[In foto] Le terribili conseguenze dei bombardamenti sulla città siriana di Homs

Almeno 57 persone sono state uccise domenica dall'esplosione di due autobombe che hanno colpito la città siriana di Homs, in uno degli attacchi più sanguinosi nell'area da quando è scoppiata la guerra civile.

Secondo quanto riferito dal Syrian Observatory for Human Rights, più di 100 persone hanno riportato ferite a causa delle esplosioni avvenuta nel quartiere centrale di Zahra.

Le riprese video realizzate dai media statali mostrano cadaveri carbonizzati tra le macerie, danni alle vetrine dei negozi e detriti che si spargono su un'area vasta. Molte automobili hanno preso fuoco, sprigionando colonne di fumo nero. I feriti si aggirano confusi.

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Il governatore di Homs aveva parlato, inizialmente, di 25 vittime. Situata 160 chilometri a nord della capitale Damasco, Homs è la terza città più popolata della Siria.

Il mese scorso un attacco-bomba rivendicato dallo Stato Islamico (IS) aveva ucciso 24 persone, proprio mentre le forze militari fedeli al presidente siriano Bashar al-Assad riassumevano il controllo di alcuni villaggi di IS nella provincia di Aleppo.

Gli attacchi di domenica sono arrivati all'indomani dell'avanzata dell'esercito del regime nei confronti di IS. Il gruppo non ha rivendicato la paternità degli attentati.

A dicembre un altro attacco-bomba portò alla morte di 32 persone poco dopo l'annuncio del cessate il fuoco che ha permesso al governo di riprendersi le ultime zone controllate dai ribelli della città che nel 2011 era stata al centro della ribellione contro Assad.

Rami Abdulrahman, il direttore del Syrian Observatory for Human Rights, ha affermato che si tratta del secondo attentato più sanguinoso avvenuto a Homs nell'ultimo anno e mezzo.