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Sono allergica allo sperma e non fa ridere

Per quanto sia rara, l'ipersensibilità al seme umano esiste e non sono ancora stati scoperti modi efficaci di curarla. Abbiamo parlato con una ragazza che ne è affetta per capire com'è e come ha imparato a conviverci.

Illustrazione di Tuesday Bassen. Questo articolo è tratto da Broadly.

L'allergia allo sperma esiste davvero, anche se è rara. Non rarissima, ma abbastanza rara perché la prima reazione di chi ne sente parlare sia scoppiare a ridere.

Alcuni uomini che devono fare i conti con l'allergia al proprio sperma già sanno che non è un male mortale e che è, a quanto pare, risolvibile. Certo, essere allergico a te stesso non è il massimo, ma perlomeno sei il solo a patirne le conseguenze.

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Ma per le donne il cui corpo aborre lo sperma è tutto un altro paio di maniche.

A Laura*, 29 anni, è stata diagnosticata l'allergia allo sperma due anni fa.

"Potrà sembrare assurdo, ma fino all'età di 27 anni sono stata all'oscuro di tutto. A 17 anni, quando avevo le prime esperienze sessuali complete, avevo pensato che bruciore, prurito e gonfiore fossero normali," spiega Laura. "Mi preoccupava molto di più il fatto che la pillola mi stesse trasformando in un mostro pieno di brufoli, grasso e ormoni."

"A 25 anni ho incontrato il mio primo vero ragazzo. Per i due anni che siamo stati insieme, lui non voleva usare il preservativo e io non volevo che la pillola mi facesse diventare una nevrotica piena di brufoli. Perciò abbiamo optato per il coito interrotto—che tra l'altro pare affidabile quasi quanto il preservativo, anche se nessuno lo dice."

"Avevo notato che se non mi lavavo nel giro di pochi minuti dopo un rapporto, la mia pelle si riempiva di chiazze rosse. Ho pensato di aver preso una malattia sessualmente trasmissibile—il che mi ha fatto venire seri dubbi sulla nostra relazione. Ma abbiamo fatto le analisi, e siamo risultati entrambi negativi."

"Dopo ore e ore di ricerca su internet, sono arrivata all'ipersensibilità al seme umano."

Da quando è stato registrato il primo caso nel 1958, sono cento i casi confermati, anche se alcuni studi recenti hanno dimostrato che sia più comune di quanto si creda. Comprensibilmente, le donne sono riluttanti a intavolare la questione coi medici, temendo di essere mandate a casa con un'alzata di sopracciglia e degli antibiotici.

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È proprio quello che è successo a Laura: "Il mio medico ha fatto del suo meglio per non ridere e mi ha messo in mano un libricino sulle MST. Ma io gli ho portato un plico di pubblicazioni scientifiche, e alla fine mi ha dato ragione. E si è scusato."

Secondo il dottor Rob Hicks, medico e autore di un libro sulle allergie, l'allergia al seme è inconsueta ma nota nel settore: "Si tratta di una reazione del sistema immunitario, proprio come le altre allergie. Chi ne è affetto risponde a una proteina contenuta nello sperma, manifestando sintomi come arrossamento vaginale, prurito, bruciore e talvolta dolore. In alcuni rari casi può verificarsi l'anafilassi, una grave reazione allergica potenzialmente mortale."

"Dopo il consulto con lo specialista, sono uscita e non riuscivo a smettere di ridere," ricorda Laura. "Ho realizzato che poteva c'entrare con un episodio della mia adolescenza. Quando avevo 15 anni per un certo periodo i polsi mi prudevano e si riempivano di bolle, e le labbra mi si gonfiavano al punto da toccare il naso. Il mio medico aveva detto che era lo stress. Ma a ripensarci, probabilmente aveva a che fare con i miei primi maldestri tentativi di pompini."

Gli antistaminici possono alleviare i sintomi delle reazioni allergiche, ma le possibilità di cure definitive sono molto limitate: "Astinenza, uso del preservativo, desensibilizzazione," secondo il dottor Hicks.

"Desensibilizzare significa affrontare il dolore per costruirsi una tolleranza, nel tempo," spiega Laura. "Ma la soglia di tolleranza dipende dalla persona. Potrei riuscire a diventare tollerante a un ragazzo, ma poi dover rifare tutto da capo per un altro."

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Anche uscire con qualcuno diventa un problema, perché—quando è il momento giusto di dirlo? Sembra sempre troppo presto, ma allo stesso tempo non auguro a nessuno dei ragazzi con cui esco di vedermi morire perché si è rotto il preservativo."

"La diagnosi mi ha fatto sorgere altre domande," sospira Laura. "Come fai a rimanere incinta se il tuo corpo tratta il seme del tuo compagno come qualcosa da espellere?"

"È possibile restare incinte anche se si è allergiche allo sperma, non causa infertilità," dice il dottor Hicks. Il suo consiglio è però di "rivolgersi a un esperto per un'inseminazione intrauterina con sperma 'lavato' degli allergeni."

Nonostante tutto, Laura pensa che nella sua allergia ci siano anche dei lati positivi. "Se non sto uscendo con nessuno è una semplice curiosità su di me, qualcosa di cui parlare. Ma ha anche un impatto profondo e positivo sulla mia vita in quanto donna."

"La società, in generale, considera il valore di una donna commisurato alla sua bellezza o alle sue capacità riproduttive. Quando non puoi riprodurti, devi cercare di imporre il tuo valore in altri campi—nel lavoro, facendo esperienze, nelle relazioni con gli altri. Dobbiamo far capire al mondo che non tutte le donne vogliono percorrere ciecamente la strada della riproduzione a cui, secondo i più, siamo state destinate. Certo, sarei più contenta di avere una normalissima allergia ai crostacei."

* Il nome è stato cambiato