La vita senza freni di Suze Randall, la leggendaria fotografa di Playboy
Foto dall'archivio di Suze Randall, per gentile concessione dell'intervistata. 

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Cultura

La vita senza freni di Suze Randall, la leggendaria fotografa di Playboy

Dagli esordi come modella a Londra alle feste alla Playboy Mansion, la 72enne ci racconta la sua vita senza regole dietro l'obiettivo.
Hannah Ewens
London, GB
GF
traduzione di Giulia Fornetti

Lei è una donna splendida che assomiglia a Marilyn Monroe, lui un noiosissimo intervistatore che non può fare a meno di chiederle se tutte le cose che ha scritto nel libro sono vere. Lo sguardo malizioso di lei vale più di mille parole, "Certo che sono vere. Pensi che potrei inventarmele?" Alcuni lo fanno, risponde lui. "Be', evidentemente hanno una fervida immaginazione," risponde lei, ammiccando.

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Il presentatore di A Current Affair—un tv show australiano—non si ferma e fa a Suze Randall, fotografa porno, una di quelle domande che farebbe solo un uomo degli anni Settanta che giudica le donne per aver monetizzato la propria sessualità: "Saresti disposta a fare qualsiasi cosa per i soldi e per la fama?"

La risposta di lei: "Sono disposta a fare tutto quello che mi piace, e il sesso mi piace. Mi piace parlare di oscenità, scandalizzare le persone, ma solo un pochino. Devi sapere fino a dove puoi spingerti. Non devi," sopracciglio alzato e sorriso, " esagerare."

Suze Randall ha fatto un bel po' di soldi, certo, ma non è nota quanto meriterebbe. Il suo nome dovrebbe essere scritto nell'olimpo del porno: è stata la prima fotografa donna di Playboy a scattare un nudo frontale integrale, la prima donna a vendere i suoi scatti al Sun, in un mondo ancora dominato dagli uomini—eppure oggi il suo nome è sconosciuto ai più.

Raramente Suze Randall rilascia interviste, e il libro che il marito ha scritto sui tempi d'oro— Suze—oggi è fuori produzione. Alcune copie usate sono in vendita a centinaia di sterline su Amazon. Per questo, quando ha accettato la mia richiesta di intervista al telefono, ho subito colto al volo l'occasione per farmi raccontare i suoi 72 anni di follie.

Foto dall'archivio di Suze Randall, per gentile concessione dell'intervistata.

"La mia famiglia mi ha sempre incoraggiato a tener testa ai bulli e a non farmi intimidire nemmeno dagli insegnanti, perché non sempre sono giusti," Randall racconta così la sua infanzia, come l'inizio di una vita da ribelle. "Era una sorta di tradizione di famiglia, mettere in discussione l'autorità. È utile, la società si prende gioco di te."

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Suze cresce nel Worcester, in Inghilterra. Il padre è insegnante di educazione fisica e la madre infermiera. Di quegli anni ricorda le scene bucoliche, le passeggiate a cavallo e la scuola privata—che "non mi ha fatto per niente bene." Litiga con la preside, spesso viene sbattuta fuori dall'aula, indossa l'uniforme sbagliata e sferruzza di nascosto in classe quando la lezione diventa noiosa.

Dopo la scuola lavora come infermiera al St George's Hospital di Londra. Ma poi, "tutto cambia" il giorno del suo 22esimo compleanno, quando incontra il futuro marito, Humphry Knipe. "Ero una brava ragazza, ma da quel giorno ho scoperto un mondo. Ero praticamente vergine quando ho incontrato lui."

In questo nuovo mondo, ci si fa di brutto e si pratica l'amore libero. C'è l'Amsterdam Wet Dream Festival, che esplora la comunicazione visiva attraverso scene di nudo e sesso a non finire. A quanto dice Humphry, "di giorno guardavi porno e di notte scopavi. C'erano materassi ovunque, e molti più uomini che donne. Ogni settimana, poi, c'era la festa per gli scambisti. Una volta è pure arrivata la polizia in cerca di droga, ma dato che tutti erano nudi e impossibili da perquisire, ha deciso di portare via l'acquario, perché quel residuo marrone sulle pareti poteva essere hashish."

