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Tecnologia

Qual è il vestito giusto per parlare di cyber-bullismo in TV?

In occasione della 'Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo a scuola' anche il Festival di Sanremo ha voluto fare la sua parte.
Screengrab via YouTube.

Ieri ricorrevano il "Safer Internet Day," la Giornata Europea della Sicurezza in Rete indetta dalla Commissione europea, e la "Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo a scuola." Il 2017, per il Ministero dell'Istruzione, è infatti l'anno dedicato alla lotta al cyber-bullismo. Ovviamente Sanremo, uno degli appuntamenti televisivi più importanti — se non il più importante — dell'anno, non è stato escluso dalla ricorrenza: con un bel corollario di polemiche su vestiti rossi, cosce e falsi meriti, anche al festival qualcuno ha detto la sua.

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Carlo Conti — testimonial della giornata per 'Una vita da Social' — e Maria De Filippi hanno ospitato sul palco dell'Ariston Giorgio Armillis e Francesca Laudisa due rappresentanti dell'associazione pugliese contro il bullismo MaBasta — acronimo di "Movimento anti bullismo animato da studenti adolescenti" — nata dopo il tentativo di suicidio di una dodicenne vittima dei bulli.

Anche la youtuber Greta Menchi, membro della commissione di qualità del Festival e sommersa di insulti sui social network ha scritto in un post su Facebook "Conta più la composizione di una giuria o che una ragazza di 21 anni venga trasformata nel bersaglio di un bullismo mediatico rabbioso e sproporzionato?"

Successivamente, a comparire sullo schermo per parlare dell'argomento è stata Diletta Leotta. La giornalista di Sky ha ricordato la vicenda in del suo telefono hackerato per rubare delle foto private.  La sua apparizione ha suscitato molte polemiche sui social, in particolare legate all'abito più adatto per parlare di cyberbullismo in TV, come quella fatta partire dalla presentatrice Caterina Balivo — che si è già scusata.

Sempre ieri, ma non a Sanremo, anche Selvaggia Lucarelli, invitata ad intervenire sul tema durante un incontro con alcune scuole per Cuore e parole Onlus al teatro Strehler, ha invitato sul palco in diretta uno degli studenti presenti tra il pubblico reo di averla insultata in tempo reale sul gruppo Facebook 'Pastorizia never dies' — dove lei aveva difeso Cicciogamer — per chiedergli i motivi del suo gesto. Ovviamente, il malcapitato, privo della sicurezza che garantisce la rete, non ha potuto fare altro che scusarsi pubblicamente, secondo il racconto della Lucarelli.

Da qualche tempo, la nota blogger e opinionista  sembra aver abbracciato la causa del cyber bullismo non mancando di segnalare anche casi in cui ad insultare le celebrità donne sono anche altre donne, il tutto facendo nomi e cognomi dei colpevoli. La scelta della Lucarelli come testimonial potrebbe fare storcere un po' il naso, in effetti, lei stessa ha fatto del giudizio frontale una grossa arma nella sua carriera. Se da un lato i suoi interventi non possono essere paragonati al cyber-bullismo o alla pratica di utilizzare profili fake per insulare delle celebrità, dall'altro, in qualche modo trovano terreno fertile nella stessa cultura che ci porta a farci gli affari degli altri on-line. Al momento, questi sono i principali vip paladini della lotta contro il cyber-bullismo in Italia. Riusciranno a cambiare qualcosa?