FYI.

This story is over 5 years old.

sky online

La lezione di Boardwalk Empire

Boardwalk Empire è l’esempio perfetto di cosa può succedere quando i soldi vengono spesi bene, tramite professionisti competenti e determinati come cani da slitta ossessivo-compulsivi. In poche parole, una serie che spacca.

Questo post appartiene alla nostra serie sul meglio del catalogo Sky Online. Boardwalk Empire va in onda su Sky Atlantic.

Fin dall’inizio Boardwalk Empire aveva tutto. La puntata pilota diretta da Martin Scorsese, i gangster e il proibizionismo, lo script partorito da Terence Winter che prima aveva sceneggiato I Soprano e che poi ha sceneggiato The Wolf of Wall Street, il cast incredibile con Buscemi e Michael Pitt e l’adorazione di tutti coloro che andavano ripetendo da anni che la narrazione seriale poteva essere messa alla pari con quella cinematografica.

Pubblicità

In effetti Boardwalk Empire è stato un passo importante per il riposizionamento nel mondo degli alfabetizzati della serialità televisiva, un processo che aveva già avuto qualche momento di picco con The WireI Soprano. Durante tutti gli anni Novanta il mercato americano dell’audiovisivo era stato recintato più rigidamente degli armadietti dei narcotici negli ospedali. Sia a livello attoriale che autoriale era fortissima la divisione fra chi lavorava in ambito cinematografico e chi in ambito televisivo.

È anche per questo che c’erano un’attenzione e un’aspettativa così alte verso show annunciatisi come prodotti di alto livello. E Boardwalk Empire non ha deluso nessuno, a giudicare dalla lista di premi che ha preso negli anni. Questo è stato un bene anche per HBO, che in quel momento soffriva molto la mancanza di show che avessero la risonanza che aveva ottenuto I Soprano, la loro ultima “grande” produzione.

La prima stagione si apre nel 1920 ad Atlantic City, alla vigilia del passaggio della legge sul proibizionismo ed è così che conosciamo Buscemi in una delle sue incarnazioni meno sdentate di sempre, Nucky Thompson, ufficialmente politico ufficiosamente boss e uomo stiloso in generale. Naturalmente, dati tutti i soldi che sono stati spesi (solo il pilota della serie è costato circa 18 milioni di dollari), ogni singolo secondo di girato è una magnifica espressione di opulenza paragonabile unicamente a l’age d’or craxiana.

Pubblicità

Diversi personaggi storici si muovono indisturbati nelle varie stagioni, compreso un Al Capone giovane, tarchiato e dialettale come un fuorisede qualsiasi e la ricostruzione storica deborda nell’area maniacale del perfezionismo. Lo stesso Nucky è liberamente basato sul reale boss del contrabbando di alcolici dell’epoca e così le sue relazione con Lucky Luciano e molti degli altri gangster realmente esistiti con cui ha a che fare.

La follia perfezionista si estende anche alla ricerca che è stata fatta in campo musicale, con il recupero di colonne sonore di film muti sconosciuti alla maggior parte degli umani e al production design pantagruelico che ha permesso di ricostruire pezzi di Atlantic City in un parcheggio di Brooklyn.

Lo showrunner Winter ha detto spesso che ha apprezzato molto la possibilità che gli è stata data di privilegiare l’autenticità dei dati storici nello scrivere la storia e pochissimi degli avvenimenti che avvengono nel corso delle stagioni sono privi di riscontro storiografico.

La quinta è stata annunciata come l’ultima stagione e se da un lato non ha sorpreso nessuno (c’era già stato un calo di ascolti durante la quarta) c’è chi si strappa le vesti in previsione.

Chiaro che al di fuori del mercato americano non c’è molto spazio per puntate pilota multimilionarie però, con le dovute proporzioni, Boardwalk Empire è lo stesso l’esempio perfetto di cosa può succedere quando i soldi vengono spesi bene, tramite professionisti competenti e determinati come cani da slitta ossessivo-compulsivi, cioè una serie che spacca.

Magari prima o poi ci arriviamo anche noi.