Il sesso è gratis, ma Londra no, e nemmeno l'alcol o le droghe. Humphry è un giovane scrittore alle prese con il suo primo libro, The Dominant Man, e la paga da infermiera di Suze non è sufficiente per la vita che i due sognano insieme, e a dire il vero nemmeno per pagare l'affitto. Grazie a un annuncio dell' International Times, che offre 100 sterline al giorno per modelle in topless (10 volte lo stipendio da infermiera), Suze fa i primi passi davanti all'obiettivo. La stanza dove vivono in affitto Suze e Humphry è di proprietà di David Hurn, fotografo Magnum che offre a Suze un lavoro al settimanale Petticoat Magazine, dopo essersi chiaramente raccomandato con la giovane, "Per carità di Dio, tieniti addosso quei vestiti."

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"Il porno è considerato un'industria dove devi fare tutto quello che ti dicono gli uomini, ma nella moda è molto peggio," dice Suze parlando delle dinamiche del settore. "Lì sei molto vulnerabile, devi flirtare con chiunque per ottenere un lavoro. Devi spostarti in continuazione tra Parigi e Milano per nulla. Non mi è mai piaciuto lavorare per altre persone, pregare per avere un lavoro, fare pompini o quello che serve. La moda è così in Francia, ed è così ovunque, tutto quello che vogliono questi uomini è che glielo fai alzare… ridicolo."

Ritagli di giornale dall'archivio di Suze Randall, per gentile concessione dell'intervistata.

All'età di 28 anni, in un momento d'euforia dopo essere stata fotografata per Vogue, Suze si precipita a chiedere un prestito in banca e compra la sua prima macchina fotografica. Nel backstage degli shooting di moda, inizia a fotografare le sue amiche modelle nude e vende gli scatti al Sun per la terza pagina. "Ho fotografato Jerry Hall e venduto gli scatti al Sun," racconta, ridendo. "Lei non era molto contenta."

In poco tempo, Suze capisce che è quella la sua strada. All'epoca, erano pochissimi i fotografi di nudo nel Regno Unito, figuriamoci le donne fotografe—"non era cool"—motivo per il quale i tabloid la ribattezzarono " rebel camera-girl Suze".

"È sempre positivo quando qualcuno disapprova quello che fai," dice. "Potevo essere davvero il capo. E gli uomini mi odiavano perché avevo il vantaggio [di essere stata dall'altra parte dell'obiettivo]." Mentre gli uomini si concentravano sulla tecnica, Suze si concentrava sulle ragazze, spesso alla loro prima esperienza. "Gli uomini si preoccupano tanto della struttura ma spesso si dimenticano delle modelle—il bravo fotografo è colui che riesce a far sentire bene i propri modelli," sottolinea Suze. "Devi farli rilassare, basta fare un po' la sciocca e loro si rilassano, non la prendono troppo sul serio."

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Ed è così che nascono i capolavori.

Grazie a questo trucco, Suze inizia a guadagnare (ma non diventa molto famosa). Ha 29 anni quando Hugh Hefner "si innamora" dei suoi scatti alla modella norvegese Lilliam Müller e decide di spedirle entrambe al quartier generale di Playboy a Chicago. "Se fossi stata un uomo, non mi avrebbe mai mandato lì con Lillian; non si sarebbe minimamente interessato a me," dice—ma vuoi mettere una modella emergente fotografata nuda da un'altra donna? Hefner era un uomo curioso.

Lillian deve andare in copertina, ma è subito chiaro che Suze non avrà un briciolo di riconoscimento. A Chicago le dicono che gli scatti di nudo sono una cosa seria e molto complessa—leggi: una cosa da uomini. "Allora ho detto, 'Be', allora dovrò vendere gli scatti a Penthouse visto che sono al verde.' E così loro sono stati obbligati [a comprare le foto]," ride.

