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letteratura

Libri da leggere quest'estate, non sotto l'ombrellone

"Un libro che ogni donna dovrebbe portarsi in vacanza a Ibiza come anticoncezionale."

Una delle certezze di internet è che quando arriva l'estate qualcuno vorrà consigliarti che libri leggere "sotto l'ombrellone", e tu sentirai il forte desiderio di comprarne uno—o anche tre o quattro—da mettere in valigia.

Poi le vacanze arrivano davvero, e ti scontri con la realtà: non solo leggere al sole è una lotta continua e il riverbero delle pagine ti trafigge le cornee come una manciata di sabbia, ma "sotto l'ombrellone" è una frase che ha poco significato quando durante l'anno hai risparmiato sì e no per cinque giorni di ferie.

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Abbiamo dunque selezionato una serie di libri belli che ci hanno accompagnato durante le più frequenti situazioni vacanziere che non somigliavano a una pubblicità e di libri belli recentemente usciti che potrebbero aiutarti in tutte quelle situazioni.

Dave Eggers, Eroi della frontiera

Forse avete sentito parlare di Dave Eggers per Il cerchio, il suo super romanzo distopico in cui spiega perché i social potrebbero fotterci tutti da cui è stato tratto un orribile, orribile film. Oppure perché a una certa vi è capitata in mano una copia de L'opera struggente di un formidabile genio che vi ha fatto mettere in dubbio tutto ciò in cui credevate e vi ha resi dei gusci ripieni di gelatina che si tenevano la testa tra le mani in un misto di dolore, gioia e rassegnazione. Il suo nuovo libro, uscito pochi mesi fa ed edito in Italia da Mondadori, si intitola Eroi della frontiera e parla di una madre single che prende su i suoi due pargoli, vola in Alaska, noleggia un camper e si mette a vivere in mezzo al nulla e al gelo delle montagne del Nord America senza ben sapere perché lo sta facendo e perché e da cosa sta fuggendo.

Ve ne consiglio la lettura in un rifugio sulle Dolomiti, durante una vacanza montana assieme alla vostra famiglia—la loro vacanza annuale, da cui pensavate di esservi emancipati qualche anno fa adducendo la scusa degli esami a settembre—decisa all'ultimo perché non siete riusciti a organizzarvi coi vostri amici. Ecco, leggetelo e meditate su come il vostro rapporto con mamma e papà si sta disfacendo da quando avete scelto di andare a vivere da soli per fare un lavoro che non vi garantirà né un livello di benessere adeguato al vostro impegno né un futuro assicurato. E smettetela di fingere che vi dia fastidio quando vi pagano l'ovovia —Elia Alovisi

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Michele Mari, Leggenda privata

Nella mia vita le persone si dividono in due macrocategorie: i mariani e gli antimariani. Io sono mariana, quindi vi consiglio di leggere Leggenda privata perché è sì una autobiografia, ma Mari ha questa capacità comune a pochi di rendere narrazione la propria vita al punto che sembra un sogno lucido in cui vagano numi tutelari della letteratura (Montale e Buzzati, per fare un po' di name dropping) e ci sono pure delle foto che all'inizio erano venute male e quindi spero che abbiate comprato la prima stampa perché tra non molto varrà un sacco di soldi.

Per fortuna l'ho già letto in realtà, perché non ve lo consiglio né per la spiaggia né per i festival musicali, che è più o meno tutto quello che succederà nella mia estate. Ve lo consiglio però per un lungo viaggio in treno verso il mare, perché il treno è l'unico mezzo di trasporto utile d'estate in Italia (tranne se dovete cambiare treno a Verona, nella mia esperienza centro di massima proporzionalità inversa tra treni e felicità) perché la felicità vacanziera vi aiuterà a controbilanciare il disagio che si prova a leggere una cosa che, pur divertente a tratti, è anche dolorosamente intima —Carla De Biase

Emily Witt, Future Sex

Pubblicato recentemente in Italia per minimum fax, Future Sex è il libro d'esordio di una promettente esponente del new journalism americano, Emily Witt. È il racconto dell'esperienza personale dell'autrice, una trentenne che si ritrova ad affrontare una nuova e inaspettata vita da single e che cerca di barcamenarsi tra Tinder, capatine al Burning Man, poliamore, scopate svogliate e l'immancabile meditazione orgasmica.

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Un Sex and The City vent'anni dopo, molto più intelligente, lungimirante e fin troppo analitico, in cui permane però la consapevolezza che la libertà sentimentale sia tanto bella quanto complicata da gestire, e in cui il fantasma di quel cazzo di principe azzurro continua ad aleggiare nonostante lo sforzo costante di aprirsi a prospettive sempre nuove.

