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La guida di VICE per un 2014 migliore del 2013

Come evitare serate di merda

Ovvero, cosa fare prima che anche divertirsi quando si va a ballare diventi talmente difficile da farci passare la voglia.

Foto di Jamie Taete.

Le serate, quella luce alla fine di un tunnel lungo cinque merdosissimi giorni. Ci ricordano che la vita è schifosa solo per l'80 percento. La tregua temporanea dalla realtà che ci offrono—quelle poche ore passate in un mondo cavernoso e sotterraneo con gente sconosciuta e musica sconosciuta—rendono tollerabile tutto lo stress e la rabbia accumulatisi. E in un'epoca in cui la maggior parte dei locali in cui bere qualcosa sono inospitali e cari quanto un country club, sono più che mai importanti. Sono i nostri templi, le nostre associazioni giovanili, i nostri circoli massonici e i nostri bowling, tutto in uno.

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Ma come con quasi qualsiasi altra cosa, se non prestiamo attenzione, perderemo anche loro. Non serve guardare fino a Ibiza o i suoi corrispettivi per capire che lentamente anche da noi la maggior parte delle serate sono diventate costosissime, superaffollate e infrequentabili. Quegli stronzi che in passato affittavano sgabuzzini di periferia al prezzo di appartamenti in centro si sono resi conto che i giovani sborserebbero la stessa cifra che si tratti di uscire la sera o di nutrirsi. In poche parole, stanno cercando di trasformare le vostri notti brave nel loro fondo pensionistico.

Per evitare il tracollo, ho stilato un manifesto per un futuro più sostenibile.

Niente più "warehouse party"

Vi ricordate quando le feste nei "magazzini" sembravano un'idea divertente? Per un po' hanno goduto del tocco di novità. Si trattava di eventi legali, ma che mantenevano quello spirito dissestato degli albori. Erano catalizzatori sociali, di spessore e generalmente piuttosto diversi. Avevi la possibilità di vedere grandi DJ in grandi stanze senza rischiare di trovarti di fianco uno con una polo rosa.

Manda avanti di qualche anno, però, e ogni cowboy-promoter che fa recapitare i volantini sui tavoli della biblioteca di giurisprudenza sembra aver cospirato con le periferie per organizzare una serie senza fine di feste che intasano i nostri calendari Facebook.

La line-up consiste senza variazioni di DJ del circuito studentesco e di nomi più o meno grossi adescati con mazzette sostanziose, che non vedono l'ora di darsela a gambe prima che il soffitto collassi. La folla, invece, di solito non è altro che un'ondata di gente che non sa bene quello che sta facendo, ma è contenta di spendere un sacco di soldi e serotonina per farlo. Fredde, umide bolge infernali con lottatori di wrestling che lavorano alle porte, aree fumatori per le quali devi metterti in coda, baristi freschi di assunzione che non ti lasciano nemmeno l'onore di essere il primo a mettere le dita nel tuo bicchiere.

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Foto di Josh Jasper.

Piantatela di fissare il DJ

Un problema dell'idolatria da DJ è che alcuni smettono di ballare non appena il rispettivo beniamino prende posto sul palco, trasformandosi in stalker con la mascella a penzoloni intenti a leggere il numero di serie sulla scatola magica. È l'antitesi totale di tutto ciò che dovrebbe essere la club culture, e deve morire di una morte rapida e brutale. Reclamate il dancefloor. Date le spalle al DJ, mettetevi uno di fronte all'altro e ballate, perché la persona che mette la musica è proprio questo: solo una persona che mette la musica. Non si tratta di Slash al Red Rocks Amphitheatre, o di Yo-Yo Ma alla Sydney Opera House. Davvero.

Mettete via il braccialetto

Siete mai stati a un evento BELLO che contemplasse l'uso di un braccialetto di plastica? E non bello nel senso di: "Mi sono preso sei pasticche e ricordo vagamente di aver visto un po' del set," ma bello nel senso di: "Questo posto è il mio santuario, veniamo qui ogni settimana fino alla fine dei miei giorni." Posso dire che, a meno che non vi accontentiate facilmente o viviate in mezzo al nulla e vi facciate bastare quello che c'è, no, probabilmente non ci siete mai stati.

Quelli di carta (o quelli per l'accesso ai drink) ci possono stare, sono la prova che non sei sgattaiolato dentro dalla porta sul retro. Ma quelli di plastica sembrano usciti da La Fuga di Logan; manette del divertimento blocca-arterie che puzzano di svago privatizzato, come le Olimpiadi di Londra, ma con buttafuori nei bagni a controllare che i tuoi piedi dentro al cubicolo siano puntati nella direzione giusta. Sono brutti e aggiungono una sensazione preoccupantemente totalitaria alla vita notturna.