Holly è la figlia di Suze e la sua più grande fan: "Mia mamma era molto affascinante e molto brava a ottenere quello che voleva. Sapeva farsi strada con eleganza, e poi conquistare tutti con la forza. Usava entrambi i lati della sua personalità: era femminile, attraente e sexy, ma sapeva anche farsi rispettare. Era questo mix di cose che mandava fuori di testa la gente."

Suze ride a questa affermazione. "Come donna, hai un potere enorme se sei coraggiosa e affronti quei maschiacci," commenta.

Alla Playboy Mansion, Suze fotografa Lillian per la copertina del magazine. È la prima volta che la foto di copertina viene scattata da una donna. Quando hanno conferma che Suze sarebbe stata ingaggiata in esclusiva da Playboy, Humphry la raggiunge negli Stati Uniti e insieme prendono un appartamento a Los Angeles. "Hefner è stato molto gentile, mi ha aiutato a ottenere la green card," ricorda Suze. "Era un uomo generoso, voleva solo farsi una scopata."

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Humphry e Suze a Hollywood. Foto dall'archivio di Suze Randall, per gentile concessione dell'intervistata.

Playboy è un ambiente a netta predominanza maschile, ma la photo editor della West Coast, Marilyn Grabowski, ha un ruolo di punta e prende subito Suze sotto la sua ala protettiva. "Mi ha insegnato tantissimo in fatto di styling, era molto critica e ho imparato moltissimo da lei," dice Suze. "Credo che lo facesse apposta per infastidire i fotografi uomini"—già seccati dal trattamento privilegiato che riservava a Suze. "Ma sai, gli uomini a volte sono utili. Non che debbano essere eliminati, vanno solo usati," dice.

È proprio con Playboy che i party hanno finalmente inizio: finalmente quell'edonismo senza freni che lei e Humphry avevano sempre desiderato. A metà degli anni Settanta trascorrono tre-quattro sere a settimana alla Playboy Mansion, e Suze fa microdosing con l'LSD per rimanere sempre vigile nonostante i fiumi di alcol. È raro che un membro dello staff prenda parte alle feste—portare anche il marito, poi, è assolutamente proibito. "Alla Mansion accedevano solo le donne, e nessuna portava il fidanzato," racconta Suze. "Ma sapevano che io non ci sarei mai andata senza Humphry, e chiudevano un occhio. Se sei una donna ma non ti lasci intimorire, avrai sempre un grande vantaggio sugli uomini."

Suze oggi parla dei party come se parlasse delle passeggiate al parco, parla di droghe e champagne come di una routine assolutamente comune. Capita che parli anche della sua tecnica speciale per animare le feste alla Mansion: "In America, nessuno si presenta—stanno lì, vagano. Tutte queste persone famose… è difficile far partire la festa. E così mi mettevo a ballare e a flashare per scandalizzarli."

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Flashare? Le chiedo. Interviene il marito: "Ballare senza mutande."

"Non portavo mai le mutande!" dice Suze, scandalizzata anche solo al pensiero.

Anche Holly ha già sentito tutte queste storie: "Quando ho incontrato Hefner, mi ha raccontato che tutti la chiamavano The Flasher, perché non portava mai le mutande. Era il suo cavallo di battaglia, e loro le lasciavano fare lo show ogni sera."

Suze con la sua biografia. Foto dall'archivio di Suze Randall, per gentile concessione dell'intervistata.

Suze al tempo non può immaginarlo, ma la sua relazione con Hefner non durerà a lungo.

Apparentemente, Hefner si sentì tradito da alcuni dettagli violenti che Suze aveva citato nella sua biografia del 1977 e cercò di farli modificare—ma la chiusura rovinosa arrivò con la pubblicazione del libro.

Pare che Larry Flynt, famigerato editore porno e fondatore di Hustler, avesse ricattato Hefner con alcune fotografie che lo ritraevano insieme a una donna che non era la sua compagna dell'epoca, Barbi Benton. "Hefner pensa sempre di poter aggiustare tutto," dice Suze, mentre spiega la trovata del fondatore di Playboy per sistemare le cose in quell'occasione: "'Lo inviterò al party di domenica, e andrà tutto a posto.'"

