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Scarabeo continua a volare

Da sei anni Scarabeo è ricercato dalla polizia francese per traffico di droga. Tra il 2005 e il 2008, infatti, a bordo di auto sempre diverse avrebbe trasportato circa 2 tonnellate e mezzo tra fumo, erba e cocaina da Amsterdam a Parigi.

È una notte di settembre del 2008 e Scarabeo e Max* stanno tornando per l'ennesima volta da Amsterdam. Percorrono entrambi le autostrade che collegano Amsterdam a Parigi, e lo fanno in macchine separate, se possibile ancora più tranquillamente del solito. Passano senza problemi il confine belga. Scarabeo segue il suo complice alla guida di una Polo presa a noleggio su cui viaggiano 25 kg di erba (15 di white widow e 10 di G13) e 100 grammi di cocaina. La radio è accesa: ascolta rap americano a volume medio. Come ogni volta.

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In autostrada Scarabeo preferisce mantenere una distanza di sicurezza di 20 km tra la sua macchina e quella del suo amico. In caso di problemi, questo gli permetterebbe di uscire dall'autostrada e proseguire sulle strade statali, che sono sicuramente meno controllate. Per tenere sotto controllo la situazione i due si sentono al telefono ogni quarto d'ora.

"Erano circa le 2 e mezza di notte," racconta Scarabeo. Max è ancora davanti e non sa cosa succede 20 km più indietro. "Nelle vicinanze di Gand è spuntata dal nulla un'auto della polizia belga. Mi hanno fermato e mi hanno chiesto di accostare sulla corsia di emergenza." Scarabeo si ferma. I poliziotti iniziano a perquisire la macchina. "Subito non hanno trovato nulla. A un certo punto però si sono messi a controllare i documenti per verificare il peso dell'auto. Poi hanno pesato la macchina su una specie di bilancia enorme e si sono accorti che era almeno 26 kg in più del previsto. Hanno smontato pezzo per pezzo e hanno trovato la droga." Questa è stata la fine di Scarabeo.

Facciamo un salto in avanti nel tempo. Siamo a luglio del 2014, e io sto parlando su Skype con Scarabeo, che mi racconta tutti i dettagli di quell'arresto che gli sarebbe potuto costare parecchi anni di libertà. Tramite webcam mi fa vedere la sua casa. "È nell'East London, ci vivo con la mia fidanzata," racconta. Mentre parla è piuttosto ansioso ma sorridente. Questo ragazzo di 27 anni dalla pelle diafana è ben lontano dall'idea tradizionale di criminale ed è solo quando si scava nel suo passato che emerge questo lato.

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L'avevo conosciuto nel 2007 a Parigi, come si conoscono tante altre persone: una serata in compagnia, tra alcol e conversazioni. Durante il nostro incontro mi ero reso conto di una cosa: né io, né nessun altro dei presenti sapeva il suo nome. Usavano tutti il soprannome: Scarabeo.

Confrontandomi con amici comuni ho capito il perché: il lavoro di Scarabeo era uno di quelli di cui era meglio non parlare. Era un trasportatore-grossista, il che significa che faceva centinaia di chilometri con una macchina presa a noleggio piena di droga. Tra il 2005 e il 2008, secondo le sue stime, ha trasportato circa 2 tonnellate e mezzo tra fumo, erba e cocaina.

L'appartamento in cui vive Scarabeo è assolutamente neutro. Sembra più che altro una specie di rifugio: i muri sono tutti bianchi e spogli, a eccezione di un unico poster che sembra messo lì giusto per colmare un po' di vuoto. Scarabeo è seduto su una vecchia poltrona e fuma nervosamente una sigaretta.

È nato nel 1986 nella Guyana francese. A 14 anni inizia con piccole truffe – come giochi di carte truccate o rivendita di telefoni rubati – giusto per avere qualche soldo in tasca. A 16 anni si conquista la libertà comprando la sua prima moto. Da meccanico amatoriale quale è inizia a riparare e rivendere moto e riesce a mettere da parte una bella somma. Due anni più tardi va a lavorare da un meccanico e ci rimane fino ai 18 anni.

Nel 2004 lascia il suo paese e si sposta a Parigi per studiare economia all'Università di Parigi-Sud. Appena arrivato però abbandona subito l'idea: "Tra la RER, quella gabbia di appartamento che mi ero trovato e il freddo di novembre mi è passata la voglia di uscire di casa." Abituarsi alla vita di Parigi non è stato semplice. Così abbandona gli studi e poco dopo viene assunto da un meccanico di Saint-Denis, ed è lì che conosce Max.

