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Musica

Le foto di Derek Ridgers vi catapulteranno nella Londra del 1982

Punk, mod, skinhead, biker e new romantics della Londra anni Ottanta documentati in questo splendido libro.

Per nove anni, dal 1978 al 1987, Derek Ridgers ha passato tutti i suoi sabati a fotografare ogni angolo di Londra. A cercare di capire quel che succedeva per strada e nei club. Quelle foto, oggi, raccontano qualcosa di più forte e di più vero della realtà stessa. Quelle foto sono state finalmente pubblicate in un libro intitolato London Youth 78-87. Dentro ci trovate di tutto. Ci sono i punk, i mod, i ted, gli psychobilly, i rocker, gli alternativi, quelli alla moda, i neo-romantici. Di tutto. O meglio, tutto quello che in quei nove anni a Londra rivendicava lo statuto (reale o fittizio) di movimento, sottocultura o controcultura. Potete chiamarla come volete. Ecco, in questo (bel) libro di 160 pagine troverete tutto quello che si muoveva a Londra tra il 1978 e il 1987. Lo pubblica l’editore bolognese Damiani ed è curato da John Maybury, che ha scritto anche la prefazione. Abbiamo incontrato Derek e gli abbiamo chiesto di raccontarci qualcuna delle sue foto.

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Questa è una foto del 1979. L’ho scattata al Billy’s Club di Soho, a Londra, in occasione di una serata chiamata “Bowie Night”. Si tratta di un documento interessante perché testimonia la nascita di un movimento che qualche tempo dopo prenderà il nome di New Romantics (o Blitz kids, perché i ragazzi si davano sempre appuntamento nello stesso club). I New Romantics nacquero in opposizione al gusto sovversivo, ostentato e ribelle del punk. Il tipo che si vede nella foto si chiama Steve Range e di lì a poco divenne famoso per essere il cantante dei Visage. Era proprio Steve, assieme al suo amicone Rusty Egan, che organizzava quelle “Bowie Night”.

Qui invece siamo a Southend, l’ultimo lunedì di maggio del 1979. Questa foto, l’ho scattata da qualche parte all’entrata del Kursaal, uno dei primi parchi divertimenti che siano mai stati costruiti. Southend è una piccola città di mare che si trova a qualche chilometro da Londra, poco lontano da East End. Ci ero arrivato in treno, assieme a un gruppo di skin. Molti di loro, appena scesi, andarono diretti al pub, mentre io continuavo a fare avanti e indietro per le vie della città alla ricerca di ragazzi da fotografare. Il tipo che si vede nella foto faceva parte di un gruppo di rocker e di Teddy Boys che controllavano la zona attorno al pub Minerva (se osservi bene la foto, riesci a scorgere la scritta “TEDS” tatuata sul dorso della mano). I gruppi, in quel periodo, coabitavano abbastanza tranquillamente, fatta salva la tradizione tutta inglese che imponeva alle bande rivali di affrontarsi sulla spiaggia oppure di sfidarsi giocando a calcio (pratica che ha sostituito quella più antica delle sfide a cavallo). Non c’erano vere tensioni. Erano i media che andavano sempre alla ricerca dello scontro.

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Questi sono Martin Kemp e Steve Norman degli Spandau Ballet che posano per me a King’s Road, a Londra. Era un sabato pomeriggio, e a quell’epoca (tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta) passare il sabato pomeriggio a King’s Road voleva dire essere al centro del mondo. Insomma, chi aveva qualcosa da dire o da mostrare, che fosse uno stile, un’identità, qualsiasi cosa, lo faceva lì, il sabato pomeriggio. Era un passaggio obbligato. Inoltre, capitava spesso che quei ragazzi si facessero fotografare da gente come me, alla ricerca di materiale. Quello è stato un periodo pazzesco, bellissimo. Peccato che oggi King’s Road si sia trasformata in una delle tante vie piene di negozi della città.