Un libro che ogni donna dovrebbe portarsi in vacanza a Mykonos o a Ibiza come anticoncezionale, un po' perché è rasenta il verboso e quindi concilia il sonno, un po' perché te la fa talmente scendere che ti passa anche la voglia di fare sesso. Comunque da leggere —Antonella di Biase

William T. Vollmann, La camicia di ghiaccio

In questo periodo fa un caldo mortale, usare un computer è impossibile e ci sono solo due certezze: 1) è colpa dei cambiamenti climatici e 2) le cose possono solo peggiorare. Se come me a casa non avete l'aria condizionata e non riuscite a fare altro che stare a boccheggiare in mutande, il mio consiglio è trovare un po' di conforto in questo libro che mischia romanzo storico, saghe norrene, mitologia inuit e reportage di viaggio in Islanda, Groenlandia e Canada (posti freddi) per raccontare la storia dell'arrivo dei vichinghi (gente fredda) nel Vinland—che poi sarebbe il New Jersey.

La prende un po' alla lontana: parte dall'epoca degli eroi e dei re-orsi norvegesi che si bruciavano vivi l'un l'altro e a tratti nella prima parte sembra di leggere il Signore degli anelli. Ma poi la storia prende lo slancio quando compaiono i veri protagonisti: il famoso Erik il Rosso, suo figlio Leif Erikson e soprattutto sua figlia Freydis Eiriksdottir, che arriva nel Vinland incinta, combatte nuda contro i nativi e tradisce i suoi compagni per diventare ricca. È tutto molto avvincente e appunto è come mettere su una camicia di ghiaccio e dimenticarsi della caldazza —Mattia Salvia

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Emma Cline, Le ragazze

Hai presente quelle sere d'estate in cui percepisci nell'aria una certa grana della luce e quella sensazione che un'altra birra ti porterebbe a fare una serie di stronzate da film, e sei in effetti proprio a tanto così da sbronzarti e provarci con la tipa del tuo amico del cuore? Ecco, carpiscila e rtorna a casa a leggere Le Ragazze di Emma Cline. Ambientato nell'estate del 1969, il romanzo segue le vicende di Evie Boyd, una ragazza quattordicenne (prime sbronze, canne, masturbazione, sesso fatto male e tutto il resto) mentre è attratta da un culto modello famiglia Manson. L'autrice non si sofferma troppo sul fatto storico e al posto di Charles Manson ci mette tale Russell—una sorta di bobby americano, carismatico e sempre fatto.

La prosa è quasi perfetta, la trama e il tempismo degli eventi e tutto il romanzo filano alla perfezione—talmente alla perfezione che Baricco è arrivato a dichiarare di odiare le scuole di scrittura LOL.

Solitamente i libri che parlando di adolescenza mi fanno cagare, ma Cline ne riesce a parlare in maniera brillante e definisce un quadro bellissimo per quanto complicato di una ragazza che si consuma con la necessità di venir notata—dalla madre, da ragazze più grandi e dagli uomini—e sostanzialmente il desiderio di essere qualcuno o qualcosa fornendo in maniera reale il processo psicologico che sta alla base dell'appartenenza di un culto—qualsiasi . Detto questo, penso che non si potesse trovare copertina più brutta —Leon Benz

Costantino Della Gherardesca, Punto - Aprire la mente e chiudere con le stronzate

Una volta un mio amico mi ha detto che lui lascia sempre un lavoro nel momento in cui comincia a sentirsi infelice in ufficio. Poi piange per mesi perché si sente senza speranza, povero, nullafacente e pure un po' scemo per la decisione che ha preso. Poi, quando è proprio sul lastrico e ha gli ultimi 200 euro, va da Antonia Uomo e si compra il profumo più buono che hanno. Tempo due giorni di disperazione prostrante e beatitudine in una nuvola di profumo celestiale e gli offrono un lavoro migliore del precedente.

Non so cosa c'entri, so però che leggere il libro di Costantino Della Gherardesca mi ha dato la stessa sensazione di questo racconto del mio amico: pratico, disilluso, sopra le righe e ripieno di cose che sento/leggo e penso " cazzo ecco come si fa."

Lo consiglio a tutte le persone che in questa pausa estiva vivranno l'illusione di poter fare a meno, a settembre, di sovrastrutture, di un lavoro, della televisione. Finirete anche voi a correre dietro un traghetto urlando "Karl Popper hai torto marcio!" E va bene così —Elena Viale