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Come ha dichiarato Enrico Venini, il legale che ha rappresentato Codacons, ad Adnkronos, quello di Grom non sarebbe un gelato artigianale per due motivi: "prima di tutto per le dimensioni dell'azienda, che essendo una spa non è una ditta artigianale." Inoltre, aggiunge Venini, un gelato artigianale deve essere "prodotto in loco e dunque fresco, invece l'azienda prepara le miscele in un unico centro produttivo, in provincia di Torino, e da lì viene smistato ovunque, nei rivenditori italiani e all'estero fino a New York, Tokyo, Parigi, Osaka…"In pratica, le miscele dei gelati di Grom vengono pastorizzate e congelate, per poi essere mantecata nei punti vendita solo in un secondo tempo: stando alle norme, quello appena descritto è un ciclo industriale che rende il prodotto non artigianale. Il problema, in realtà, nasce da una legislazione che rende piuttosto labile il confine fra un prodotto artigianale e uno industriale. E questo ovviamente crea un vuoto comunicativo che i responsabili dei reparti marketing delle varie aziende possono sfruttare per veicolare un determinato messaggio nei confronti del consumatore.
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