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Oggi su Poltronette c'è Prometheus di Ridley Scott, uno dei più accurati ed efficaci e meno provocatori mal di testa che si siano visti quest'anno al cinema.

Ci avevano assicurato che ci saremmo tutti divertiti, sul set, e infatti.

Nel corso di queste ultime settimane, nelle sale di tutto il resto del mondo civilizzato è uscito un film che uscirà il 22 giugno in Vietnam, una settimana dopo in Cambogia. In Italia, qualcuno ha deciso di posporre la data di uscita di Prometheus al 19 ottobre, avvicinandoci così alla Svizzera italiana (stessa data di uscita). Cani. Comunque sia, gli italiani verranno a sapere in dettaglio del film ben prima di poterlo vedere in sala, agevolati anche dal fatto che la pagina italiana Wikipedia di Prometheus è stata arricchita con una meticolosa sinossi che illustra in dettaglio le sequenze del film in cui SPOILER SPOILER SPOILER.

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L'idea del film nasce e germina prima come sequel, poi come reboot, poi come prequel di Alien. Poi qualcuno, uno sceneggiatore che più avanti incolperemo di tutte le pecche dello script (Jon Spaihts) suggerisce che se ne faccia un film legato ad Alien, ma non a filo doppio. Un film che getti le premesse per Alien, senza per questo andare a sovrapporsi alla saga che ben si conosce. Ridley “arcigno che da trent'anni non mantiene le promesse e che ha un fratello” Scott ascolta l'idea; poi annuisce soddisfatto e, come fa di solito quando qualcuno gli sottopone un soggetto—qualsiasi soggetto—si esalta come un bambino ed esclama "SI. PUÒ. FARE."

Ridley Scott: "Se girate un biopic su di me voglio essere interpretato da Sam Shepard."

Ma, senza rivelare troppo della trama, e tenendo ben presente che, prima di ottobre, avrete già dimenticato tutto, parliamo un po' del film. Il 3D di Prometheus è uno dei più accurati ed efficaci e meno provocatori di mal di testa che si siano visti, quest'anno, al cinema, pur essendo assolutamente inutile in un film costituito in buona parte da primi piani, nonostante si tratti, nello specifico, di un film costituito in buona parte da primi piani di Noomi Rapace, che comunque vada ha gli zigomi tridimensionali neanche fosse una formella del Ghiberti.

Perciò, ben fatto: al 3D; alla fotografia (di un polacco fedele ad Alien); alle signorine del casting che hanno deciso di spendere poco; alla incredibile e maestosa gestione della tensione nei primi quarantacinque minuti di film e, per quanto riguarda alcune sequenze, in seguito; a Michael Fassbender androide, che rischia sempre (e finisce per ottenere) un trattamento da personaggio sopra le righe, ed è configurato come il figlio mai nato di C3PO e Dean Pelton, eppure—ay, por Dios!—funziona, è godibilissimo anche quando l'imprevedibilità del suo carattere è assolutamente prevedibile, ed è uno degli unici elementi a dare una coerenza di fondo al film. Il mio accompagnatore, al cinema, ha detto: "Probabilmente Ridley Scott gli ha suggerito: 'Recita come in Shame, ma meno robotico.'"

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Questa volta Stringer Bell se l'è vista brutta.

Per ora, quindi, tutto bene. Come giocattolo d'intrattenimento senza il pippone psicologico, Prometheus è perfetto: dura due ore e venti e nessuno, in sala, sente il bisogno di guardare l'orologio. Semmai, qualcuno guarderà perplesso la persona seduta a destra nei momenti di umorismo involontario del film. Ma l'orologio, mai.

E ora giungiamo al problema principale, che è: numerosi. Innanzitutto, quando un regista invecchiato cerca di dimostrare qualcosa al proprio pubblico, la tendenza è quella di non cercare di realizzare un buon film, bensì, piuttosto, di realizzare un film mediocre in cui inserire tutte le idee matte che sono passate per la testa matta e invecchiata del suddetto regista. Insomma, per dimostrarti che ho ancora le giunture, faccio una serie di passi di danza senza soluzione di continuità in mezzo alla strada, senza vestiti addosso, con i passanti che si fermano e si sussurrano, a vicenda, "Pensa che questa persona un tempo aveva un lavoro!"

Poi, per nessun motivo al mondo nel film figura Guy Pearce truccato come “Biff Tannen vecchio in Ritorno al futuro," ma questo è un problema secondario.

In secondo luogo—questa sezione contiene spoiler—LA SCENEGGIATURA:

1) Se Prometheus fosse un film senza dialogo, sarebbe un film perfetto, spaccacuore, necessario. Invece, purtroppo, i personaggi parlano, e ogni volta che parlano dicono una serie infinita di fesserie nel tentativo di infilare, a casaccio, segmenti di backstory che non ci interessano.

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2) Sempre parlando delle backstory, si ha l'impressione che Prometheus dovesse essere un film molto più lungo. Infatti, inspiegabilmente, non appena qualcosa di cruciale si verifica all'interno della storia, lo si risolve in tutta fretta e inconsequenzialmente:

"Noomi Rapace, sembravo morto, invece no! Occhio, c'è un mostro dietro di te!"
"Accidenti, non me ne ero accorta! Grazie! Ora è morto! Ciao!!!" "Sono un personaggio probabilmente principale! Ops, sono infetto! Voglio morire! Sono morto!"

"Chiaviamo."
"Ora sono incinta!"

Senza anticipare troppo sulla trama, che si adegua a quest'ordine di idee, è possibile dire che Prometheus è esattamente ciò che tutti ci aspettavamo: grandi emozioni nel momento dell'attesa, bocche a forma di emoticon :-o che si allargano a dismisura di fronte agli effetti speciali, e un'eterna espressione di disappunto all'uscita dal cinema.