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Evitate le risse

Tenete i vostri stupidi contenziosi fuori dai locali. Non potete fare a botte, quindi non fatelo. Un faccino di provincia non è stato progettato per rompersi i denti. Tutto quello che accadrà è che verrete buttati fuori e una ragazza piangerà. E nessuno vuole che accada.

Servono resident più bravi

Credo che molti avventori e promotori, alla stessa maniera, debbano rendersi conto che la maggior parti dei locali più belli, quelli che mitizziamo e a cui facciamo finta di andare, sono diventati quello che sono proprio perché avevano grandi resident Dj. Hanno dato un tono e un'estetica particolare e hanno definito la propria serata.

The Hacienda non avrebbe potuto essere The Hacienda senza Mike Pickering, di cui nessuno aveva mai sentito parlare prima che arrivasse con i suoi edit di Mr Fingers e i suoi maglioni Joe Bloggs e cambiasse il volto della clubbing culture inglese per sempre. Se invece continui a far arrivare gente importante dall'estero promettendo buste paga belle panciute e un buono pasto per tutti gli altri, non svilupperai mai quello stato di familiarità e consistenza di tutti i grandi locali.

I promoter devono imparare ad avere una mentalità un po' più ampia. E per quanto poco pensate che vi importi al momento, sentirete il bisogno di avere qualcosa a testimonianza di questi anni quando sarete in un ospizio e l'unica cosa che ricorderete sarà l'intro a due accordi di pianoforte di "An Instrumental Need" di Ralphi Rosario.

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Dobbiamo creare l'atmosfera giusta

A meno che non siate appassionati di roba gabber o DnB che vi faccia saltare su e giù, nel qual caso il vostro "viaggio" vi porterà attraverso un'autostrada disastrata da uno sballottamento di tette unico alla disperazione più assoluta, vi renderete conto che i locali migliori devono portarvi da qualche parte.

Negli anni più recenti, ciò è diventato sempre più difficile. Prendete quei Dj che sognano di tenervi prigionieri del proprio set, per poi elevarvi a ritmo sostenuto sul piedistallo dorato della vostra stessa euforia da synth. Oggi molti hanno iniziato a pestare fin da subito per paura di vedervi sparire, suonando set più corti e passando tutto il tempo a tentare disperatamente di tenere la gente nella stanza.

E vogliamo parlare dei Dj che devono fare il warm up? Ormai sono ignorati al punto che potrebbero mettere remix di insulti personalizzati per ogni individuo del pubblico e nessuno se ne renderebbe conto. Troppi locali sono diventati come le serate indie, alle quali tutti vanno per sentire il live e poi si levano dal cazzo per fumarsi una sigaretta non appena i Dj iniziano a suonare. Che è ovviamente l'esatta antitesi di ciò a cui dovremmo mirare.

Foto di Jamie Taete

Che ne è stato dell'"unità" chimica?

Non posso fare a meno di pensare che la maggior parte delle serate elettroniche inizino a somigliare alla scena di apertura de I Guerrieri Della Notte, un raduno di tribù diverse in un'unica stanza, congregati in una scomoda unione. Non è la moda o la geografia che li separa, ma le droghe. Che sia il mondo fantasioso dell'MDMA, l'universo cane-fotte-cane della cocaina, o il degrado della ketamina, o qualsiasi droga giri quella settimana, tutti sembrano essere persi nel proprio vicolo cieco di stupefacenti. A causa di ciò, quella sensazione di unità—quel cliché da "one nation, one drug, one beat" di cui parlano tanto i raver stagionati—è sostanzialmente andata perduta.

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Piantatela di trattarci come dei rifiuti sociali

Avere da ridire coi buttafuori è normale, ma i controlli ossessivi all'entrata di tanti locali iniziano a infastidirmi. Insomma, vorrei evitare di dover subire le procedure degne dell'imbarco sull'Air Force One. Ciò è problematico per una serie di ragioni. Prima di tutto, perché è qualcosa che dovrebbe far parte di un episodio di Fairscape e non di un locale. In secondo luogo, perché crea file di dimensioni titaniche. E terza cosa, perché è brutto.

Provate solo a immaginare che si rifiutino di lasciarvi entrare perché vi hanno beccato a scopare in bagno. Cosa si farà quando la polizia dirà ai locali di non far entrare chiunque sia mai stato beccato per droghe? Lì sì che ci sarà da ridere.

Smettetela di andare alle serate

Allora, praticamente rileggendo quello che ho scritto credo che quello che sto cercando di dire sia questo: quest'anno, mandate a fanculo locali e promoter e iniziate a organizzare rave illegali.

Segui Clive su Twitter: @thugclive

Per chi cerca altro:

Tutti ar Mucca

Disco Oligarchia