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A Roma una settantina di anziani ha occupato un centro per anziani

Il centro sulla via Cassia era stato dichiarato inagibile, e così gli anziani e le anziane hanno deciso di occupare.
Foto di Enrico Ingami via Facebook/Sei della Cassia Se.

Ieri, 2 luglio, una settantina di anziani e anziane hanno occupato il centro sociale per anziani Tomba di Nerone di Roma. Intorno alle 17.30, gli occupanti hanno tagliato i lucchetti apposti dal Comune alla struttura di via Cassia 726, nel Municipio XV, e affisso uno striscione con un vistoso typo: "gli anzini si riprendono il centro."

A quanto riferisce a Repubblica Enrico Ingami, uno dei più di 350 iscritti al centro, “è il primo caso, credo, in Italia, di un centro anziani occupato dagli stessi anziani. È incredibile che si debba arrivare a questo. Gli anziani si stanno organizzando a turno per restare ad occupare il centro e a questo punto attendiamo le reazioni da parte del municipio.” Un video dello stesso Ingami, visibile solo se ci si iscrive al gruppo Facebook "Sei della Cassia Se," testimonia i primi momenti dell’occupazione, con tanto di anziane signore che saltellano in preda alla gioia.

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In effetti, la questione del centro anziani di via Cassia non è nuova: si tratta di una tensostruttura fatiscente in pessime condizioni da circa vent’anni, con problemi di muffa, infiltrazioni, spifferi e di isolamento termico. Una struttura teoricamente provvisoria, in attesa dell’inaugurazione del nuovo centro di via San Felice Circeo, in costruzione dal 2011 e mai terminato, nonostante nel 2014 l’amministrazione Marino avesse destinato al completamento della struttura 200 mila euro, poi confermati dalla giunta Raggi. Secondo quanto riporta RomaToday, non sarebbe proprio mai partita la gara d’appalto.

Foto di Enrico Ingami via Facebook/Sei della Cassia Se, per gentile concessione dell'autore.

Gli anziani iscritti avrebbero quindi deciso di porre rimedio ad alcuni problemi della struttura "a proprie spese con alcuni lavori di manutenzione come l'installazione di un impianto elettrico e uno per l'aria condizionata," afferma lo stesso Ingami. Lavori considerati “non autorizzati” dal Municipio XV, che il 23 maggio ha predisposto la chiusura del centro, dichiarato inagibile. Gli iscritti erano stati dirottati sul centro anziani La Storta, sempre in via Cassia ma al numero 1684, con la promessa di iniziare al più presto i lavori per il nuovo centro di via San Felice Circeo.

Ma a metà giugno gli iscritti, giudicando troppo lontano per degli anziani (loro) il centro La Storta, e avendo dei giusti dubbi sui tempi di ultimazione del nuovo centro, avevano affermato di essere pronti a incatenarsi se non fossero arrivate risposte concrete nel giro di poco tempo. Le loro rimostranze erano rimaste inascoltate.

Foto di Enrico Ingami via Facebook/Sei della Cassia Se, per gentile concessione dell'autore.

Ed eccoci qui. Invece di legarsi ai cancelli, gli occupanti hanno deciso di spezzare le loro catene e i lucchetti della tensostruttura, e riprendersi ciò che è loro di diritto, il centro che dava senso alle loro giornate. Vedremo se riusciranno a tenerselo. Nel mentre, lunga vita all’occupazione.

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