FYI.

This story is over 5 years old.

video

Donzelle, Doppelgänger & Dostoevskij: il mondo di "The Double"

Siamo andati dietro le quinte di The Double, il prossimo film di Richard Ayoade con Jesse Eisenberg e Mia Wasikowska

Fotografie di Dean Rogers, immagini del videogioco per gentile concessione di Framestore

L'inetto burocrate Simon James (Jesse Eisenberg) ci vede doppio. Non sopporta il nuovo impiegato del suo ufficio che cammina come lui, parla come lui e per tutti gli amici e i colleghi (inclusa la ragazza che piace a Simon, interpretata da Mia Wasilowska) è lui—peccato che non sia vero. James Simon (sempre interpretato da Jesse Eisenberg) è a tutti gli effetti l'incarnazione di un incubo.

Pubblicità

Di questo parla The Double, il film diretto da Richard Ayoade e distribuito dalla Magnolia Pictures. Basandosi sul romanzo Il Sosia di Dostoevskij , la versione cinematografica di Ayoade porta la storia attraverso un mondo irriconoscibile fatto di ingranaggi, spirali e personaggi che con passano inosservati, dove tutto contribuisce a confondere Simon.

"Non è proprio un horror, e non è proprio una commedia. Cioè, il libro è una sorta di discesa nei meandri della follia, e parla di un burocrate pieno di sé che viene umiliato perché non lo riconoscono," ci ha detto Ayoade nel video documentario su The Double (sopra). "Solo un autore geniale come Dostoevskij poteva inventarsi qualcosa di così coinvolgente a livello emotivo. Se lo leggi te ne innamori e diventa qualcosa da perseguire."

Il regista Richard Ayoade parla con l'attore James Fox

Prima di iniziare con le riprese Ayoade doveva trovare l'attore giusto, che fosse in grado di bilanciare perfettamente i ruoli di Simon James e di James Simon. "Il punto è che non ci devono essere differenze esteriori tra i due personaggi, eppure per qualche motivo, tutti ne preferiscono uno rispetto all'altro. Avevamo bisogno di qualcuno che desse vita a questa differenza in modo convincente. [Jesse] è capace di differenziare i due ruoli astutamente. […] È uno di quegli attori che sa essere molto tecnico e preciso, ma anche coinvolto emotivamente. Il difficile arriva quando sono insieme nella stessa scena."

Pubblicità

Per creare un'interazione naturale tra Simon James e James Simon, il team di Ayoade ha usato sia tecniche cinematografiche collaudate già dai tempi di George Meliès e Betty Davis che tecniche nuove. Simon Whalley, produttore esecutivo del film e produttore degli effetti speciali ha detto: "Gli effetti speciali in The Double servono più che altro a rendere tutto realistico, come se ci fossero due persone. Il compito più arduo era di Jesse, che doveva recitare con l'altro suo personaggio senza averlo lì davanti. […] Non abbiamo usato green screen, ma il rotoscope. Se dovevano esserci i due personaggi nell'inquadratura dovevamo usare una controfigura che poi veniva ritagliata e al suo posto reinserivamo Jesse. Insomma, un sacco di attenzione e cura dei dettagli."

Ma anche il motion control non è stato una passeggiata. "Abbiamo girato su pellicola," ci spiega Ayoade, "Che di solito non è consigliabile per il motion control. La pellicola si sposta leggermente, e l'immagine anche, quindi per mettere insieme perfettamente i due livelli bisogna riuscire a stabilizzare il movimento. Ma lo volevamo su pellicola per dargli la giusta grana e consistenza, e questi problemi li abbiamo sistemati dopo."

Matt Clarke, che supervisiona gli effetti speciali, condivide questa visione: "Ovviamente ci sono stati problemi tecnici, ma la cosa più imporante per Richard erano i dialoghi. […] Non potevamo fare quasi niente per i dialoghi se non erano in camera, e fortunatamente Erik [Wilson, il direttore della fotografia] lo ha capito. Penso che sia un ottimo lavoro e che funzioni molto bene."

Pubblicità

Il direttore della fotografia Erik Wilsonall'opera

Ayoade e il suo team hanno costruito l'intero mondo in cui prende vita il film. Prendendo ispirazione da molta narrativa del Diciottesimo, Diciannovesimo e Ventesimo secolo, l'universo di The Double è un miscuglio di metafore fantascientifiche e fantasy che rispecchiano perfettamente i caos nella mente di Simon James. "Non c'è niente che sia esistito storicamente, e non c'è nemmeno qualcosa che esisterà in futuro," ha detto Ayoade. "L'idea era creare qualcosa che sembrasse obsoleto e ineluttabile, e che avesse delle caratteristiche surreali e non specifiche, perché nel concetto di doppelgänger c'è un elemento fiabesco. È una cosa ineluttabile e quindi volevamo ambientarla in un mondo che non desse troppi simboli riconducibili alla realtà."

Per ottenere questa immersione totale in un altro mondo, i produttori hanno collaborato con la Framestore , per creare sia una serie televisiva sci-fi dentro il film, The Replicator, e anche un videogioco sparatutto in prima persona che assomiglia a quello inventato per Her di Spike Jonze.

"Mi sono messo a creare l'estetica per la serie sci-fi "The Replicator"" con indicazioni molto specifiche di Richard Ayoade,ha detto Paul O'Brien, l'artista VFX che si è occupato della serie-nel-film. "Volevamo replicare l'estetica fantascientifica anni Settanta - Ottanta, e i primi effetti digitali e su pellicola, ma usando la tecnologia attuale. Abbiamo deliberatamente usato green fringing e drop out in alcune scene, e anche altri effetti più ovvi come laser e gli sfondi disegnati." Il risultato è estremamente ricco di dettagli e ben pensato, come l'intero film.

Pubblicità

"Ci sono due o tre lune nel cielo, ci sono boomerang luminosi e anche scudi e laser, e anche acconciature voluminose," ci ha detto Whalley a proposito del film noir sci-fi contenuto in The Double. "Non potrebbe essere più diverso dallo stile del resto del film. Non mi pare che nel romanzo di Dostoyevsky ci fosse un "detective spaziale" ."

Qui sotto potete vedere delle immagini del videogioco creato appositamente per il film:

Dato il tempo e l'attenzione ai dettagli che Ayoade e i suoi collaboratori hanno dedicato al film, The Double potrebbe anche rimpiazzare il romanzo originale come riferimento per ogni opera sul tema dei  doppelgänger. Una cosa però vale sia nel caso di Dostoevskij che in quello di Simon James: se un giorno vi ritrovate di fronte un vostro doppione, seduto ad una scrivania nel vostro ufficio, iniziate a cercare un altro lavoro.

Immagini per gentile concessione di Dean Rogers

Editoriale di Emerson Rosenthal