Come ho trollato un gruppo Facebook di suprematisti della razza bianca

Se sei americano, non è difficile entrare in contatto coi Confederati sui social network. Basta guardare i commenti sotto un articolo qualunque sulle violenze della polizia. Trovi qualcuno con una bandiera confederata come foto profilo, ti assicuri che nel commento esprima un'opinione razzista, clicchi sul suo profilo e lo aggiungi agli amici.

I confederati su Facebook accettano chiunque gli richieda l'amicizia—immagino sia un portato dell'ospitalità degli Stati del Sud. In breve, le "persone che potresti conoscere" su Facebook si trasformeranno in una serie di personaggi con nomi tipo Amanda Rebel—continua ad aggiungerli, e in men che non si dica la tua timeline sarà piena di meme dei Minion razzisti.

Ovviamente molti dei loro post hanno a che fare con la bandiera confederata—presente in tatuaggi, foto di matrimoni, circondata da teschi blu fiammeggianti, aerografata sui finestrini del camion, ovunque. Ma puoi anche trovarci quelli che danno di matto all'idea che Obama possa arrestarli perché postano cose razziste sui social, o che si incazzano per le accuse di razzismo.

Iniziavo a rompermi le palle, e i miei amici si lamentavano che anche le loro "persone che potresti conoscere" avevano foto profilo con la bandiera sudisti. Mentre alcuni confederati erano contenti di avermi tra gli amici—guardate questa foto meravigliosa di un cavallino che mi ha mandato uno di loro!—c'era anche chi sembrava contrario. Tipo il ragazzo che mi ha detto di "andarmene e unirmi all'ISIS."

Proprio quando stavo per togliere l'amicizia a tutti e darmi ad altro, però, sono stato invitato in un gruppo privato di 2.500 persone, chiamato "orgoglio confederato, retaggio non odio."

Il gruppo era pieno di chiacchiere sull'orgoglio sudista insieme a tirate dei suprematisti bianchi e dei neonazi. Ho aggiunto al gruppo una trentina di miei amici, che hanno iniziato a trollare pesantemente.

Non c'è bisogno di sottolineare che gli uomini che hanno costruito la propria identità sul mantenere viva la schiavitù non sono molto bravi con internet. Il creatore del gruppo non era in grado di bloccare l'immagine di copertina, così i miei amici ne hanno messa una loro.

Poi hanno messo questa…

E poi questa…

E poi c'è Chris, uno che abbiamo accusato di essere un nordista sotto copertura.

Chris si è scaldato così tanto che non solo ha postato tutte le foto delle bandiere (non nordiste) sul suo camion, ma ha anche scritto il suo numero di telefono e chiesto che l'amministratore lo chiamasse per provare la sua lealtà al Sud.

Il nostro amico Lowen ha chiamato Chris per indagare. Ha finto di chiamarsi Roger e di aver sentito dire che Chris era un nordista che si era unito al gruppo per trollare. Chris si è scaldato e ha dichiarato di non aver mai lasciato lo stato del Texas. "Roger" ha detto a Chris che aveva sentito dire che aveva la bandiera del "Maine o di New York" appesa nel camion, e che aveva lavorato a Dunkin' Donuts e aveva votato per Obama, "due volte, entrambe da un seggio di Brooklyn." Chris era davvero incazzato, e ha detto a "Roger" che un suo "amico ai piani alti" avrebbe sbattuto in galera i troll.

Tutto questo sembrava troppo da gestire per il solo amministratore del gruppo oberato di lavoro, che infatti non era in grado di evitare che l'immagine di copertina continuasse a cambiare o di bannare i troll, il cui numero ha cominciato a crescere fino a raggiungere quello dei sudisti. A questo punto ho affondato il mio colpo e mi sono offerto di sistemare tutto. Il povero amministratore ci è cascato in pieno.

Un volta nominato amministratore ho deciso di dare una svolta. La bandiera confederata, pensavo, era un simbolo poco attraente. E tutte quelle storie del Sud che risorge erano un modo per alienarsi le simpatie degli elettori indecisi. Ci voleva un rebranding completo. Dopo un rigoroso brainstorming con i miei amici, ho deciso di allineare il gruppo alle posizioni dei sostenitori dei diritti LGBT, di Michelle Obama, degli ebrei, del matrimonio misto e dell'ideologia Juche nordcoreana. E così "orgoglio confederato, retaggio non odio" è diventato "sudisti LGBT per Michelle Obama e l'ebraismo."

Lo stimato @BrooklynJuggler ha quindi postato un meraviglioso fumetto di Benjamin Marra in cui un gruppo di rapper abbatte con degli uzi nazi e membri del KKK.

Juggler ha anche fornito un URL che riflettesse le nuove tendenze del gruppo e che, secondo le regole di Facebook, non può più essere modificato.

Purtroppo non erano tutti contenti delle modifiche. Gli utenti volevano sapere cosa fossero quelle "cose strane" e minacciavano di uscire dal gruppo. Perciò ho reso amministratori del gruppo 50 miei amici per aiutarmi nella transizione.

Le prime ore è andato tutto bene. Io e i miei amici inventavamo piani per lo shabbat e parlavamo di matrimoni interraziali, e io pensavo di aver finalmente trovato il mio posto nel Facebook dei Confederati. Però poi è tornato alla carica l'amministratore originario e ha cominciato a guastare il nostro lavoro.

Questo ha dato il via a una sanguinosa lotta di potere tra le decine e decine di amministratori del gruppo, durante la quale il gruppo e i suoi obiettivi sono stati cambiati innumerevoli volte, non sempre con il plauso degli utenti.

Gli utenti hanno abbandonato il gruppo in massa, finché, a fine giornata, Facebook l'ha chiuso. Ho ancora una decina di amici confederati su Facebook, ma anche loro hanno cominciato ad abbandonarmi da quando posto sotto ogni loro status "Sono un immigrato clandestino"—alla fine uno di loro ha minacciato di denunciarmi al Dipartimento di Sicurezza Interna.

Comunque il Sud continua a vivere online in gruppi con nomi come Orgoglio sudista, Orgoglio del retaggio sudista, e probabilmente altre migliaia di combinazione dei termini "sudista", "confederato", "orgoglio," "retaggio," "NO ODIO," "NON RAZZISTA," e "bandiera."

Segui Virgil Texas su Twitter.

Grazie a tutti coloro che mi hanno aiutato nella realizzazione di questo articolo.