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La CIA ha appena reso pubblico il dossier che avrebbe giustificato l'invasione dell'Iraq

Il documento utilizzato per giustificare la guerra in Iraq è stato reso pubblico, e racconta una storia molto diversa da quella sostenuta dall'amministrazione Bush. VICE News l'ha analizzato.

Tredici anni fa, in un documento riservato di 93 pagine che doveva giustificare l'invasione dell'Iraq, l'intelligence americana era arrivata alla conclusione che mancavano "informazioni specifiche" su "molti aspetti chiave" dei programmi per lo sviluppo di armi di distruzione di massa del presidente iracheno Saddam Hussein.

Che è l'opposto di quello che i membri dell'amministrazione Bush proclamavano durante la loro campagna per convincere i cittadini statunitensi della necessità di una guerra. Facendo riferimento a questo stesso documento riservato, infatti, dichiaravano che l'Iraq stava sviluppando armi nucleari, nascondeva un vasto arsenale di armi chimiche e biologiche e rappresentava un'immediata e grave minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

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Alla fine il congresso ha concluso che l'amministrazione Bush aveva "gonfiato" la portata della minaccia rappresentata dall'Iraq, e le sue dichiarazioni sui programmi di sviluppo di armi di distruzione di massa non erano "supportate da quanto presente nel citato rapporto dell'intelligence." Ma quel citato rapporto dell'intelligence sulle armi—contenuto in questo NIE [National Intelligence Estimate]—è rimasto finora segreto.

Nel 2004 la CIA aveva diffuso una copia del report in seguito alla richiesta avanzata in virtù del Freedom of Information Act. Il dossier era però stato censurato brutalmente, ed erano stati aggiunti riferimenti a una minaccia alla sicurezza nazionale. Poi, lo scorso anno, John Greenewald, che gestisce The Black Vault—un archivio virtuale di documenti governativi un tempo riservati—ha chiesto alla CIA di riconsiderare se altri stralci dei documenti del NIE dell'ottobre del 2002 potessero essere resi pubblici.

L'agenzia gli ha risposto lo scorso gennaio, consegnandogli una nuova versione dei documenti, che Greenewald ha deciso di condividere con VICE News (e che trovate in fondo alla pagina). La nuova versione mette in discussione la storia che ci è stata raccontata per un decennio, e che ha ingannato storici, giornalisti ed esperti.

Il rapporto "Blinder, Blunders and Wars" di RAND Corporation, un gruppo di esperti finanziato dal governo americano, sostiene che il NIE "conteneva diverse valutazioni che sono poi state volontariamente tralasciate."

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Un esempio: stando ai documenti appena pubblicati, l'intelligence concludeva che l'Iraq "aveva probabilmente rimesso in funzione una struttura di produzione [di vaccini]" per creare armi biologiche "ma non siamo in grado di determinare se le ricerche per gli agenti [per la creazione di armi biologiche] siano effettivamente riprese." Nel NIE si legge anche che Hussein non aveva "materiale sufficiente" per sviluppare armi nucleari. Ma il 7 ottobre del 2002, in un discorso a Cincinnati, l'allora presidente George W. Bush aveva candidamente dichiarato che l'Iraq "possiede e produce armi chimiche e biologiche" e "ci sono prove che confermano che l'Iraq sta riaprendo il programma per lo sviluppo di armi nucleari."

Uno dei passaggi più significativi, pubblicato ora per la prima volta, riguarda i presunti legami tra l'Iraq e al Qaeda. Nel settembre del 2002, l'allora segretario alla difesa Donald Rumsfeld ha dichiarato che gli Stati Uniti possedevano prove " inequivocabili" del collegamento tra il regime di Saddam Hussein e il gruppo terroristico.

"Abbiamo prove della presenza di alcuni membri di al Qaeda in Iraq, alcuni anche con trascorsi a Baghdad," ha dichiarato Rumsfeld. "Siamo in possesso di un rapporto che parla di contatti tra personaggi di alto livello in corso da un decennio."

Secondo il dossier, tuttavia, queste informazioni sui rapporti tra al Qaeda e l'Iraq derivano da "fonti non sempre credibili"—come i disertori iracheni—e non era assolutamente sicuro che Saddam Hussein fosse a conoscenza di questi rapporti, sempre che ci fossero effettivamente.

