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Musica

Come sopravvivere ai coinquilini che ascoltano musica di merda

Ecco un elenco parziale delle persone dai gusti musicali più molesti con cui ci è capitato di abitare.

Un esempio di coinquilini, grab via

Abitare con altre persone è una merda, per tantissimi motivi tra cui spicca il fatto che devi effettivamente abitare con altre persone. Un altro degli svantaggi è che queste persone sono in vita ed esercitano tutte le loro funzioni vitali all'interno dello stesso posto in cui abiti anche tu: mangiano, cagano, dormono, si drogano e, talvolta, ascoltano la musica. La musica è una cosa bellissima, ma purtroppo le orecchie non sono come gli occhi, non le potete chiudere, per cui la loro musica diventa improvvisamente un'esperienza condivisa.

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Quello che segue è un elenco parziale delle persone dai gusti musicali più molesti con cui ci è capitato di abitare.

L'ITALIANO MEDIO

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Avete presente quando leggete le classifiche ufficiali dei dischi più venduti e non riuscite a capire chi li abbia comprati? Ecco, li comprano loro. Di solito questo genere di coinquilino è anche il padrone di casa, quindi non potete fare troppe rimostranze quando tengono la tv accesa su quelle cose tremende che sono i canali TV delle emittenti radio (soprattutto quella che passa solo musica italiana). Se ci vivete insieme siete sempre informati sulle nuove uscite di Eros Ramazzotti e di Tiziano Ferro e il vostro coinquilino in un tempo brevissimo imparerà anche i testi a memoria, così che possiate godervi i duetti.

Come combatterli: Non c'è modo di combatterli perché la casa è di loro proprietà, ma potete provare a mettere Sun Ra mentre cucinate.

QUELLI CHE STUDIANO FILOSOFIA (I FRICCHETTONI)

Di solito si tratta di una donna sulla trentina che insegna filosofia al liceo. Ascolta tutta la notte "California Dreaming" senza volume e dalla sua doppia (perché vive in una doppia, da sola) insieme alle note arriveranno l'odore dell'incenso e quella sensazione intima di doppie punte. Alle 5 di mattina si addormenterà sopra una pigna di compiti in classe scritti da adolescenti che ascoltano Young Thug e Guè Pequeno.

Come combatterli: Accendere un cero al dio del precariato dell'istruzione pubblica e sperare che debba trasferirsi ad Ivrea per una cattedra di ruolo ovvero investire tempo e denaro sul proprio account Instagram e diventare così relevant da dare il via al processo di gentrificazione di Gratosoglio di modo da far schizzare l'affitto della sua doppia.

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I FAN DELLA MUSICA ITALIANA DI MERDA

Un'avanguardia

Ci rendiamo conto che questa categoria sia molto simile alla precedente, ma in realtà questa è molto più letale. Parliamo di coloro che si premurano di sparare altissimo nell’esatto istante in cui metti piede a casa la mattina dopo una serata, chicche speciali di, in ordine casuale: J-Ax, Articolo 31, Negramaro, Jovanotti, gruppi ska-rock con cui suonavano al liceo, gruppi ROCK amici di vecchia data che “Hanno pure suonato all’Heineken Jammin’ Festival ma quando ancora spaccava, non ora che fa cagare,” Subsonica, e in guizzi di estro e avanguardia pure Lo Stato Sociale.

Come combatterli: Mummificarsi in camera e tentare di dormire con in cuffia del sano ambient è sempre la migliore delle scelte. Altrimenti far valere senza vergogna le proprie preferenze del caso, e rispondere sparando gli Zero Assoluto/Tiziano Ferro/Luca Di Risio a volume ancora più alto.

QUELLI POLITICAMENTE IMPEGNATI

Dicono in continuazione di amare la musica ma non ascoltano mai nulla, tranne le band che suonano ad eventi politicizzati di area sinistra solidalfricchettona, che di solito suonano la taranta. A quel punto si tolgono le scarpe e ballano tutta la notte e parlano a tutti di quanto amano la musica, e quando torna a casa rovescia il negroamaro sul divano alle sette di mattina. Sono fastidiosi perché cercano di portarti ai concerti con lei dicendo che non sanno chi suona, ma di sicuro è figo perché è organizzato dall'Associazione Italia-Balcani.

