I nudi e le strane prospettive di Arnold Frolics

FYI.

This story is over 5 years old.

Foto

I nudi e le strane prospettive di Arnold Frolics

Arnold Frolics è un fotografo di Toronto che usa nudi, luci nel buio e prospettive distorte per ritrarre soggetti dall'aria sconfitta. Gli abbiamo chiesto come si fa a rendere fresche delle foto molto oscure.

Arnold Frolics è un fotografo di Toronto che usa nudi, prospettive distorte, cascate di luce nel buio e soggetti che spesso appaiono introversi e quasi sconfitti per creare ambienti solitari e al tempo stesso magici e confusi. Le sue foto sono imperfette, ma belle e intriganti. Recentemente l'ho incontrato e abbiamo parlato della composizione come opposta all'intuizione, della sessualità dei soggetti di nudo e dei sacrifici che si fanno per vivere con il proprio lavoro.

Pubblicità

VICE: Penso che quel che rende interessante un corpo nudo sia il fatto che siamo condizionati a pensarlo come sessuale o pornografico. I nudi che hai creato tu non sono per forza sessuali, ma c'è in loro qualcosa di disarmante.
Arnold Frolics: Mi infastidisce quando la gente dice che nelle mie foto ci sia un aspetto sessuale, e sono contento che tu dica il contrario. È strano dover replicare o rispondere a questa interpretazione, perché quando mi vengono certe idee per le foto non penso alla sessualità. Per me era solo qualcosa che mi dava delle sensazioni. Non so perché dovesse esserci un nudo, ma ci stava bene. Quanto alle altre foto con persone vestite, ci stavano bene lo stesso. É stato un processo organico, era lì che convergevano i miei interessi, e così li ho seguiti.

Come ti è venuta l'idea di cambiare la prospettiva delle foto? 
In un certo senso siamo sempre noi a creare le nostre storie e le nostre narrative, e le nostre realtà possono poi risultare noiose. Da bambino ero interessatissimo allo spazio e ai supereroi, alla telepatia e a queste pazzie così, roba che non è per niente interessante. Quindi se faccio qualcosa di creativo, posso anche creare una realtà alternativa. Una delle prime foto composte che ho realizzato era sott'acqua, dove il senso dell'orientamento non esiste, è come muoversi senza gravità. È difficile localizzare cos'è sopra o sotto. Non ci sono punti di riferimento quindi puoi rigirarla come ti pare, e la cosa mi ha sempre intrigato. Guardarla in quel modo sembrava più giusto.

Pubblicità

Mi piace la foto della donna sulla struttura con il lenzuolo bianco.
Sì, mi piace fotografare posti che non esistono più, come strutture che saranno demolite. Molte delle foto che ho fatto ritraevano strutture aperte solo per un paio di settimane, quindi nessun altro fotograferà mai più quei posti.

Perché nascondi i volti delle persone che fotografi?
Guardando alle foto degli ultimi tre anni vedrai qualcosa che le accomuna, ed è proprio una precisa sensazione che ho deciso di esprimere. Non è solo qualcosa presente nei nudi ma anche nelle altre fotografie: è come se i personaggi fossero catatonici. Non so quali siano le origini di questa sensazione. Quando fotografo non penso, è uno stato meditativo, anche se può sembrare ridicolo. Quello stile, quella sensazione che emerge dalle foto, non la so spiegare. È al livello del subconscio. É un'abitudine. Non esco mai di casa senza la macchina fotografica, e quando vedo qualcosa di bello lo fotografo all'istante. Non voglio arrivare al giorno in cui non lo farò, e in cui magari dovrò impiegare molti sforzi e energia per fotografare.

Penso che molte persone avrebbero crisi esistenziali se non fosse per il fatto di creare delle cose.
Una volta mi sentivo così, e in un certo senso mi ci sento ancora. Fare foto, musica, disegnare, dipingere. Tutte queste cose mi hanno aiutato a rimanere sano e bilanciato. Le foto che ho scattato (inclusi i nudi) hanno creato molte tensioni nei miei rapporti con gli altri, ma il mio amore per la fotografia era più importante delle esperienze negative. Non mi immagino la mia vita senza fotografia.

Pubblicità

Arnold Frolics

Arnold Frolics

Arnold Frolics

Arnold Frolics

Arnold Frolics

Arnold Frolics

Arnold Frolics

Arnold Frolics

Arnold Frolics

Arnold Frolics

Arnold Frolics

Arnold Frolics

Arnold Frolics

Arnold Frolics

Arnold Frolics

Arnold Frolics

Arnold Frolics

Arnold Frolics

Arnold Frolics