Questa è una foto della stilista Melissa Caplan e l’ho scattata al Blitz Club nel 1980. La prima volta che ho fotografato Melissa—nel 1977—lei era ancora una punk. È incredibile perché già allora Melissa, come del resto Julia o Kim Bowen, dava a tutti l’impressione di essere ricca sfondata, quando invece viveva assieme a un sacco di altra gente in case occupate, al limite della soglia di povertà.

Questo tipo si chiamava Derek. L’ho fotografato diverse volte dalle parti del Camden Palace, nel 1982. Era l’apogeo del movimento New Romantism e, in quel periodo, una serata di successo riusciva a richiamare più di 3.000 persone disposte a vestirsi nei modi più stravaganti. Per un certo periodo, il protagonista di quel film di Guy Ritchie, Lock & Stock—che fra l’altro è anche famoso come lottatore—ha fatto da buttafuori per il Camden Palace. Immaginatevi la situazione.

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Qui siamo a Portobello Road, nell'estate del 1981. Da quelle parti c’erano diversi pub dove i biker avevano preso l’abitudine di ritrovarsi. Insomma, se avevo voglia di fotografare motociclisti dovevo andare là per forza. Ecco, loro erano tra i più restii a farsi fotografare: bisognava ogni volta preparare per bene il terreno, ottenere la loro fiducia. D’altra parte non che oggi sia più facile fotografare le persone, anzi. Tutti sembrano sempre più intimiditi.

Mark è uno skinhead che ho fotografato a Leicester Square, nel pieno centro di Londra. Era il 1981 e gli skin occupavano praticamente tutta quella zona. Del resto, quello di Leicester Square era un quartiere centralissimo e pieno di panchine in mattoni dove ci si poteva sedere. Gli skin passavano le giornate a bere birra in lattina, a sniffare colla e a rompere i coglioni alla gente che passava fino a quando non arrivava la polizia e non li invitava ad andarsene. Poco tempo dopo, l’amministrazione comunale ha tolto tutte le panchine della zona obbligando gli skin ad andare da qualche altra parte. In fondo, quelle panchine le usavano solo loro, i punk e qualche barbone. Oggi sono state rimesse, ma si vede che i tempi sono cambiati, perché ormai le usano solo i turisti.

Questa bird (ragazza skin) si chiamava Donna e anche lei l’ho incontrata a Leicester Square. L’ho vista una sola volta, ma mi ricordo perfettamente perché l’ho voluta fotografare. Prova a guarlarle gli occhi e capirai.

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Ho scattato questa foto a Soho, nel 1982. Loro sono due ragazzini mod che giravano a Ganton Street, una delle vie che incrociavano Carnaby Street, dove potevi trovare tutto l’occorrente per vestirti da mod. Un paio di quei negozi storici esistono ancora, tant’è che capita ogni tanto—sì, sì oggi, nel 2014—di incrociare per strada qualche mod redivivo.

Jessica è una ragazza molto sensibile che di solito usciva al Wag Club (dove facevano soprattutto funk, jazz e world music). Si trovava tra Soho e Chinatown, proprio dove ho scattato questa foto. Jessica si distingueva per il suo stile molto curato, sempre singolarissimo. È per questo che ho cercato di fotografarla spesso durante i cinque anni di vague neo-romantica. Ricordo benissimo che una volta mi raccontò di aver rubato la sua cintura a un poliziotto spagnolo. Un’altra volta, invece, mi disse che il suo mezzoguanto sinistro apparteneva a un barbone amico suo che stava a Fleet Street. Mi ricordo un sacco di dettagli perché questa foto comparve su un numero di Time Out nel 1982.

Questa è una foto che ho scattato al Mud Club, quando ancora si trovava a Fouberts, la piazza di Soho. Era uno dei locali top della città, per stile e per popolarità. Insomma, da lì passavano tutti i pezzi veramente grossi di Londra. Oggi il Mud non esiste più (hanno smantellato pure l’edificio). Al suo posto sono spuntati diversi negozi di lusso.

