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Serrabyte - La grande guerra dei videogiochi di guerra

Meglio Battlefield 3 o Modern Warfare 3?

Ero in un cinema a vedere Tintin e il segreto dell'Unicorno di Spielberg-Jackson e mi annoiavo forte (come tutti quelli intorno a me―tranne un tipo che rideva, facendo vibrare tutta la fila, ogni volta che i simpatici detective Dupond e Dupont cadevano dalle scale, o scivolavano sul marciapiede o stronzate del genere). A un certo punto mi becco la famosa scena dell'inseguimento motociclistico/acrobatico attraverso la casbah: tutto un lungo piano sequenza con la cinepresa (per quel che vuol dire, in questo caso) che fluttua attorno al protagonista, per risultati che si vorrebbero ultraspettacolari. Infatti ho letto critiche in cui si parlava di quella scena come del futuro del cinema. La verità è un'altra: chiunque abbia mai giocato anche solo a un Crash Bandicoot sulla prima Playstation, difficilmente può rimanere sorpreso da una sequenza del genere. Avessi visto roba simile dentro il terzo Indiana Jones, ok, ma oggi ci vuol altro. Di spettacolo digitalvisivo ne abbiamo abbastanza in casa, il cinema può tornare a concentrarsi sulle storie.

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Stavo giocando a Battlefield 3, e bestemmiavo forte (anche se nessuno mi sentiva). Non sono bravo con gli FPS. A un certo punto―poco oltre l'inizio del gioco―mi trovo sepolto sotto le macerie, dopo un terremoto: striscio fuori, fra i cunicoli, con tutta la cautela del mondo, e… incontro un lercio ratto! Mi si para davanti e mi morde la mano. Per un secondo vengo preso dallo sconforto: dopo tutti gli sbattimenti, sparatorie e imboscate, i mirini telescopici, mi trovo indifeso contro una fottuta nutria! Ecco un'idea fighissima, e spettacolare nel suo piccolo. Intendiamoci: anche per il resto, lo spettacolo non manca, compreso tirare giù palazzi col lanciarazzi, bello. Per le sette-otto ore che ci ho messo ad arrivare in fondo (l'ho detto: non sono bravo), zero attimi di noia. Altro che Tintin.

Stavo giocando a Call of Duty: Modern Warfare 3. Anche qui, ambientazioni e situazioni puzzano fortissimo di prodotto cinematografico firmato dai soliti Cameron, o Michael Bay, o chi vi pare. Infatti sul primo numero della versione italiana di Empire (a proposito: ci sono margini di miglioramento) appare un articolo che mette in fila le cinque citazioni più ovvie viste nei precedenti capitoli di Call of Duty, da Black Hawk Down a Il nemico alle porte. Non era difficile, visto che le singole missioni di solito hanno esattamente gli stessi titoli dei film a cui sono ispirate. Comunque, al di là del fatto che―come ha giustamente detto più volte Robert Bowling, uno dei direttori creativi di Modern Warfare 3―alla fine le ispirazioni cinematografiche e letterarie sono così tante e diverse che spesso influenzano gli sviluppatori in modo non cosciente, vedere quelle più macroscopiche in fila una dopo l'altra fa un certo effetto.

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Vedevo in tv (mi sembra su Rai4) un'intervista a Scott Farrar, decano della Industrial Light & Magic, uno che ha messo le mani sugli effetti speciali di Chi ha incastrato Roger Rabbit, Jurassic Park, Transformers, uno che di spettacolo digitalvisivo ne capisce. Ha detto una cosa tipo: “Ehi, ricordatevi che ormai distinguere cinema d'animazione e film live action è da idioti.” Già.

Le cose che ho fatto nell'ultimo mese―oltre ad avermi reso consapevole di avere una vita piuttosto noiosa―mi hanno fatto pensare a due banali verità. Le abbiamo davanti agli occhi da un po', ma fa bene metterle nero su bianco & una in fila all'altra:

1) I videogame sono destinati a prendere il posto del cinema hollywoodiano nella cultura popolare. Altrimenti non si spiegherebbe perché Robin Williams fa la pubblicità di Zelda: Ocarina of Time 3D e―soprattutto―Harrison Indiana Ford quella di Uncharted 3.

2) Si stanno sfilacciando anche i confini fra blockbuster/cinema e blockbuster/videogame, ma questi ultimi rimangono diversi dal primo, nonostante le idee in vicendevole prestito. Perché nei film d'azione l'eroe non muore per poi rinascere e ripetere la stessa scena. Perché nei film si può seguire la regola d'oro “non mostrare troppo”, mentre nei videogame spesso chi gioca controlla anche l'inquadratura. Perché sia il cinema che i videogame costano molto, ma i videogame certamente meno, a parità di durata (un'ora di Modern Warfarevs, un'ora di Tintin e il segreto dell'Unicorno, tanto per dire). Perché in sala non ho mai visto nessuno incazzarsi come si incazza uno ammazzato a sorpresa da qualche camper in Battlefield 3.

Detto questo, già che ci siamo potrei anche prendere posizione riguardo al dibattito: meglio Battlefield 3 o Modern Warfare 3? Non vorrei, ma insomma… è un mese che rincoglionisco chi vive in casa con me, almeno che ne sia valsa la pena. Dunque. La gara non è alla pari, visto che il budget dell'ultimo Call of Duty è di qualche dollaro più alto, però ci sono cose che Battlefield 3 sa fare molto bene. Tipo metterti in condizione di giocare davvero in team, senza premiare per forza chi è in perenne modalità berserk. Oppure darti la possibilità di distruggere praticamente tutto quello che vedi sulla mappa, e in modo molto più definitivo. Figo. Insomma, la serie di EA sembra crescere più velocemente rispetto a quella di Activision, che continua a ripetere gli stessi schemi, eppure rimane il punto di riferimento, il colosso che si può solo tentare di sfidare. Vediamo se il sorpasso prenderà corpo, magari fra qualche anno. Ammesso che la Electronic Arts ingaggi almeno uno sceneggiatore capace di scrivere uno straccio di trama decente. Anche un numero di scimmie abbastanza alto potrebbe bastare.