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Música

Le interviste di VICE: Toro Y Moi (con annesso mixtape e concorso e tour e mille cazzilli X)

Intervista a Toro y Moi, che ci ha fatto anche un bel mixtape e che sarà in tour in Italia a breve. Tra l'altro abbiamo due biglietti a data da regalare.

Ci sono poche cose più brutte delle interviste che iniziano con il giornalista che dice, “È impossibile riassumere a parole chi è X”, solo per poi passare due paragrafi a riassumere a parole chi è X. Quindi io non lo farò. Riassumere a parole chi è Toro Y Moi è semplice, non ci vuole un cazzo. Guardate come si fa (http://en.wikipedia.org/wiki/Toro_Y_Moi).
Le altre cose, extra-wiki, da dire su Toro Y Moi sono queste: 1) tra poco è in tour in Italia, tour di cui siamo partner noi di VICE; 2) ci ha fatto una mixtape apposta per il tour che potete scaricare qui sotto; 3) è simpatico; 4) diamo in regalo due entrate a ogni data del tour, in base a un concorso puramente minchione che mi sto per inventare e di cui leggerete qui sotto.
Vice: Grazie del mixtape, Chaz.
Chazwick Bundick: Figurati.

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Considerando che ora suonate dal vivo in 4 e che state per fare un tour europeo, non trovi riduttivo che la gente si riferisca a te ancora parlando di “laptop music” e di “chillwave” e di roba da cameretta? Nel senso, ormai siete una VERA BAND.
Non più. Non mi disturba. Be', ho un disco nuovo appena uscito, e io stesso sto cercando di allontanarmi dal laptop—anzi, no, non è che ci sto provando, è che voglio mostrare al mio pubblico che la mia musica non è SOLO laptop, che mi piace mischiare cose che non sono solamente fatte al computer. Penso che la gente se ne stia accorgendo, comunque.

Paragonando il secondo disco al primo, è evidente che ti sei mosso più verso influenze soul e funk anni Settanta. È parte di un'evoluzione musicale che continuerà, per te, o è una cosa del tipo ogni disco un'influenza diversa?
Penso che con questo disco volevo connettere cose diverse, e l'ho fatto prendendo i miei campioni e lasciando che i campioni influenzassero, espandendosi, tutta la canzone. C'è tanta disco e tanta roba strumentale e da colonna sonora, che è l'evoluzione di quello che volevo fare con Causers Of This.

So che sei un grande fan delle colonne sonore italiane anni Settanta.
Sì. Erano talmente avanti rispetto al loro periodo! Adoro il fatto che anche se ogni lavoro che facevano era diverso, in termini di sonorità anche radicalmente opposta, e con strumenti sempre diversi, riesci comunque a distinguere la mano del singolo compositore. È stato un grosso flash, per me, quando ho capito questa cosa, ed è un insegnamento che tengo stretto per il mio lavoro. Mi piace l'idea di applicare un “filtro” personale a qualsiasi genere o a qualsiasi progetto.

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Chiaro. Ma come lavori tu? Nel senso, parti dalle influenze di un progetto, e studi il disco in base a quello, oppure, come dire, ti “ritrovi” a fare un disco di un certo tipo, tuo malgrado?
Entrambe le cose. Inizio a lavorare con un set di cose che mi interessano, e cerco di rimescolare e modificare quelle cose lì, ma spesso mi trovo anche nel mentre a fare cose che non mi aspetterei, come è successo con gli elementi hip-hop di Causers.

Le cose che ho sentito nel tuo disco sono tre o quattro, dimmi se ci ho azzeccato.
OK.

Innervisions?
Totalmente.

Before and After Science?
Guarda, amo molto Brian Eno, ma quel disco non l'ho mai sentito.

Ah. Pensavo che le parti più eteree venissero da lì, non so perché.
Non importa, Eno lo stimo molto. E comunque è bello che ognuno sente dentro un disco le sue cose personali.

OK. Minute By Minute dei Doobie Brothers.
[ride] C'è molta roba anni Settanta, ma i Doobie Brothers in specifico no. Il suono anni Settanta è sicuramente, per me, il suono migliore di qualsiasi decade. Quel tipo di sonorità naturale, fatta a mano, è molto anni Settanta… Per me è il decennio musicale migliore di tutti.

Ci ho anche sentito un po' di Roy Ayers.
Oh, wow. Grazie! Lui lo amo. L'ho visto suonare poco fa in Australia.