C’è un errore nella didascalia del libro, perché il tipo della seconda foto non si chiama Paul, ma Dave Wilson. Psychobilly? Rockabilly? Io non ci capisco un cazzo di queste definizioni. Anche questa è una foto che ho scattato a King’s Road nel 1984.

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Questi due sono Trojan e Mark Vaultier al Taboo Club, nel 1986. In quel periodo al Taboo ci andavano quelli un po’ più artistoidi e fashion della capitale. Pensa, se fosse scoppiata una bomba in quel locale, Londra avrebbe perso in un solo colpo tutti i suoi stilisti, fotografi e modelli. In quel periodo, Trojan lavorava con l’artista Leigh Bowery, mentre Mark Vaultier si occupava della door selection. Insomma, era Mark che stabiliva se il tuo look era abbastanza interessante per entrare in quella discoteca, cui apparteneva senz’altro il trofeo di “club più edonista degli anni Ottanta”. Purtroppo né Mark né Trojan hanno visto la fine di quell’epoca. Entrambi sono morti qualche tempo dopo la foto a seguito di un’overdose.

Mi ricordo bene di quando ho scattato questa foto. Ero a una festa organizzata dal Mutoid West Company a Kentish Town, nel 1987. Il Mutoid Waste era un collettivo di artisti e di performer che si ispiravano essenzialmente al film Mad Max di George Miller. La loro preoccupazione principale consisteva più che altro nell’immaginarsi un futuro fatto di scarti meccanici, archeologia post-industriale e vecchie automobili. Non davano però l’idea di prendersi troppo sul serio e sembravano tutti abbastanza fuori di testa. C’è da dire però che quando organizzavano una serata ci divertivamo tutti tantissimo.

Questa ragazza si chiama Babs e ricordo di averla fotografata a Carnaby Street, a Soho, nel 1987. E se ve lo state chiedendo, no, quello che vedete non è il risultato dell’inversione del negativo. Il suo tatuaggio era veramente così, scritto al contrario, probabilmente perché se l’era fatto da sola guardandosi allo specchio. Babs, l’ho vista solo due volte e questa è la seconda foto che le ho fatto. Non l’ho più vista da allora. Aveva degli occhi bellissimi. Bellissimi e tristissimi.

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A Londra, oggi, non ci sono più molti skinhead. Gli unici che si vedono in giro sono quelli degli anni Settanta e Ottanta che ogni tanto si ritrovano ancora. Pensa addirittura che di recente ho trovato le loro foto su Facebook. Comunque, saranno almeno 25 anni che non vedo per strada un gruppone di skin come se ne vedevano un tempo. C’era una vera e propria ortodossia in termini di stile e di abbigliamento. Non si poteva andare in giro vestiti a caso, anzi, dovevi indossare solo un certo tipo di marche, tipo Dr. Marten’s, Ben Sherman o Crombie.

I racconti e le foto del libro terminano con il 1987. Quello fu l’anno in cui nacque la scena rave e in cui cominciò ad arrivare l’ecstasy. Fu l’anno che segnò la fine di un’epoca Scomparvero anche gli ultimi rimasti come i peacock, come i poser . I ragazzi hanno cominciato a passare le serate a ballare in campi pieni di fango e io, tutto d’un tratto, non riuscii più a scattare le foto che ero abituato a fare.

Oggi i ragazzi che vivono a Londra sono creativi come un tempo, come negli anni Ottanta, ma gli stili ormai non sono più legati a una scena, a un modo di vestire o a club specifici. Questo cambiamento credo abbia un legame diretto con internet e la nascita dei social network.

Il prossimo libro di Derek Ridgers sarà una monografia sugli skinhead.

Potete acquistare una copia di London Youth 78-87 qui.