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Musica

Le migliori uscite della settimana

Tante cose belle tutte per voi, ascoltatele per dare una svolta alle vostre esistenze.

Oh che bella settimana! O quante cose belle! Nulla di brutto è successo in questi giorni. Ahem, no, non è vero, se non fosse successo nulla di brutto non faremmo pure quell'altra rubrica lì di cose brutte. Però vabé, intanto facciamo finta di nulla e concentriamoci su quelle belle, dai. Ecco quindi cosa il destino ci ha concesso che accadesse durante questa settimana della nostra vita.

Deftones - Gore

Ommioddio, ommioddio, ommioddio, ogni volta che fanno un disco nuovo ci sono un sacco di dodicenni intrappolati nei corpi di persone trentenni che si mettono a piangere come disperati, specie se Chino e compari continuano a fare lavori dal contenuto emozionale così travolgente. Qualcuno dovrebbe spiegarci come siano riusciti questi qua ad attraversare il nu metal, l'emo, il postcore e a essere ancora così in forma nonostante il chugga-chugga delle chitarre e le smielate alla Cure delle melodie siano praticamente sempre le stesse di "Be Quiet And Drive". Non si sa come, ma mettono quasi tutti d'accordo. Probabilmente piacciono persino a Birsa.

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Il guest mix di Mark Leckey su NTS

L'autore di Fiorucci Made Me Hardcore ha fatto un'ospitata sulla famosa radio inglese confezionando quello per cui è famoso: un mix di suoni uk hardcore d'antan filtrati da memorie energetiche, distanze psicologiche, droghe sintetiche e dal caos sonoro dello spazio urbano, in cui gli echi di notti e giornate passate a perdersi si mescolano in una coralità eterna. Insomma, è andato in radio e ha messo un sacco di roba rave old school, ma ai vecchi drogati torneranno su un sacco di energy flash. Non che la cosa ci riguardi, però bella lì.

KRANO - Requiescat In Plavem - Maple Death

Magari non tutti amano la regione Veneto come chi ci ha preso le migliori e peggiori sbronze della propria vita e ci ha trovato la gente più genuina che conosca. Ma quando la Maple Death records di

Jonathan Clancy

ha annunciato l’album di debutto di

Krano

, da Valdobbiadene, già in Vermillion Sands, La Piramide di Sangue e Movie Star Junkies, la mia testa ha fatto bum. Posso dire tranquillamente che sia tra i dischi italiani che ho atteso con più impazienza negli ultimi anni. Aperto dal singolo “Mi e Ti”,

Requiescat In Plavem

ti culla con ballate folk strappalacrime, cowpunk ubriaco, honky tonk tutto storto, e le storie tragicomiche di Krano raccontate in stretto dialetto veneto, prima di concludersi in un picco onirico degno di un Brian Wilson dopo tredici graspe (sic). Un disco simile, per impostazione, a

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Oar

di Skip Spence, scritto e suonato in isolamento, di un’intimità disarmante, sull’orlo della crisi di nervi. Sarebbe stato destinato a perdersi nel nulla, ma è stato salvato dall’oblio grazie a un’etichetta illuminata.

Mount Kimbie - "Jupiter"

Ogni tanto pure i "grandi" si divertono coi giocattoli dei "piccoli". Questo pezzo, infatti è stato realizzato dai Mount Kimbie con la library di campioni messa a disposizione da Converse Rubber Tracks e messo direttamente online dal suo, è a suo modo una piccola perla di piatti jazzati, accordi rilassati e fiati digitalizzati.