Quella domenica, Suze e Larry si incontrano al party e si crea subito una bella sintonia tra loro.

"Mi disse—senza rendersi conto che i lettori di Hustler non leggevano [libri]—'Perché non ti fai delle foto per Hustler e promuovi quel tuo libro?'" Suze non se lo fa ripetere due volte, si fa degli scatti per Hustler, come aveva fatto per Playboy ma in modo ancora più provocante. "Larry la mise in copertina e scrisse qualcosa tipo, 'La fotografa di Playboy ci mostra proprio tutto.' Quello era davvero troppo per Hefner," racconta Suze divertita. "'Non facciamo porno,' mi disse cacciandomi dalla Mansion. Non ci sono mai più tornata."

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Sveglia e scaltra, Suze Randall è perfetta per Hustler. In pochissimo tempo, ottiene da Larry un contratto di tre anni, che sostituisce quello con Playboy, e vi rimane per molti altri ancora, tra le poche a sopportare la gestione autoritaria della rivista. "Poi come mi è sempre successo, ho rotto anche con Larry, non ricordo nemmeno più il motivo," spiega.

Il passaggio alla vita da freelance è naturale per lei e dà uno slancio straordinario alla sua carriera. Essere "libera" significa detenere personalmente i diritti d'autore di tutte le sue fotografie, a differenza di tanti fotografi sotto contratto. "Non sapevo di averli, all'epoca; lo feci solo perché ero una ragazza disobbediente, e non mi piaceva stare agli ordini di nessuno," spiega. "Quando è arrivato internet, avevo più diritti di chiunque altro—sono stata fortunata, ho spaccato su internet."

Suze sul set. Foto dall'archivio di Suze Randall, per gentile concessione dell'intervistata.

A sua volta, però, internet è stata la fine dei magazine. Il proprietario di Penthouse finisce in bancarotta e concede a Suze i diritti su tutte le sue foto, la stessa cosa fa High Society. Insieme, lei e Humphry creano un archivio online con circa 80.000 immagini scattate da lei, suze.net. Un successo incredibile: migliaia di utenti pagano 24,95 dollari al mese, e la coppia arriva a guadagnare 400mila dollari all'anno.

Suze è intelligente, ma è stata la sua profonda empatia a darle netto vantaggio sugli uomini nel settore. Non era solo il modo in cui metteva a proprio agio le modelle, ma piuttosto il fatto che in tutta la sua carriera avesse sempre aiutato e sostenuto le donne. Tra le altre, ha aiutato Ginger Lynn, una delle pornostar più famose di tutti i tempi, a disintossicarsi, e ha letteralmente risuscitato Briana Banks dopo un'overdose di eroina. "Fare l'infermiera mi ha aiutato molto," ha dichiarato nel podcast della figlia Holly. Era chiaro che avesse preso a cuore tutte le giovani donne che aveva incontrato negli anni e si fosse occupata di loro come una seconda madre.

Oggi, Suze non lavora più. Conduce una vita agiata e tranquilla insieme a Humphry sulle colline dietro Malibù. "Per fortuna ho questo ranch dove posso andare a cavallo. Mi esercito e cerco di diventare una signora." Sta cercando di imparare il dressage, visto che i suoi figli le impediscono di fare le gare a ostacoli dopo che ha perso un occhio proprio in un incidente a cavallo. Niente più macchina fotografica per lei. Oggi, però, invita i fotografi al ranch e permette loro di scattare. "Mi diverto a dare ordini a questi giovanotti, loro vanno in panico, sudano e mi pagano pure. È meraviglioso."

Nei suoi racconti, Suze parla spesso di fortuna. Personalmente, credo che nulla di tutto quello che ha fatto nella vita sia stato solo un frutto della fortuna. A volte forse il destino l'ha aiutata un po', ma a fare la differenza sono state il coraggio e l'audacia con cui ha vissuto la vita che ha sempre desiderato.

Segui Hannah su Twitter: @hannahrosewens