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Max ha la stessa età di Scarabeo e vive nella banlieue nord di Parigi. La sera vende erba ai suoi amici. Entrambi hanno un'idea. Quando staccano dal lavoro e si ritrovano a fumarsi una canna si divertono a immaginare tutti i posti in cui si potrebbe nascondere la droga all'interno di una macchina. "Qualche chilo nella carrozzeria e il resto nella ruota di scorta, e via dicendo." In breve, quello che era nato come un semplice scherzo diventa una cosa seria. Grazie al suo secondo lavoro Max ha un sacco di contatti con il mondo della droga. Un amico gli insegna i trucchi del trasporto. "Ci ha detto, 'È un business redditizio ma al tempo stesso molto rischioso.' Esattamente quello che stavamo cercando."

Cominciano a fare Amsterdam-Parigi a 220 km/h con le ruote di scorta piene d'erba. "Durante il primo trasporto l'adrenalina mi è salita al punto che a viaggio finito sono letteralmente crollato. Arrivato a casa mi sono sdraiato per terra, mi sentivo quasi levitare."

Durante il terzo viaggio in quattro mesi Scarabeo viene fermato dalla polizia belga per eccesso di velocità. "Ero su una macchina con targa francese e avevo tre borsoni. Per fortuna sono riuscito a inventarmi una scusa credibile: gli ho detto che mi ero appena lasciato con la fidanzata e che stavo tornando a Parigi con tutte le mie cose. Alla fine mi hanno lasciato andare senza troppi problemi: mi sono beccato una multa, ma non mi hanno controllato né la carrozzeria né il resto. Ero pieno di cocaina."

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Dopo questo episodio Scarabeo capisce che la velocità non è il modo migliore per sfuggire al controllo della polizia. La soluzione ideale, secondo lui, è tenere un profilo basso e accelerare solo nel caso in cui ci sia troppa distanza tra la sua macchina e quella di Max. Così facendo Scarabeo abbandona i 220 km/h e inizia a viaggiare a 110. Si specializza nella tecnica lenta, prendendo tuttalpiù strade secondarie in caso di bisogno. A partire dal 2006 Scarabeo inizia a fare Parigi-Amsterdam ogni due settimane, sempre e rigorosamente all'una di notte.

"È l'ora in cui ci sono meno pattuglie nelle zone più a rischio, come i caselli vicini a Parigi e a Lille. Il confine del Belgio preferivamo passarlo da nord, perché da quella parte non ci sono quasi mai controlli," spiega Scarabeo.

Le cose andavano così: una volta arrivati ad Amsterdam Scarabeo e Max incontravano il loro contatto, il proprietario di un coffee-shop. Il contatto metteva l'erba e gli altri pacchetti nel bagagliaio e poi Scarabeo e Max distribuivano i vari chili nascondendoli nella carrozzeria e nelle ruote di scorta. I due amici versavano 35.000 euro nelle tasche del contatto olandese e poi ripartivano per Parigi. Questo schema è filato sempre liscio fino a quella notte del 2008.

Dopo il fermo Scarabeo viene trattenuto in Belgio per due giorni, dopo i quali lo rispediscono in Francia per il processo. Riceve una notifica d'arresto in cui gli comunicano di presentarsi dal giudice.

Invece di consegnarsi alla giustizia, ancora sotto shock, Scarabeo preferisce lasciare il paese. "Dovevo provare il tutto e per tutto."

Guidando la macchina di Max, Scarabeo torna nei Paesi Bassi e rimane ospite da un amico per una settimana. Ha 15.000 euro in contati e deve utilizzarli, tra le altre cose, anche per acquistare dei documenti falsi. Spende 3.500 euro per un passaporto finto e altri 500 per la patente. Per sei mesi si sposta tra Amsterdam e Alkmaar. Appena le sue finanze si assestano riparte per la Svizzera: "avevo bisogno di un po' di calma e tranquillità." Rimane lì per un anno e mezzo, al termine del quale decide di raggiungere la sua fidanzata a Londra.

Sono passati quasi quattro anni dalla fuga di Scarabeo, che adesso si nasconde nel suo appartamento alla periferia di Londra. Non sa se la polizia lo stia cercando o meno. Aspetta il momento fatidico in cui lo andranno a prendere, ma forse quel momento non arriverà mai. "Finché vinci, continui a giocare. La fine deve arrivare da una forza esterna. Probabilmente è per questo che continuo." Ancora oggi infatti, in un altro paese, Scarabeo continua a fare quello che faceva a Parigi. Solo che lo fa in modo più contenuto, spacciando erba e funghetti.

*I nomi sono stati cambiati.