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"Per quanto riguarda le informazioni sui rapporti tra l'Iraq e al Qaeda, non provengono da fonti dirette," si legge nei documenti. "La presenza di militanti di al Qaeda in Iraq solleva molte domande. Non sappiamo a che livello Baghdad sia complice attiva nell'uso del suo territorio per il transito e il rifugio."

I documenti resi pubblici forniscono dettagli sulle fonti dei sospetti secondo cui alcuni militanti di al Qaeda venivano addestrati in Iraq per creare e usare armi chimiche e biologiche. Le fonti erano i detenuti della guerra al terrore trasferiti in prigioni segrete della CIA, e altri che erano stati consegnati a intelligence straniere e torturati. Le successive indagini del Congresso su quello che l'intelligence sapeva prima della guerra in Iraq sono giunte alla conclusione che l'intelligence aveva basato la sua denuncia della produzioni di armi biologiche e chimiche da fornire ad al Qaeda su una sola fonte.

"Il detenuto Ibn al-Shaykh al-Libi ci ha detto chea dicembre del 2000 l'Iraq ha fornito materiale chimico e biologico non specificato a due membri di al Qaeda," si legge nel NIE. "Ha anche dichiarato, contraddicendosi, che l'Iraq non ha mai fornito alcuna sostanza chimica, biologica, o nucleare—e nessun addestratore – ad al Qaeda in Afghanistan."

Al-Libi era in carica del campo di formazione di Khaldan, in Afghanistan, che i talebani avevano chiuso prima dell'11 settembre, quando al-Libi si era rifiutato di consegnare il potere a Osama Bin Laden.

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A dicembre, il Senate Intelligence Committee ha reso pubblico un riassunto del Torture Report, il programma di "interrogatorio potenziato" della CIA. Una nota affermava che al-Libi "ha dichiarato, durante la sua custodia [censurato] che l'Iraq sosteneva al Qaeda e forniva assistenza con armi chimiche e biologiche."

"Alcune di queste informazioni sono state citate dal segretario di stato Powell nel suo discorso alle Nazioni Unite, e sono state usate per giustificare l'invasione dell'Iraq nel 2003," si legge nel Torture Report della CIA. "Ibn Shaykh al-Libi ha ritrattato la dichiarazione una volta rilasciato dalla CIA nel febbraio del 2003, affermando che era stato torturato dal [censurato] e di aver detto solo ciò che pensava si volessero sentir dire."

A quanto si dice, Al-Libi si è suicidato in una prigione libica nel 2009.

Il report continua dicendo che "nessuno dei [censurato] membri di al Qaeda catturati durante [la guerra in Afghanistan] riporta di essere stato addestrato in Iraq o da addestratori iracheni, ma dato l'interesse prolungato di al Qaeda nell'addestramento e nelle competenze straniere, non possiamo essere certi che dicano il vero."

Detto ciò, ecco le dichiarazioni più incriminanti riportate nel report sulle relazioni tra Hussein e al Qaeda: "Se è vero che il presidente dell'Iraq non ha appoggiato l'agenda di al Qaeda in toto e si è dimostrato sospettoso dei movimenti islamisti in generale, pare che non sia stato avverso ad alcuni contatti con l'organizzazione."

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Il NIE suggerisce che la CIA avesse fonti nel mondo dell'informazione che comprovavano i dettagli degli incontri tra al Qaeda e alcuni alti ufficiali del governo iracheno tra gli anni Novanta e il 2002—ma alcune fonti non erano molto credibili. "Decine di altri incontri diretti e indiretti sono confermati da fonti clandestine meno credibili e da fonti della stampa," dice il NIE.

Il report del RAND evidenzia che "il fatto che il NIE avesse concluso che non c'era nessun legame operativo tra Saddam e al Qaeda non è bastato a far rientrare l'allarme."

Il NIE fa luce anche su un'altra questione: l'ipotesi che l'Iraq fosse dietro alle lettere contenenti antrace mandate alle testate giornalistiche e ai senatori Tom Daschle e Patrick Leahy una settimana dopo gli attacchi dell'11 settembre. Gli episodi hanno causato la morte di cinque persone e l'avvelenamento di altre 17.

"Non abbiamo alcuna informazione da parte dell'intelligence che ci permetta di collegare l'Iraq agli attacchi dell'autunno del 2001 negli Stati Uniti, ma l'Iraq ha le capacità per produrre spore di Bacillus anthracis—l'agente causativo dell'antrace —simile a quello usato nelle lettere," si legge nel NIE. "Le spore trovate nelle lettere a Daschle e Leahy erano altamente purificate, il che richiede una grande competenza. Gli scienziati iracheni non possono avere queste competenze."

