Fred Armisen di Portlandia si è perso tra i mille personaggi che vivono nel suo cervello

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Fred Armisen di Portlandia si è perso tra i mille personaggi che vivono nel suo cervello

Portlandia sta finendo, Documentary Now! ha concluso la seconda stagione e Fred Armisen festeggerà i 50 anni in un cimitero. Gli abbiamo chiesto perché.

Questa settimana il comico Fred Armisen (ex-SNL, coprotagonista di PortlandiaDocumentary Now!, spalla e frontman della band in studio a Late Night with Seth Meyers) è partito per un tour di cinque spettacoli sulla East Coast degli Stati Uniti in cui mescolerà la bizzarria apparentemente raffazzonata del suo stile di stand-up con piccole anticipazioni della settima stagione di Portlandia e con performance dal vivo delle sue varie finte band (il punk pro-establishment di Ian Rubbish & The Bizarros, il surrogato soft-rock da Laurel Canyon dei Blue Jean Committee, la new wave artistoide ma senza senso dei Test Pattern, ecc.). Abbiamo colto questa opportunità per telefonare a Fred e parlare dello spettacolo, del futuro di PortlandiaDocumentary Now! e cercare di capirci qualcosa dei suoi milioni di buffi personaggi/cameo/piccole parti in una pletora di film e serie TV, tra cui il nuovo film con Billie Joe Armstrong dei Green Day, e del fatto che non vede l'ora di compiere 50 anni a dicembre.

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Noisey: Come funzionano questi spettacoli?
Fred Armisen
:
 Mi porto dietro una band e suono alcune canzoni delle varie finte band che ho avuto, tipo Ian Rubbish and the Bizarros, The Blue Jean Committee, Test Pattern. Alcune di queste canzoni hanno vita propria quando le si suona dal vivo. Registrarle per la TV è un conto, ma dal vivo posso vedere la reazione del pubblico, che è la cosa che preferisco. Poi parlerò di musica, farò vedere qualche video, cose su cui sto lavorando, e poi ci sarà questa comica con me, Ana Fabrega, per cui sto cercando di sviluppare una serie TV e che è davvero molto divertente. Mi piace l'idea di avere una comica nello spettacolo, dà un po' di varietà al tutto, così non ci sono solo io tutto il tempo. Lei compare a metà, così non sembra che sia solo in apertura o cose così.

Che cosa puoi dirci di questa serie TV che stai scrivendo con Ana Fabrega?
Stiamo cercando di farla funzionare, perlomeno per un episodio pilota. Quello che vorrei per il mio futuro sarebbe non lavorare sempre e solo con me stesso. I progetti a cui ho partecipato in passato sono andati così bene che ora voglio concentrarmi su qualcosa che non sia me.

Parlando di cinema, sta uscendo un tuo nuovo film con Billie Joe Armstrong dei Green Day chiamatoOrdinary World. Cosa mi puoi dire al riguardo? 
È una cosa che abbiamo fatto un po' di tempo fa e che mi è piaciuta moltissimo. Ogni tanto mi chiedono di recitare la parte del batterista, che è la cosa più facile del mondo perché devo solo essere me stesso e suonare la batteria. Mi piace un sacco ed è stato molto fico perché lui interpretava quest'uomo che una volta aveva una band ma poi è diventato padre e non ha più potuto suonare e ora cerca di ricominciare, e io interpreto la cattiva influenza sulla sua vita. La cosa più fica è che avevo sempre desiderato di far parte dei Green Day e di altre band famose, avrò sempre questo rimpianto di non averlo fatto negli anni Novanta. Cercavo di non farglielo notare, ma dentro di me stavo completamente impazzendo, tipo: "Oh mio dio sto suonando con Billie!" Lui è stato fantastico. È una persona molto profondamente ottimista. Sai quando parli con qualcuno in privato e ti mostra il suo nato negativo? Quel tipo, sotto sotto, ama molto la vita ed è un vero ottimista.

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Ho letto da qualche parte che con i Trenchmouth, l'art-punk band di Chicago in cui suonavi la batteria negli anni Novanta, avete suonato con i Green Day una volta.
È vero, a Beloit, in Wisconsin. Qualcuno mi ha mandato un volantino della serata. Non me la scorderò mai.

