FYI.

This story is over 5 years old.

Musica

Una canzone per ogni metro: Milano - Linea Lilla

Ultimo capitolo del nostro giochino delle metro di Milano. L'immacolata lilla.

ATTENZIONE, DISCLAIMER: questo è un post principalmente indirizzato alla gente che sta a Milano perché parla della metro di Milano. Se vivi in un’altra città e non ti va bene che Milano e la sua metro esistano sei liberissimo di lasciare la tua impronta nella storia dei commenti agli articoli di Noisey con “Non esiste solo Milano, Milano fa schifo, milanesi di merda”. Altrimenti, abbi pazienza, arriveranno anche le metro di altre città. Se la città in cui vivi non ha una linea metro, chiedi al tuo Comune di costruirne una in modo che la redazione Noisey possa farti sentire la presenza.

Pubblicità

Manca solo la neonata lilla, unico progresso infrastrutturale apportato da EXPO: due fermate o poco più, nelle quali però le vetrate sui binari impediscono il suicidio ai più avventati. Una volta dentro alla lilla è d'uopo godersi il viaggio dalla prima carrozza, in prima fila, fingendo di essere alla Gringott.

GARIBALDI

Garibaldi fu ferito ad una gamba e sicuramente comandava il battaglione. Dato che tutto questo ci riporta agli anni dei mille e a Torino capitale, non posso non buttarci i One Circle. E poi la stazione metro di Garibaldi è tutta un ascensore.

ISOLA

Una volta ho sentito la storia di questo tizio norvegese, che ascolta Suzanne Vega e gli Smiths. Mette su una band, ne mette su un'altra. Si trasferisce a Berlino. Fa l'artista. Poi diventa mega famoso, gira in tutto il mondo, conosce modelle, manager, first lady, netturbine bellissime, riceve premi acclamati, registra a Reykjavik un album, e gira un video a Seoul. Poi compra casa sull'isola della Sicilia e ci si trasferisce con sua madre. Era la storia di Erlend Oye. E boh nulla, passando in metro e leggendo le lettere giganti bianche su lilla di ISOLA mi è venuta in mente questa storia.

ZARA

Tutte le volte che sono inchiodata in una delle epiche code di viale Zara nella mia minuscola scatoletta di metallo che di solito chiamo auto sogno sempre di sgommare a tutta birra a fianco di Tom Cruise in quel bolide cult da urlo di Risky Business.

MARCHE

Questa stazione è proprio una fortezza, un palazzo con colonne di marmo e sotterranei con infiniti cunicoli e retrovie. Ti perdi. Una volta riaffiorata in superficie ti senti come una talpa accecata dalla luce biancastra che di solito pervade il cielo di Milano.

ISTRIA

Quando dici Istria, mi viene in mente la mia bisnonna, anche se era mezza dalmata, che a inizio Novecento si fece un viaggio di millemila chilometri un po’ a piedi, un po’ in treno e un po’ con i passaggi in bicicletta. Nella sua valigia di cartone si portava, oltre allo spirito d’opera, d’innovazione e di dedizione che poi l’avrebbero portata allo sviluppo di una fiorente industria manifatturiera di mobili in Piemonte, la sua immensa voglia ed entusiasmo di fare festa. Io ho preso un bel po’ da lei.

CA' GRANDA

A Ca’Granda, che assomiglia molto a “La Granda”, ovvero il filetto di Fassona tagliato al coltello detto in piemontese, c’è un prato con un albero centenario racchiuso nel magnifico edificio seicentesco, nonchè il primo palazzo rinascimentale di Milano. D’estate ci vado spesso a leggere i libri, anche se in realtà è un ospedale e tutto il resto. E mi viene sempre voglia di ascoltare band bon ton con voci da ragazze yeye.

BICOCCA

Qui c'è uno dei poli dello sviluppo italiano e cioè fiumi di studenti/schiavi inutili quanto i loro progetti di vita dopo una laurea alla Bicocca. Immaginateli quando scendono dalla metro il lunedì mattina, ma anche in qualsiasi altro giorno della settimana, con l'ombrellino scassato aperto perché piove. L'inno dovrebbe essere questo.

PONALE

In questo nome anonimo si racchiude una chicca sconosciuta ai più: l’ex Manifatture Tabacchi, un edificio mussoliniano che ora è dimora del Museo del Cinema. Sì, a Milano esiste un museo del cinema, che, oltre a raccogliere e gatalogare ventimila titoli di film italiani ed esteri, ha anche un progetto di restauro delle pellicole e organizza periodicamente proiezioni e attività didattiche relative al cinema. Io non lo sapevo. C'è anche l'Hangar Bicocca ma scusate se non ho fatto l'Accademia delle Belle Arti e non è la prima cosa che mi viene in mente.

BIGNAMI

Siamo alla fine, ma la fine non è la fine: il trenino senza autista della linea lilla arriva al capolinea, fa il giro dell’isolato e passa dal via e ritorna indietro, come a rintoccare i colpi per un loop infinito. Io non scendo: mi sembra di stare sulla ruota panoramica a godermi lo spettacolo (di cemento e rotaie e buio). Per questo loop ho scelto la nostra canzone del loop, e ti viene da ascoltarla in loop.