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In Emilia-Romagna le coinquiline sono tutte così.

Come combatterli: Proiettare video di Giovanni Lindo Ferretti che parla della Meloni mixato con "Mussolini" di Bello Figo, fino a provocare crisi di pianto.

I FAN DELL'HIP HOP

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Oltre alla casa invasa da merdosissimi cappellini di forme e nature completamente diverse avrete le orecchie fuse di basse tutte uguali, ma su cui loro si fanno le seghe pensando al tipo che ha prodotto le tracce, visto che non gliene batte un cazzo del testo o del flow o di queste altre bazzecole antiche. Per loro la vita è solo trap, canne e cappellini fashion. Si ascoltano "Hanah Montana" di Migos, il loro inno, e non ballano neanche, stanno seduti sul divano a mangiare un tramezzino e nel frattempo voi vorreste condurre una vita normale, ma non potete perché il loro swag disturba le vostre connessioni neuronali.

Come combatterli: Devi dare 1500 euro ad Egreen (ogni giorno) finché il coinquilino non smette di esprimersi sui social network tramite sole consonanti (esempio: TRAP GOD=TRVP GWD) ovvero finché Fantagigi non lo prende a sberle. Oppure puoi trasferirti, ma sarebbe troppo facile e noi facciamo parte di una generazione che non si arrende.

I FAN DELL'HIP HOP (OLD SCHOOL)

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Questi qui sono ragazzi abbastanza istruiti, appassionati di un'epoca che non hanno mai vissuto direttamente. Nati negli anni Novanta, quindi non senzienti fino al 2005, questi neo-ignoranti del rap si impuntano a rifiutare la modernità perché, cazzo, Ready To Die e Illmatic sono usciti nel '94! Per cui si limitano ad ascoltare sempre e solo gli unici due dischi necessari e sufficienti per conoscere il mondo hip-hop.

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Come combatterli: Se non vi piacciono i suoni della 808, dovete cambiare casa e andare a vivere con Marco.

QUELLI CHE ASCOLTANO IL METAL

Questa è una delle categorie più temibili soprattutto se al loro gusto per la musica metal si aggiunge una passione smodata per le chitarre (o LA BATTERIA). A quel punto la vostra vita sarà scandita da assoli più veloci che il battito d'ali di un colibrì oppure da musica i cui membri hanno la passione per le armature medievali e i campi di battaglia. C'è stato un fugace momento della storia recente in cui i metallari erano quelli cool, ma che fortunatamente è durato solo due settimane (comunque molto intense)

Come combatterli: Rubategli tutti i calzini bianchi e lasciate aperto il computer sulla homepage del Forum dei Brutti.

"QUELLI CHE ASCOLTANO LADY"

Sappiamo che è impopolare, ma ascoltano sempre e solo Lady Gaga o le cose di Antonella Clerici. Oppure scopano.

Come combatterli: Trovate quello che ha il coinquilino metallaro e fateli vivere insieme.

QUELLI CHE HANNO I VINILI DI BOB MARLEY E DEI BEATLES

"No mi spiace, non puoi mettere i tuoi vestiti in questo armadio, lì è dove tengo I MIEI VINILI". Questo genere di persona è estremamente fastidiosa e di solito ascoltano Bob Marley, i Beatles, Jack Johnson, la colonna sonora de Il Favoloso Mondo Di Amelie e tutta quella musica che tuo padre si ascoltava per provare a rimorchiare le ragazze. L'unica costante dei loro ascolti è che sono in grado di provocarti l'alopecia fulminante e che, se ne possedete uno in casa, i loro dischi si mischieranno ai vostri, preziosi e ben selezionati e un giorno da vecchi quando vorrete lasciare a vostro nipote un ricordo dei mondi sommersi di James Stinson vi ritroverete con un marmocchio stupido e compromesso che canticchia "Banana Pancakes".

