FYI.

This story is over 5 years old.

Anti-Santi

iPad e icone morte

L’iPad ha debuttato nel marzo 2010 e, come tutto ciò che spaventa i vecchi, confonde le donne ed eccita i bambini, ha subito avuto un enorme successo.

Foto da CoPilot Live

Ho sempre trovato affascinante come l’azienda tecnologica più potente e innovativa al mondo abbia avuto come fondatore, e principale responsabile della rinascita al vertice dopo il quasi-fallimento del 1997, qualcuno come Steve Jobs; cioè una persona che credeva così tanto nelle proprie capacità mentali, nella possibilità di fottere con la mente e con l’autostima altrui—al punto da convincere chiunque a seguire la sua visione del mondo—, che è morto per dimostrarlo. Nel 2003, quando i medici trovarono le prime tracce di tumore al pancreas, gli dissero che era una forma rara facilmente curabile tramite un’operazione. Jobs pensò, invece, di seguire la sua testa. Fra l’operazione e l’essere ancora dentro un maglione nero girocollo a presentare rettangoli interattivi scelse di passare l’anno successivo, quello fondamentale in casi del genere, a bere spremute, diventare vegan, provare l’agopuntura, spalmarsi rimedi erboristici, googlare siti di medicina alternativa, consultare “mistici” e morire qualche anno più tardi lasciandosi evaporare dal tumore.

Pubblicità

Questo è un dettaglio—raccontato brevemente da Steve stesso nella sua biografia—che è sempre trascurato quando si parla di Jobs perché, evidentemente, l’azienda Apple se ne vergogna. Secondo me è un grosso errore. Lo stesso tipo di ragionamento utile a mettere in moto il processo creativo necessario per creare Mac, iPod, Pixar, iPhone e iPad è quello che poi ti permette di morire in un modo così idiota. L’unico metodo per imporre la tua visione sul resto dell’umanità è credere fermamente di essere superiore a chiunque altro. Come si è sempre fatto. Se Picasso un giorno non si fosse svegliato pensando “Ora credo che illustrerò l’orrore della guerra con le mie mani. Penso di avere buone possibilità di riuscirci meglio di chiunque altro prima e dopo di me,” buona parte dell’industria turistica spagnola oggi non esisterebbe. Se Henry Ford non avesse odiato i cavalli, ora molta più gente che trascorre le giornate ad aggiornare tumblr nel clone di Starbucks della propria città con foto di gente povera e piscine avrebbe un lavoro molto più importante spalando deiezioni.

Chi poteva pensare che l’iPad sarebbe stato un oggetto utile nel tuo quotidiano? Qualcuno che ti odiava, ecco chi. Per questo ho sempre ammirato Steve Jobs e l’estetica Apple, perché non hanno mai scordato che la feature più importante nella creatività è l’arroganza.

È l’unica cosa che viene fuori anche dal nuovo iPad presentato mercoledì. L’iPad ha debuttato nel marzo 2010 e, come tutto ciò che spaventa i vecchi, confonde le donne ed eccita i bambini, ha subito avuto un enorme successo. Perché non solo è utile per fare qualcosa in mobilità, ma è stato disegnato per permetterti di ignorare proprio il genere di persona che lo usa sui mezzi pubblici, al parco o al ristorante. È come quell’icona che appare sopra le teste dei Sims, solo in questo caso sta a indicare le persone con cui non vuoi condividere nulla nella tua vita.

Ma l’incredibile popolarità dell’iPad è evidente fin dal primo utilizzo. Dopo anni passati a distruggere le tue articolazioni su portatili e desktop sei convinto che nulla riuscirà a cambiarti, e invece finisce come quando rimani a dormire a casa di una ragazza: sei entrato che odoravi di Badedas Stupro di Gruppo e il mattino dopo esci dalla sua doccia profumando di caramello e lacrime di unicorno. Non ti riconosci più, non sei più la stessa persona, ma sai che dovrai ripetere l’esperienza.

@bknsty