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Chi è Lil Tay, la bambina di nove anni più odiata di Instagram

Su Instagram e YouTube, Lil Tay dice di avere nove anni e scimmiotta i rapper contando soldi a bordo di auto di lusso.
Foto via Instagram.

Seduta al posto del guidatore su una macchina sportiva, con un rombo del motore in sottofondo, Lil Tay conta una pila di dollari leccandosi le labbra. Poi salta fuori, chiude la portiera ed esclama rivolta agli ascoltatori, “Bitch, I just bought a Lamborghini! Y’all bitches can’t afford this shit, OK? I’m only nine years old, but I’m the youngest flexer of the century!”

Alle sue spalle, lo YouTuber Jake Paul fa volare altre banconote sul pavimento del garage. "Ce l'avete con me perché siete poveri e invidiosi," continua Lil Tay calciando i biglietti verdi. Ai piedi ha delle sneaker immacolate.

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Il sopracitato video Instagram ha superato i 4 milioni di views, ed è uno dei tanti in cui Lil Tay, con un lessico che scimmiotta quello di tanti rapper, vanta fortune inarrivabili per i suoi follower.

Nel corso dell'ultimo mese, il profilo di Lil Tay è letteralmente esploso. Secondo le informazioni raccolte da Babe.net, anche se molti dei suoi post riportano il tag Hollywood Tay potrebbe essere canadese, probabilmente di Vancouver. Non è chiaro nemmeno il coinvolgimento di adulti, genitori o manager che siano (anche se la madre, impiegata nel settore immobiliare, apparirebbe di sfuggita in un paio di suoi video in qualità di persona dietro la camera).

Quello che emerge da questi video invece è che Lil Tay dice di avere nove anni, di possedere auto di lusso e di indossare solo abiti firmati pur avendo avuto un'infanzia difficile in quel di Atlanta ("ma poi ho deciso di cambiare e mi sono messa sotto per fare i soldi"). È inoltre apparsa accanto a rapper come Chief Keef e Lil Pump, è stata avvistata al Coachella e la sua biografia Instagram annuncia che presto si farà un “GUCCI GANG FACE TATT @ 10 MILL.” Altri segni particolari: un linguaggio che sconfina spesso nell'impropero e l'uso deliberato della parola "nigga" (a tal proposito, a dicembre del 2017 Lil Tay avrebbe risposto alle critiche commentando, "Bello, sono mezza nera. Non sai un cazzo di me, perché ti inventi le cose?")

Coi suoi 1,6 milioni di follower su Instagram e 143mila iscritti su YouTube (a cui si sommano le visualizzazioni nelle video-collaborazioni o i beef con altri YouTuber) Lil Tay potrebbe essere soltanto l'ultimo caso di bambini-celebrità. Ma se i preadolescenti con centinaia di migliaia di follower non sono nulla di nuovo, la loro esistenza—e quella di Tay in particolare—solleva alcune domande.

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L'interesse per Lil Tay sta nella sovrapposizione tra il suo personaggio di bambina che dice e fa cose considerate oltraggiose per qualcuno della sua età e l'odio che riesce a scatenare—un po' come nel caso di Danielle Bregoli, la "Cash Me Ousside Girl" diventata famosa all'età di 13 anni per la frase pronunciata in una puntata del talk show americano Dr. Phil e successivamente passata alla carriera musicale con il nome di Bhad Bhabie.

(Come si vede in un video dello scorso aprile, Lil Tay e Bregoli avrebbero peraltro avuto un incontro scontro così riassunto da Tay: "Fa tanto la spessa ma poi si è portata dietro due body guard… Ha il doppio dei miei anni ma è alta come me.")

Per avere un'idea del tipo di disprezzo indirizzato verso Tay, basta farsi un giro tra i commenti ai suoi post. "Ecco perché i genitori di oggi dovrebbero abortire e basta," dice un utente nel video appena citato. In un altro video in cui Tay appare su una terrazza a Beverly Hills, in tanti scrivono che vorrebbero vederla cadere di sotto o che qualcuno la spingesse. Alcuni dicono semplicemente, "Buttati."

In uno dei suoi ultimi video, Tay sembra affrontare questo tema rivolgendosi direttamente agli hater, definiti "grandi e grossi" che non hanno nulla di meglio da fare che insultarla. La didascalia recita, "Metti like se odi Lil Tay."

“Smettetela di darle attenzioni, è su quelle che campa. Se la odiate così tanto smettete di seguirla e basta," suggerisce un altro commentatore—a cui fa eco la stessa Tay in uno dei suoi sfoghi: "Sto solo cercando di realizzare i miei sogni, se non vi sta bene bloccatemi," dice lamentandosi degli utenti che segnalerebbero i suoi video causandone la rimozione.

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Ma se l'odio è parte integrante della fama sui social, possiamo comunque considerarlo intrattenimento quando al centro di tutto c'è una bambina di nove anni?

A differenza di Bregoli, il cui ingresso nel mondo della fama sarebbe stato più o meno involontario, il successo di Lil Tay sembra piuttosto costruito, a partire dallo stesso modo in cui si esprime. Come Bregoli, anche Lil Tay avrebbe però ambizioni musicali. In un'intervista a Jezebel, il rapper Alex Goller Gelbard (definitosi dapprima manager di Lil Tay, e poi suo collaboratore) ha parlato di "piani… non possiamo ancora dare dettagli ufficiali su accordi o offerte ricevute. Tay ha registrato dei pezzi che non sono ancora usciti, ma il progetto vero e proprio è ancora in fase di sviluppo."

Uno dei pezzi di Lil Tay, "Money Way" può essere ascoltato in questo video (fatto curioso, subito dopo è partito in autoplay "Gucci Flip Flops" di Bhad Bhabie).

È possibile che tutto questo sia soltanto un nuovo modo di tentare il successo, costruendo a tavolino personaggi controversi e sempre più improbabili—e giovani—da far approdare all'industria musicale o dello spettacolo. Ma se è così che diventano famosi oggi alcuni preadolescenti, dovremmo fermarci un attimo e riflettere sulla possibilità di continuare a sostenere il fenomeno, odio incluso.

Come arriveranno questi bambini all'età adulta? Posto che Lil Tay non avrebbe ancora compiuto nemmeno dieci anni, non lo scopriremo tanto presto.

Il post è stato leggermente integrato e modificato rispetto all'originale. Dopo la pubblicazione di vari articoli su Lil Tay, la madre avrebbe inoltre smesso di lavorare come agente immobiliare. Non è chiaro se si sia trattato di un licenziamento, mentre pare che alcune delle case che Lil Tay dichiara di possedere nei suoi video sarebbero state quelle in vendita per l'agenza (lo stesso si direbbe per una delle auto, appartenente al capo della madre).