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Io non "capisco" le canne

È difficile ricordarselo adesso, ma c'è stato un tempo in cui farsi le canne era una cosa da sfigati. Per quanto mi riguarda, fumare non è bello come molti sembrano sostenere.

È difficile ricordarselo adesso, ma c'è stato un tempo in cui la marijuana era una cosa da sfigati. Da un po' di tempo a questa parte, però, farsi le canne è diventata un'attività da sbandierare, invece che nascondere con deodorante, collirio e un impiego redditizio.

Certo, si è sempre trattato di un rito di passaggio, ed è probabile che anche voi l'abbiate fatto, anche se vostro padre è un devoto cristiano e vostra madre soffre d'asma bronchiale. Ma oggi sembra esistere una nutrita schiera di persone, prevalentemente gente tra i venti e i trent'anni, per le quali farsi una canna è la cosa più figa del mondo. Diventano poetici parlando del "marocchino" e dell'"amnesia haze." Discutono a lungo del modo migliore di fare un icebong, e soppesano i pro e i contro del vaporizzatore (anche se alla fine non lo comprano mai). Si tratta di persone che hanno un lavoro e una ragazza. Il fatto di fumare non sembra avere ripercussioni negative sulle loro vite. Ma non significa che io debba "capirli."

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Per come l'ho sempre vista io, fumare erba regolarmente è una cosa che fanno solo i quindicenni e gli americani. I quindicenni lo fanno perché non possono ancora andare in discoteca né comprare alcolici, e gli americani lo fanno più o meno per gli stessi motivi. È una di quelle cose che molti si lasciano alle spalle dopo essersi scolati la loro prima birra legale, essersi presi la prima pasticca o aver provato per la prima volta gli alti e bassi dell'amore.

Questo perché l'ho sempre vista come una cosa adolescenziale, una di quelle cose che non trovano più posto nella triste vita degli adulti. Ho l'impressione che se alla mia età venissi beccato a fumare una canna dal guardiano di un parco, questo più che chiamare la polizia mi compatirebbe. Oppure mi chiederebbe di fare un tiro, pensando di aver bisogno anche lui di un momento di pausa dai sogni infranti della sua vita adulta.

Insomma, anche se è ancora illegale, il brivido del rischio è praticamente scomparso. Prima di tutto, ora siamo tutti troppo svegli per farci beccare, anche perché o fumiamo a casa nostra o perlomeno sappiamo stare attenti. E poi, anche se venissimo beccati, per finire davvero nei guai dovremmo avere la sfortuna di imbatterci in una specie di Robocop antidroga. Nella maggior parte dei casi ce la caveremmo con un, "Va bene ragazzi, vi state facendo le canne, eh? Andate a farvele a casa, su."

Non lo so, magari è una cosa mia. Magari ho dei pregiudizi contro questa cosa da che sono nato. Per me, gli effetti dell'erba non sono mai valsi gli sforzi che bisogna fare per procurarsela. Prima di tutto, bisogna avere la fortuna di conoscere uno spacciatore affidabile. Certo, anche gli spacciatori di coca sembrano vivere in una dimensione temporale tutta loro (in cui "tra cinque minuti" può voler dire qualsiasi cosa, da "sono qui sotto" a "sto andando a prendere la mia ragazza che fa la spogliarellista dall'altra parte della città"), ma almeno alla fine si fanno vedere. Sono dei professionisti, e lo vedi anche dal fatto che hanno più soldi di te.

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E poi, una volta che sei fatto, non succede niente di che. Abbiamo visto tutti quelle commedie americane in cui uno dei personaggi si fuma una torcia di dimensioni olimpiche e inizia a vedere degli elefanti rosa, a parlare come un mafioso o a ballare alla James Brown. Nella vita reale, però, l'effetto è più simile a quello di una dose blanda di anestetico dopo un'operazione per un'unghia incarnita. Ti senti un po' scombussolato, distante, stanco e affamato. Magari ridi un po' di più, ma è solo perché sei confuso—non perché il tuo senso dell'umorismo si è evoluto e sei diventato 500 volte più simpatico di quanto non sei normalmente.

Quando mi drogo, lo faccio perché voglio sentirmi bene e accrescere artificialmente la mia autostima. Lo faccio per mettermi seduto con un sorriso beffardo stampato in faccia ad ascoltare qualcuno che mi espone le sue grandi scoperte sull'esistenza. La verità è che, nella maggior parte dei casi, fumare erba è noioso. Se l'erba fosse un colore, sarebbe una scala di grigi. Se fosse un film, verrebbe acclamato al Sundance pur essendo composto solo di scene in grandangolo di gente che si strofina della polvere tra le dita.

Inoltre, la mia opinione—per quanto minoritaria—è che l'erba non sia poi così innocua. Certo, riconosco tutte le obiezioni che mi muoverete contro, tipo che nessuno è mai morto per aver fumato erba e che l'erba può essere usata a scopo curativo, ecc ecc.

Fumare erba non ti distrugge fisicamente, certo, ma dopo una certa soglia ti impigrisce. Nel migliore dei casi diventi una persona noiosa. Inizi ad andartene dalle feste alle nove di sera e finisci per non essere più in grado di intrattenere conversazioni con persone non fatte.

Ovviamente è assurdo che fumare erba sia ancora un reato. È un'abitudine così diffusa ed è parte della routine quotidiana di così tante persone che è assurdo che sia ancora illegale. Non che le leggi che la proibiscono vengano fatte rispettare con la durezza che vorrebbero farvi credere. A me pare che nella maggior parte dei casi sia stato attuato un approccio più leggero, così in sordina che nessuno se n'è accorto.

Anche se capisco che i vecchi stilemi della propaganda anti-erba sono talmente stupidi che con ogni probabilità sono stati pensati dopo una canna, quello che voglio dire in sostanza è questo: sì, proibire di fumare una pianta che chiunque può coltivare in casa propria è stupido, ma trasformare la sua legalizzazione in una guerra santa lo è altrettanto.

Segui Wallace su Twitter: @mrwallaceark