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Tecnologia

Staminali che producono insulina per combattere il diabete

Per la prima volta la ricerca si è orientata direttamente sulla cura della malattia, creando embrioni dalle staminali che liberano insulina nel flusso sanguigno.
Questo è l'embrione ottenuto dalla ricerca. Immagine: NYSCF

Un gruppo di ricercatori ha usato cellule adulte per creare cellule staminali, e da quelle un embrione umano che potrebbe aiutare a combattere il diabete di tipo 1.

È l’ultimo grande passo avanti di un anno già di per sé interessante nella ricerca sulle staminali. Ad aprile i ricercatori hanno dichiarato di essere riusciti a creare un embrione umano dall’unione di un ovulo e una cellula adulta. Successivamente, alla New York Stem Cell Foundation, hanno preso le cellule di un paziente diabetico e ne hanno trapiantato il nucleo in un uovo privo del suo materiale genetico, dando inizio al processo di duplicazione.  Il team di ricerca, guidato da Dieter Egli, dichiara che le nuove cellule non solo si moltiplicano normalmente, ma cominciano persino a produrre insulina. Una scoperta che potrebbe portare alla cura definitiva della malattia, visto che al momento i pazienti dipendono da iniezioni quotidiane di insulina.

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“Per la prima volta, siamo stati in grado di ricavare cellule staminali diploidi, prodotte ad hoc per ogni paziente, e di poter stimolare produzione e secrezione di insulina. Questa tecnica potrebbe rivelarsi utile nello sviluppo di terapie di sostituzione cellulare per il diabete,” ha detto Egli in conferenza stampa.

La ricerca è pubblicata su Nature. Anche se non specificato sulla pubblicazione, Egli sostiene che queste cellule funzionano come le normali cellule pancreatiche in pazienti non diabetici.

“Una cellula prodotta da noi secerne autonomamente tanta insulina quanta ne viene prodotta da una simile nel pancreas umano. Questo è davvero notevole.”

In test ulteriori sui topi, il team è effettivamente riuscito a curare la malattia. A quanto pare le cellule trapiantate nei topi hanno cominciato a secernere insulina nel flusso sanguigno. Non si tratta di ricerca teorica o alle prime fasi. I ricercatori si stanno dando da fare per tradurre questi risultati in terapie vere e proprie, e sono in attesa dell’approvazione della Food and Drug Administration per iniziare a sperimentare sugli umani. Quando questo accadrà non è ancora chiaro però.

A commento della ricerca, Insoo Hyun, professore alla Case Western Reserve University, ha scritto che “la clonazione di embrioni, insieme alla produzione di cellule staminali a partire da cellule adulte, aumenta le probabilità che gli embrioni vengano prodotti per terapie individuali specifiche.”

Susan Solomon, co-fondatrice della New York Stem Cell Foundation, ha detto che questo studio, cominciato quasi dieci anni fa, rappresenta “un importante passo avanti” che potrebbe trasformare le promesse della ricerca sulle staminali in realtà—offrendo una cura per malattie come Alzheimer, Parkinson e fibrosi cistica.

Nonostante le grandi potenzialità—nel 2001, quando George W. Bush ha tagliato i fondi destinati alla ricerca sulle staminali, pareva mancasse davvero poco alla scoperta di nuove cure – i progressi sono lenti. Gli scienziati sono diventati bravissimi a ottenere staminali (e a convertirle in diversi tipi di cellule), soprattutto da donatori adulti, ma le effettive terapie tardano ad arrivare. Quest’ultimo esperimento sembra segnare una differenza. L’obiettivo dei ricercatori è stato fin dall’inizio quello di creare cellule che producessero insulina per i pazienti diabetici.

“È un giorno che aspettavamo da tempo,” ha detto Solomon, ma “di cure per il diabete ancora non ce ne sono, e i progressi sono lenti… è importante seguire tutte le strade per arrivare a terapie nuove ed efficaci.”