Era la tua fase risentimento? "Perché i Trenchmouth non sono famosi quanto i Green Day?"
No, è successo tanto tempo fa che i Green Day non erano ancora famosi. Anzi, era il contrario, perché era quando io volevo far parte della scena punk nazionale e i Green Day erano proprio dentro alla scena, che per come la vedevo io era influenzata dai Descendents e tutta quella roba, quindi non avevo nulla da ridire sui Green Day. Anzi, mi sono proprio sempre piaciuti. Quando ero nei Trenchmouth mi tenevo tutto il risentimento per quelle band che si facevano passare per punk ma in realtà suonavano metal. Ho sempre sostenuto Green Day, Offspring e Rancid, perché per me erano veri gruppi punk, mentre con le altre band mi veniva da dire: "No, perché loro? Non suonano la musica giusta!"

IMDB dice che c'è un film intitolato Band Aid in pre-produzione, vuoi parlarcene?
Band Aid è praticamente identico a quest'altro film che ho girato in primavera (diretto da Zoe Lister-Jones) in cui io interpretavo il vicino di casa batterista, e c'è una coppia che forma una band perché litiga sempre. È il meglio. Non dico mai di no quando mi propongono queste cose perché devo solo recitare me stesso e suonare la batteria, voglio dire, è fantastico!

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Nel 2017 uscirà anche un altro film intitolato The Little Hours. 
The Little Hours lo abbiamo girato in Toscana, con John C. Reilly e Molly Shannon. È stata una bellissima esperienza. È stato esattamente come ti immagini che sia fare l'attore, ti portano in Italia a girare, fantastico. Io faccio la parte del vescovo straniero. Mi piace recitare piccole parti. Mi piacciono quelle medie e piccole. Essere soltanto una distrazione momentanea è perfetto. È stato proprio così. Mi hanno anche noleggiato una macchina per girare l'Italia, mi è piaciuta tantissimo.

Infine sei nel cast di una cosa che si chiama Take The 10, è uno spin-off dello sketch di SNL The Californians?
Di questo non so nulla. Mai sentito.

Davvero? Ma non c'è un film in preparazione basato su The Californians
No, per nulla. È la prima volta che lo sento nominare. Sono in contatto costante con Bill Hader e con la maggior parte del cast di quello sketch, e nessuno ne ha mai parlato, nemmeno scherzando.

Sono su IMDB in questo momento, e lì c'è segnato questo film intitolato Take The 10,__ dice che è finito e che tu interpreti un autista. 
Un autista?

Diretto da Chester Tam, e sembra che nel cast ci sia anche Andy Samberg. 
Ahhhh, sì. Per prima cosa, non mi ricordo avesse un titolo quando ci ho lavorato, ma è un film di Chester Tam con i ragazzi dei Lonely Island. Non ha nulla a che fare con The Californians, anche se lo abbiamo girato in California. Hai fatto bene a chiedermelo.

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Parliamo di Portlandia. Avete annunciato che l'ottava stagione sarà l'ultima, giusto?
Sì, non è quella che abbiamo appena girato, quella è la settima. Ne abbiamo un'altra dopo.

Puoi dirmi qualcosa della settima? Avete mantenuto il formato degli sketch che durano tutto un episodio?
No, nessun episodio è così. Abbiamo fatto sketch più brevi, Carrie Brownstein ne ha diretti un paio, io ne ho diretto uno e Steve Buscemi ne ha diretto un altro. È stata una stagione molto divertente e facile. Mi sembra che la gente ami tanto questa serie che non abbiamo sentito il bisogno di dimostrare niente, ci siamo semplicemente divertiti.

Puoi anticiparci alcuni degli ospiti speciali di questa stagione? Un nome o due che puoi rivelare?
Vediamo. Ci sono i B52s che fanno una comparsata molto fica, Linda Ramone, che è la vedova di Johnny Ramone, che è un personaggio già completo di suo, Steve Buscemi naturalmente, e Kyle MacLachlan. Poi c'è stata Claire Danes, bravissima. Non abbiamo cercato di strafare, abbiamo la giusta quantità di ospiti. C'è anche Abbi Jacobson di Broad City.

Bello, hai restituito il favore dopo la tua ospitata nei panni dell'inquietante uomo col pannolino nella prima stagione di Broad City. Mi immagino che tu abbia un diagramma di Venn sul muro che comprenda tutta la tua vita e tutte le cose che fai, e che tu ti debba segnare tutto perché ci sono così tante figate lì in mezzo che non riesci nemmeno a ricordartele.
Sì, ma è una bella cosa. Mi piace così.

