Salute

Come spiegare alle persone che no, stasera proprio non ti va di bere

Che tu sia sobrio, debba alzarti presto o semplicemente non ti piace l'alcol, ecco come comportarti con le persone che ti dicono "dai, solo UNA birra".
Giacomo Stefanini
traduzione di Giacomo Stefanini
Milan, IT
Dibattito tra due persone
Illustrazione by Cathryn Virginia

Ho smesso di bere poco meno di due anni fa, ma ho già collezionato una quantità di persone che si sono offese, che mi hanno mancato di rispetto o che hanno iniziato a comportarsi in modo strano riguardo alla mia astinenza dall’alcol che mi basterà per tutta la vita. Per fortuna, ho scoperto che posso dirottare il disagio dell’altro dal fatto che non bevo al fatto che faccio battute di merda.

Ogni volta che qualcuno fa un cenno verso il mio bicchiere e mi chiede che cosa sto bevendo, rispondo che la mia acqua frizzante con lime è un “merda-soda”. La battuta non ha mai fatto ridere nessuno, ma ogni volta ha suscitato una reazione confusa e preoccupata, ed è proprio questo il suo scopo.

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Non è il modo più elegante del mondo per incoraggiare una persona a cambiare argomento, ma ho preso questa abitudine perché funziona. Quel piccolo sussulto di tensione è preferibile al terrificante disagio che comporta dover rifiutare un drink dopo l’altro, che sarebbe proprio lo scomodo argomento di questo articolo.

In molti casi, va così: tu dici che non bevi e l’altra persona dice: “Dai, solo uno!” e tu rispondi di no di nuovo, e l’altro dice: “Ma dai!” di nuovo, e va avanti così come due Alexa che si attivano a vicenda. Prima o poi finisce, o perché l’altro decide di rispettare la tua scelta o perché si stanca. Del resto, anche gli esseri umani meno consapevoli si accorgono di star rompendo le palle dopo cinque o seicento “no”.

La più difficile da trattare tra le tecniche degli evangelisti dell’alcol è l’interrogatorio. Tu rifiuti l’offerta di un drink, o ordini un’acqua frizzante o una coca o un cocktail analcolico super elaborato, e l’altra persona ti chiede perché non vuoi bere qualcosa di alcolico (ovviamente il motivo non è affar suo, che tu sia in recupero dall’alcolismo, o sia incinta, o non ti vada di bere quella sera).

Mi sono trovato a dover rispondere a questa fastidiosa domanda decine di volte, e non ho mai capito che cosa vogliano sentirsi dire. “Non mi ero mai chiesto perché non bevo, grazie per avermi liberato da questa gabbia mentale, questo giro lo offro io”?

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Non penso che qualcuno abbia un profondo desiderio di sentirmi dire “sono in recupero dall’alcolismo,” che di solito è una risposta che rovina un po’ l’atmosfera in un bar, ma l’alternativa che ho usato spesso, “non mi va”, ha l’unico risultato di rendere ancora più insistente l’interlocutore.

Comunque come tu risponda alla domanda “perché”, non sarà mai abbastanza. Vorranno sapere perché hai smesso di bere, o perché non hai mai provato, o se è solo che non ti senti tanto bene quella sera—perché se hai un po’ di raffreddore, la china calda è un toccasana. Ogni risposta porterà soltanto ad altre domande.

Questo tipo di coercizione è fastidioso e straordinariamente manipolatorio, anche se il tuo inquisitore mantiene un tono amichevole o interessato, come se fosse importante capire che rapporto hai con l’alcol per conoscerti meglio. Non è un atteggiamento amichevole! È una rottura!

E questo è il motivo per cui—se un iniziale più allegro possibile “Preferisco non entrare nei dettagli!” non lo zittisce—hai il mio permesso di inventarti ogni scusa che vuoi qui, non importa se è vera. Di’ quello che ti pare—che sei sotto antibiotici e non puoi mischiarli con l’alcol, che ti devi alzare presto il giorno dopo per un impegno improrogabile, che devi fare le analisi del sangue o che sei mortalmente allergico ai liquori scuri, a quelli chiari, alla birra, al vino e all’assenzio, qualunque cosa sia. (Nota dell’editor: “Ho bevuto troppo ieri/Sono ancora in hangover” ha il 100 percento di successo con quel tipo di persone che insistono con domande del genere.)

Certo, in gran parte dei casi, raccontare bugie crea più problemi di quanti ne risolva. Ma come tante donne hanno usato la balla “sono fidanzata” per convincere un uomo a lasciarle in pace, inventarsi una cazzata per togliersi dalle palle qualcuno è riduzione del danno, nel senso che ti consente di non bere quando non vuoi bere e di non sentirti messo in un angolo, senza dover dire al tuo interlocutore di andare a giocare a biglie in autostrada.

La credibilità della tua scusa potrebbe variare a seconda delle dinamiche di potere in gioco—se ti senti in difetto, o ti trovi in un contesto professionale, probabilmente conviene dire la verità. Se vuoi soltanto riflettere il senso di disagio che provi sull’altra persona, allora vai, digli che il gin ti fa diventare piccolo piccolo come Alice nel Paese delle Meraviglie e che hai paura di venire calpestato come questa persona sta calpestando la tua privacy.

Qualunque cosa tu decida, l’obiettivo è cambiare argomento, con ogni mezzo. Ricorda che è l’altro a essere maleducato, e che quindi sei giustificato a rispondere a tono! E, quando finalmente ti avrà lasciato in pace, ordina un bel merda-soda per premiarti. Lo consiglio con doppio lime.