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fumetti

È l'ora dell'Apuckalipse

Apuckalipse è l'ultimo numero della rivista Puck, e per essere stampato ha bisogno del vostro contributo. In cambio, vi portate a casa quella che sarà una delle riviste di fumetti in italiano più bella di sempre (sulla fiducia).

Rozzano è appena sotto Milano, a sud. Personalmente ammetto di non esserci andato più di tre volte nella vita, tutte al cinema di fianco al centro commerciale Fiordaliso. Non ricordo quali film ho visto, ma ricordo che una volta alcuni sedicenni avevano messo in piedi una battaglia di gavettoni appena di fronte ai bagni, fatto che mi ha fatto sentire frustrato per le vite che non ho vissuto. Nel senso che da ragazzo ero più il tipo nerd, e non ho mai fatto gavettoni nei multisala. Che poi neanche c'erano, i multisala. Mi sarebbe piaciuto.

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Comunque, Rozzano. Nell'idea di chi abita a Milano è un posto popolato solo di ragazzini con i pantaloni di Frankie Morello, da evitare e poi al massimo ricordare con nostalgia nelle canzoni di qualche rapper. Ma i pregiudizi, nella vita, sono sempre sbagliati (a meno che non stiate parlando con Giuliano Ferrara, Fabio Volo o Bashar al-Assad, ovvio). Tipo, io l'unico che conosco di Rozzano è Ivan Manuppelli. Lui, sedicenne alla fine dei Novanta, non aveva il Booster, ma voleva diventare il nuovo Don Donahue. Ora. Se leggete la riga precedente a un qualsiasi sedicenne (non necessariamente di Rozzano), quello vi dirà: "E chi cazzo è Don Donahue?" Invece Ivan sapeva che Don Donahue era stato l'editore-faro della cultura underground del fumetto americano: Robert Crumb, S. Clay Wilson, Justin Green, Bill Griffith, tutti pubblicati da lui. Certo, il fatto che Ivan fosse italiano, e che vivesse a Rozzano nel Duemila e non a San Francisco nei Sessanta, complicava la realizzazione del suo progetto di vita. Ma questi sono particolari. Soprattutto se da bambino, di un'intera Enciclopedia del fumetto comprata in dispense da tuo fratello, ti interessavano solo le due pagine dedicate agli "animali antropomorfi del fumetto underground."

Ivan ha iniziato a pensare a una rivista mentre faceva il liceo artistico al Santa Marta (ma sezione distaccata, mica quella bella vicino a casa del mio omonimo famoso). E ha capito che poteva fare il disegnatore una volta tappezzata la scuola di caricature della vicepreside, ritratta con le fattezze di personaggi sui quali il giudizio della storia non è lusinghiero, tipo Hitler e Platinette.

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Nel 2001 ha fondato The Artist, che in poco più di un paio d'anni è diventata l'unica rivista di fumetto underground in Italia, almeno se parliamo di underground originale, all'americana. E infatti, oltre a un sacco di autori italiani, ha preso a pubblicare anche decine di divinità anglosassoni del settore, da Jay Lynch a Hunt Emerson e Mike Diana. Hanno regalato storie e tavole, molti senza neppure avere visto Ivan in faccia, tutti senza soldi. Sono passati dodici anni, da tre The Artist ha cambiato nome in Puck: Ivan sta mettendo insieme quello che lui ha progettato come gran finale. Un numero di Puck dedicato all'Apocalisse. Ha già a casa le tavole di Jay Kinney, Pat Moriarity, Mack White, Dr. Pira, Johnny Grieco, Maurizio Rosenzweig e un sacco di altri disegnatori che nemmeno conosco.

Tipo Paco Alcazar, che pubblica su una delle più divertenti riviste spagnole, El Jueves. Ivan ci ha regalato la storia di Paco che apparirà su Puck, in cambio di un po' di propaganda per il suo crowdfunding: arrivato a seimila euro, potrà stampare l'ultimo numero di Puck. Quindi, contribuite: con 15 euro vi portate a casa quella che sarà una delle riviste di fumetti in italiano più bella di sempre (sulla fiducia). Basta donarle su http://vkm.is/apuckalipse. Meglio che finanziare puttanate tipo il miglior dock per ipod del mondo.

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