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Vice Blog

Senza Burroughs la musica contemporanea non sarebbe la stessa

Ci sono decine di fotografie che ritraggono William Burroughs a fianco di musicisti rock famosi, molte delle quali mi hanno fatto chiedere cosa volessero davvero da lui.

we agreed it was inevitable

(…)

he promised night

such a sickness

nerver known

‘this planet rotten’

some future some futility one future

(Genesis, P-Orridge, “Poem For Uncle Bill”)

I versi con cui ho aperto il post furono scritti da un giovane Genesis P-Orridge, ancora barbuto e capellosissimo, in piena immersione controculturale e presissimo dalla performance art del collettivo COUM, prima che questo si trasformasse nella macchina di morte Throbbing Gristle. Un’elegia hippie per celebrare il primissimo incontro tra l’artista-non-ancora-musicista e William S. Burroughs, a Londra, nell’appartamento che questo condivideva con un giovane marchettaro irlandese di nome John. Per P-Orridge, che aveva attirato l’attenzione dello scrittore mandandogli un incomprensibile e provocatorio bigliettino in cui insultava a caso sia lui che Allen Ginsberg, si trattò di una specie di epifania, di comunione spirituale tra identità che avevano da sempre condiviso uno stesso spazio mentale senza saperlo.

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