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Come combatterli: Fortunatamente sono piuttosto innocui, ma una bella selezione di hip-hop libanese potrebbe convincerli a cercarsi una stanza altrove.

QUELLI CHE LAVORANO DA VICE

Alcune persone negli uffici di VICE, mentre lavorano per VICE

Un ufficio silenzioso è un buon trampolino di lancio per dimostrare quanto le cuffie fatte a cuffia e non ad auricolare riescano comunque a produrre un buon livello di inquinamento acustico. Chi ha la fortuna di vivere insieme a un essere umano che lavora da VICE, o in qualsiasi altra redazione in cui ciò che ascolti caratterizza il tuo grado di emancipazione e levitazione rispetto agli standard culturali dell’uomo medio italiano, si renderà conto che, tra le mura di casa, questi giovani che vivono in costante lotta con l’immagine acustica che dovrebbero dare di se stessi, ascoltano musica orrenda. È semplice: si passa alla modalità “privato” su Spotify, si esce dal proprio account YouTube e, finalmente liberi dal giudizio degli altri, si dà il via alla playlist che contiene Justin Bieber, Taylor Swift e “Roma-Bangkok” dell’accoppiata Ferreri-K. E così origli alla porta del tuo coinquilino redattore di una rivista spocchiosa e ti domandi “Ma come?” “Ma perché allora oggi ha postato il video di Christoph De Babalon?” “Allora è questa la sua vera personalità?” e ti rendi conto che la vera merda è la società che ti impone di non essere te stesso nemmeno in mezzo a persone educate, lavorativamente, per lasciar andare la parte più se stessica di se stessi. Ci si sente soli con la propria libertà. Nessuno è più punk, nessuno è più metallaro, nessuno è più veramente fan del rap, e quando si torna a casa si vuole credere di poter essere parte di un Mercato Globale che ci dà gioia e sicurezza, se ne ignoriamo i pochissimi lati negativi. Stai ancora lì, fuori dalla porta del tuo coinquilino che lavora per VICE, in dubbio se intervenire o meno, se dirgli “Hey, anche a me piace ‘Ray Of Light’ di Madonna!”, ma alla fine decidi di lasciarlo solo. Lui, nel frattempo, sta piangendo e, prima di coricare tristemente la sua testa sul cuscino, bacia la foto di Ruper Murdoch che tiene sul comodino.

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Come combatterli: In questo caso, la migliore arma è la compassione.

QUELLI CHE NON SANNO COSA SIA LA MUSICA

Sono persone quasi sempre più grandi di te, che in casa c’erano da prima di te, e che quindi in cucina si sentono più in diritto di te a mettere la loro musica. L’unico problema è che la sfera sensoriale di questi individui è impossibilitata a sviluppare una sensibilità critica nei confronti delle più banali esperienze del quotidiano, tra cui appunto la musica. L'errore più grande è cercare di avere scambi costruttivi con gli stessi. Questi individui sono placidi nell’affermare che “ascoltano di tutto”, “non hanno un genere musicale preferito,” adorano “andare a ballare,” e alla domanda “dove?” rispondono “Boh, basta che ci sia gente". Risplendono nella loro cristallina innocenza amorfa quando sostengono di adorare l’Holi Fest perché “Mi piacciono i colori”, o quando ridono di gusto del “rumore” che invece ci ascoltiamo noi. Può capitare che a volte entrino nella vostra camera mentre dal loro telefono viene sparata la playlist ROCK di Spotify, e l’unica giustificazione data sia “Mi andava di ascoltare del rock, allora ho cercato rock su Spotify.” Può anche capitare che utlizzino il termine INDIE come abbreviazione di INDIANO, cioè proveniente dall’India.

Come combatterli: Non fate mai ironia sotto i baffi in loro presenza, che non verrà MAI capita. In generale niente del buco nero di antimateria che hanno in testa ha bisogno di essere capito, men che meno da voi. Usate piuttosto il gap a vostro favore, ad esempio come pretesto per farci un post come questo.

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