Paul Pillar, ex analista dalla CIA per il Medio Oriente e responsabile del coordinamento delle valutazioni dell'intelligence in Iraq, ha dichiarato a VICE News che "i reclami sulle armi biologiche del NIE" si basano su fonti non sicure come Ahmad Chalabi, l'ex capo del Congresso nazionale iracheno, un gruppo di opposizione supportato dagli Stati Uniti.

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"Non c'era sufficiente spirito critico," dice. "Penso che si sarebbe dovuta esprimere prudenza, e incertezza, in molti giudizi. Sarebbe stato un documento migliore, se fosse stato scritto tenendo a mente questo aspetto."

Ma Pillar, che adesso tiene dei corsi alla Georgetown University, ha aggiunto che l'amministrazione di Bush aveva già deciso di fare la guerra in Iraq, e che perciò il NIE "non ha avuto alcuna influenza sulla loro decisione." Pillar ha anche aggiunto che alcuni assistenti del congresso gli hanno riferito che solo mezza dozzina di senatori e pochi deputati sono andati oltre la quinta pagina del riassunto del NIE.

David Kay, capo dell'Iraq Survey Group, ha detto a Frontline che l'intelligence ha fatto un "cattivo lavoro" con il NIE, "probabilmente il peggiore della sua storia, in parte scusabile per la pressione, ma soprattutto caratterizzato dalla mancanza d'informazioni. Cercava di supportare le politiche del governo, anche se le informazioni andavano in un'altra direzione."

La parte più controversa del NIE, che è stata presa di mira molte volte nello scorso decennio ed è stata accuratamente smentita, riguardava la sezione sui tentativi dell'Iraq di acquistare tubi di alluminio. Per l'amministrazione Bush, era una prova del fatto che l'Iraq stava sviluppando armi nucleari.

Condoleezza Rice al tempo aveva dichiarato alla CNN che i tubi "possono servire solo per lo sviluppo di armi chimiche," e che "non vorremmo mai che dietro tutto questo fumo si nascondesse un vero pericolo."

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La versione del NIE rilasciata nel 2004 censurava interamente la sezione sui tubi di alluminio. Ma i documenti appena resi pubblici mostrano che l'intelligence non si spiegava perché "Saddam fosse direttamente interessato ai tubi di alluminio." Il Dipartimento dell'Energia statunitense ha concluso che le dimensioni dei tubi erano "compatibili con i motori a razzo" e "questa è una spiegazione più plausibile."

Il riassunto della CIA sui documenti dell'NIE non riporta il dissenso del Dipartimento dell'Energia.

"A parte le pressioni della politica, ci sono altre ragioni per cui il NIE non era veritiero," conclude lo studio della RAND. "Le prove sui laboratori biologici mobili, l'uranio grezzo acquistato dal Niger, e il non specificato sistema aereo di distribuzione per le armi di distruzione di massa, sono tutte accuse che le prove hanno smentito. È stato steso di fretta. Le risorse umane erano scarse e non affidabili. Molte prove erano dubbie, e per compensare i responsabili hanno cercato di rendere il rapporto più convincente e minaccioso. Per gli analisti, la possibilità che Saddam fosse in possesso di armi di distruzione di massa sembrava più plausibile della possibilità che le avesse distrutte. Gli analisti sapevano che Saddam aveva mentito, e le prove che negavano il suo possesso di armi di distruzione di massa venivano classificate come un altro inganno."

Secondo gli ultimi numeri raccolti dall'Iraq Body Count—un comitato che raccoglie i dati sulle vittime civili in Iraq— ad oggi si contano più di 200.000 civili iracheni uccisi, anche se altre fonti dicono che le morti ammontano al doppio. In Iraq sono stati uccisi anche più di 4.000 soldati statunitensi, e decine di migliaia sono rimasti feriti e mutilati. Ai cittadini americani la guerra è costata più di 800 miliardi di dollari.

In un'intervista con il fondatore di VICE, Obama ha dichiarato che lo Stato Islamico è una conseguenza diretta di quell'invasione disastrosa.

"L'ISIL si è sviluppata direttamente da al Qaeda in Iraq, che è cresciuta in seguito alla nostra invasione," ha dichiarato Obama. "Questo è un esempio delle possibili conseguenze non volute. Ecco perché dovremmo sempre prendere bene la mira, prima di premere il grilletto."

Segui Jason Leopold su Twitter: @JasonLeopold