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Anti-Santi

Previsioni autoavveranti

Per questo weekend, previsti nuovi e abbondanti alemanni.

La settimana appena passata è stata particolarmente interessante. È caduta della neve. E la gente è completamente impazzita. Io ero rimasto al caldo afoso che fa da grilletto per serial killer introversi e timidi, tipo Son of Sam, estate 1977, New York. Ma la neve? Autobus abbandonati come cugini coi capelli rossi per le periferie, scuole chiuse, strade impraticabili, protezione civile in panne? Cosa avrebbe pensato il Pulcinella saltellante della pubblicità Panda di noi?

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La città più “colpita” sembra essere stata Roma, ancora una volta. Molti si chiedono come mai accada sempre con la Capitale. Perché bisogna far alzare degli elicotteri ogni volta che non c’è il sole. Io non sono romano, ma una volta, a sette anni, sono rimasto chiuso in ascensore da solo e ho pianto per venti minuti senza che nessuno mi sentisse, prima di capire che per risolvere tutti i miei problemi dovevo premere il cazzo di bottone giallo, quindi so come ci si sente a essere un sindaco di Roma.

Alemanno, per esempio, dopo aver constatato che la città era pronta per una pubblicità natalizia della Coca Cola ha fatto esattamente quello che avrei fatto io nella stessa situazione, a sette anni. È andato a urlare a tutte le agenzie stampa, a tutte le dirette televisive possibili che non era colpa sua, ma del tizio che è stato chiamato per sostituire i vizi sessuali di Bertolaso. In realtà, la protezione civile aveva comunicato precisamente quante neve sarebbe caduta. Hanno solo fatto l’errore di esprimerlo in termini scientifici, quelli riconosciuti solo da tutti gli scienziati del mondo e i possessori di un sussidiario di terza media. In pratica, 1mm di neve fusa equivale a 1cm di neve, e infatti i 15-25mm previsti si sono trasformati nei 25cm di neve caduta a Roma. Questo mi ricorda lo stesso famoso problema nato durante le prime esplorazioni nello spazio, quando i migliori scienziati degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica cercavano di risolvere tutti i problemi che incontravano a contatto con la gravità zero. Scrivere, per esempio. Gli americani spesero centinaia di milioni di dollari cercando una soluzione che permettesse all’inchiostro di lasciare un segno sulla carta, che altrimenti galleggiava nelle penne, finché ci riuscirono. I russi usarono delle matite.

Ecco, quindi, una risposta per tutti quelli che hanno sottovalutato il sindaco di Roma: l’unica colpa di Alemanno è quella di ragionare come un ingegnere aerospaziale della NASA.

È questo quello che cercava disperatamente di dire ai media, ma nessuno lo prende mai sul serio. “Non capite quanto sto facendo,” dichiarava al Tg5, a pranzo. Per sottolineare la cosa sono apparse poi, per tutto il giorno, una serie di vignette di Alemanno. C’è Alemanno che spala la neve col cappello, Alemanno che sparge il sale col cappuccio di lana. Finché non appare la sera, su La7, Alemanno con il pile. Che cosa sta cercando di dirci? Qual è la vera forma di Alemanno? Siamo davanti a un paradosso di Superman, con Alemanno che in realtà è costretto a indossare ogni giorno un costume da Sindaco per non farsi riconoscere? Il suo vero io indossa una tuta di acetato la domenica pomeriggio e visita Footlocker?

Queste sono cose che, temo, il Gruppo Bilderberg non ci farà mai scoprire veramente.

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