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Ultima domanda su Portlandia, puoi dirmi qualcosa sulla polemica con la libreria femminista che è emersa qualche tempo fa? 
No, no, non posso commentare.

Hai lanciato un sito di umoristi latinoamericani chiamato Más Mejor, che cosa puoi dirmi al riguardo?
È un'idea che è partita da Broadway Video e Above Average, volevano fare una versione latinoamericana e io ho sempre desiderato fare qualcosa completamente in spagnolo. Quando mi hanno chiesto di far parte di questa cosa è stata la coincidenza perfetta, ho detto: "Oddio, mi piacerebbe un sacco partecipare a questa cosa". Ana Fabrega, la comica di cui ti parlavo, faceva parte di quello, viene da lì.

Documentary Now! ha finito la seconda stagione, che è fantastica, ho appena guardato Final Transmission, la parodia di Stop Making Sense e mi chiedo: hai ricevuto dei feedback dai partecipanti al film originale, Jonathan Demme, qualcuno dei Talking Heads?
Sì, c'è tun video promozionale di Chris Frantz e Tina Weymouth che lo guardano ed è stato una figata. Non solo ero stato ai concerti di quel tour, ma avevo visto i Talking Heads anche nel tour precedente. Li adoro da sempre.

Hai mai incontrato David Byrne?
Sì. È un idolo per me ed è stato gentile e artistico come speravo.

The Globesman è uno dei miei episodi preferiti della seconda stagione, penso che abbiate fatto un grande lavoro. È una partodia di Salesman, il documentario dei Maysleys Brothers del 1969 su un venditore di bibbie porta-a-porta squattrinato e sfortunato, un lavoro affascinante ed emozionante, e voi siete riusciti a riprodurre molte delle stesse sensazioni con la vostra versione. Ti va di parlarne? 
L'originale è molto simile alla nostra versione, ed è difficile trasformarlo in una commedia, ma ci andava di provarci. Abbiamo pensato che saremmo stati in grado di trasformarlo in qualcosa di fedele all'originale ma con una sua personalità.

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Guardate i documentari tante volte o preferite non impararli troppo bene per avere più spazio per trasformarli nella vostra bizzarra versione? 
Cambia da autore ad autore. John Mulaney e Bill Hader penso abbiano un approccio molto serio. Io invece preferisco mantenere una certa distanza, farmi un'idea della cosa e inventarmi la mia versione.

Compirai 50 anni a dicembre, congratulazioni. Ho letto da qualche parte che hai già organizzato una festa che si svolgerà al cimitero Hollywood Forever e avrà tra gli ospiti J Mascis dei Dinosaur Jr. È vero?
Sì, ma sarà una festa privata. Voglio fare qualcosa con i miei amici, e mi è piaciuto molto come J Mascis ha festeggiato i suoi 50 anni, quindi sì, sarà un evento horror.

Com'è stata la festa di J Mascis? 
Ha messo in piedi uno spettacolo con vari ospiti. È molto bravo con le feste di compleanno, e lo fa con una gioia particolare, voglio seguire il suo esempio.

Come vedi il traguardo dei 50?
Sono contentissimo. Lo sono perché amo la mia vita, amo ciò che mi circonda, cose e persone. Non avrei mai pensato di conoscere tanti miei idoli e suonarci assieme, di viaggiare in tutto il mondo. Mi piace la mia faccia, mi piace come sto invecchiando, non vedo l'ora di incanutire—sui lati della testa ho già i capelli grigi, ma mi piace l'idea di avere tutta la testa bianca. Penso mi stia bene. Ho visto un video di Mick Jones dei Clash che suona in una libreria e ha un aspetto fantastico, adatto alla sua età. C'è un modo per invecchiare con grazia, e lui è un ottimo esempio.

Ultima domanda: guardando a 50 anni di Fred Armisen, che cosa vorresti cambiare del tuo passato? 
Tra i 20 e i 30 anni pensavo che non mangiare carne e mangiare un sacco di pane fosse una cosa sana, perché ero ignorante. Evitare gli hamburger e quelle cose lì, e mangiare un sacco di pane e formaggio. Non c'è niente di sano in questo. Adesso, quando mi guardo indietro, vorrei aver affrontato la cosa in modo diverso. Almeno un po'.

​Foto via GettyImages.​

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