Io in Inghilterra, anni fa. Fa la musica perfetta per fumarsi le cannette al parco.
[ride].

Ha senso parlare di una “scena” glo-fi o chillwave? O è solo giornalismo pigro?
Non so, non ci penso. Sono abbastanza neutro. Penso che quello che faccio sia naturale, e la progressione dei miei dischi è la mia progressione naturale. Non è che provo, apposta, ad allontanarmi da una “scena”.

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Ho una teoria riguardo agli ultimi dieci anni di musica. Penso che da quando internet ha iniziato ad avere un'influenza sulla musica, ci sia stata un'accelerata assurda in termini di “durata” delle “scene” esposte al mainstream. Se negli anni Ottanta e Novanta avevi un'evoluzione lenta, in cui i generi magari duravano tre-quattro anni, oggi ogni tre-quattro mesi ci dev'essere una nuova “scena”, un nuovo “genere” di cui parlare.
Assolutamente.

Ed è come se ogni sei mesi, ci sia un “ritorno” a una cosa diversa successa vent'anni prima. Come se queste scene del passato progrediscano cronologicamente rispetto alle scene che ne attingono oggi, avanzando assieme, una cosa per volta. Come se i nuovi musicisti che arrivano rielaborassero la musica con la quale sono cresciuti, che è roba diversa dalla musica con cui sono cresciute le persone anche due anni prima o due anni dopo.
Totalmente. Penso che sia assolutamente vero. Io sono cresciuto negli anni Novanta, e un sacco di pop anni Novanta è stata un'influenza per me, quando ho iniziato. Ma ora che sto crescendo, diciamo, pesco da cose ancora più vecchie, o più ricercate. Penso che un sacco di band o di musicisti creino delle scene assieme proprio perché sono cresciuti, generazionalmente, con gli stessi riferimenti.

Cinque anni fa c'era l'alt-folk, poi il revival dello stoner, poi del grunge, poi del lo-fi, e ora delle cose pop scintillanti anni Ottanta. E questo è almeno il terzo revival anni Ottanta a cui assisto io, che seguo la musica da quindic'anni. Cosa succederà quando le nuove generazioni inizieranno a pescare dalle cose sempre più recenti? Diventerà così veloce che ci saranno i revival di cose successe tre anni prima?
[ride] Non so cosa succederà, ma so dirti per certo che ci sarà sempre buona musica.

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[audio:http://viceland-assets-cdn.vice.com/blogs/it/files/2011/05/tyler-french-toro-y-moi-remix.mp3|titles=tyler-french-toro-y-moi-remix]

[ride] Be', speriamo. Senti, raccontami com'è nato il tuo remix di “French” di Tyler, the Creator. So che Tyler è un tuo grande fan, e immagino che anche tu sia un fan loro.
Sì, è vero, entrambi amiamo il lavoro dell'altro. Ho visto che gli piaceva quello che facevo, e l'ho apprezzato molto, venendo da un artista hip-hop, dato che non era scontato. Volevo lavorare con lui, e ci siamo messi in contatto, ed è nato il remix.

Trovo curioso che entrambi voi siete due fenomeni nati principalmente grazie a internet.
Totalmente. È così che vanno le cose oggi.

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Ah, per quanto riguarda il tour, ecco le info:
28 Maggio - Bologna, Rocket Festival / Spazio Si + guest: Death In Plains
29 Maggio - Torino, Spazio211 + guest: Death In Plains
30 Maggio - Marina di Ravenna (RA), Hana-Bi + guest: Julianna Barwick
31 Maggio - Roma, Circolo degli Artisti + guest: Death In Plains
Abbiamo due entrate da regalare per ogni data. Mandateci una mail a contest@vicemagazine.it specificando la data per la quale state scrivendo nel soggetto della mail. Nel corpo della mail, mandateci una foto che dimostri quanto vi meritate di entrare gratis al concerto. I più convincenti verranno avvertiti via mail.

Qui sotto trovate la tracklist del mixtape che Chaz ha fatto per noi, da scaricare qui.

Electric Wire Hustle - Thank You Steve
Suff Daddy - Deep Shit feat. Mar
True Sex - Bottles
Madlib - Please set me at ease
Stereolab - Brakhage
Stefano Torossi - Running fast
J.M. Lorgere - Wrong
Christy Azuma and Uppers International - Din Ya Sugri
Ballin' Jack - Found a child
Ned Dohene - Give it up for love