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Il ragazzo che sta trollando Instagram con centinaia di foto di animali morti

Da un anno, Deadanimalsikilled pubblica foto di animali morti facendo incazzare un sacco di persone. L'ho chiamato per capire perché, e ho scoperto che ora anche la sua ragazza vuole lasciarlo.

Foto per gentile concessione di Deadanimalsikilled 

Un anno fa su centinaia di feed Instagram ha cominciato a circolare l'immagine sfuocata di un roditore morto. Era stata pubblicata da un account che rispondeva al nome di Deadanimalsikilled e la didascalia era molto semplice: “Martedì. Topo morto.” Nessuno si era messo consapevolmente a seguire quell’account, così la maggior parte delle persone, non appena si è resa conto della foto, ha smesso di farlo. Ma c’è stato anche chi quel profilo ha continuato a guardarlo, vuoi perché ne era rimasto incuriosito, o perché era troppo pigro per smettere di seguirlo o magari perché odiava i topi.

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Nel frattempo, Deadanimalskilled ha continuato a postare immagini—principalmente topi, e in alcuni casi anche uccelli e procioni. Poi le foto hanno iniziato a evolversi: un airone blu con il collo spezzato, uno scoiattolo con la testa fracassata e una pianta morta di sete. “Non è un animale, ma comunque l’ho uccisa,” recitava la didascalia.

Col passare del tempo i post sono diventati sempre più folli e meno realistici: una mucca, un pavone, un’aquila riversa nella neve. Deadanimalskilled era un troll, uno di quegli account nati per il gusto di perculare e suscitare un'occasionale indignazione. Sembrava un profilo destinato a sopravvivere in un buio anfratto di Instagram, con i suoi pochi follower, finché il suo proprietario non si fosse stufato di cercare foto di pecore morte su Yahoo.

Poi però è successa una cosa: una ragazza tedesca è finita per caso su Deadanimalskilled e l'intento dell'account si è perso nei meandri della traduzione. Infuriata, la ragazza ha organizzato una controffensiva diretta a Deadanimalsikilled e ha cercato di coinvolgere il maggior numero di persone possibile attraverso i social, inviando messaggi in cui invitava tutti ad agire contro quello che lei riteneva un pazzo psicopatico. Nel giro di pochi mesi il numero dei follower dell’account è cresciuto a dismisura. Ogni foto aveva almeno 100 commenti, la maggior parte dei quali erano in tedesco o in un inglese abbastanza sgrammaticato, tutti caratterizzati dallo stesso odio.

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Io ho scoperto Deadanimlaskilled più o meno nello stesso periodo in cui l'hanno scoperto centinaia di giovani europei, ma la cosa non ha attirato la mia attenzione finché non ho letto un commento in particolare, che diceva così: “In Germania avevamo un posto per quelli come te. Auschwitz.”

Ho iniziato a seguire più da vicino Deadanimalskilled per cercare di capire che tipo di persona è in grado di tirarsi addosso così tanto odio. Chi è questo soggetto? L'autore di un esperimento sociologico? Uno che vuole dimostrare come si sviluppa la caccia alle streghe ai tempi di internet? Niente di tutto ciò. Deadanimalskilled è un ragazzo di New York che non riesce a "capire come mai le persone non siano capaci di stare allo scherzo."

Quando ho parlato con lui la sua situazione non era delle migliori: la ragazza lo voleva lasciare per via dell’account, si era messo contro la sua famiglia e la sua band era stata estromessa da un tour perché accusata di incoraggiare la violenza sugli animali. Nonostante ciò lui non ha intenzione di fermarsi.

VICE: Cosa ti è successo da bambino? Come mai hai così tanto bisogno di farti odiare dalla gente? 
Deadanimalskilled: Forse non ho ricevuto molte attenzioni. Forse se chi mi stava intorno mi avesse considerato di più non sarei arrivato a postare foto così terribili.

Da dove le prendi? 
Di solito da Yahoo, ho iniziato da lì perché pensavo che la gente avrebbe avuto più difficoltà a recuperarle tramite Google e a capire che non sono io a scattarle. Non so se ha senso, come logica. Voglio semplicemente trollare un po' di gente e farla stare male.

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Sembra che anche quelli che ti insultano vogliano lo stesso. Da quanto tempo gestisci l'account? 
L’ho aperto a ottobre del 2013. Ho iniziato pubblicando la foto di un topo morto e poi il lavoro è diventato via via più complesso. Ho deciso di svilupparlo come se fosse l'opera di un serial killer: prima un topo, poi un corvo, e così via. Ho ricevuto un sacco di minacce di morte. La gente mi vuole morto.

Come hanno fatto a trovarti? Come hai fatto all’inizio ad avere dei follower? 
Avevo un account Instagram personale con circa 1000 amici, ma mi ero stufato: sembrava che fossero tutti lì a postare foto per vantarsi e tirarsela. Così un giorno ho deciso di cambiare il nome del mio profilo in Deadanimalskilled, ho cancellato tutte le foto che avevo pubblicato in precedenza e ho postato quella del topo. Nel giro di una notte ho perso quasi 700 follower, ma alcuni hanno deciso di restare e continuare a seguirmi.

I tuoi veri fan, insomma.
E poi sono stato scoperto da un sacco di ragazze tedesche. Hanno anche creato hashtag contro di me, hanno chiesto a Instagram di bannarmi, mi hanno scritto cose terribili. Mi citano spesso anche su Twitter e a me piace fare degli screenshot di queste conversazioni e postarle a mia volta sul mio profilo.

C’è stato chi ha commentato così: “Sei un pazzo. Sono senza parole! È una delle cose più atroci che abbia mai visto. Sei malato.”
Molto spesso; quando la gente mi scrive che sono malato, io rispondo dicendo che “sì, sono malato. Ho bisogno di aiuto. Vi prego, aiutatemi.” E nella maggior parte dei casi loro non rispondono più.

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I tuoi amici sanno cosa fai?
Ovviamente con l’andare del tempo l’hanno scoperto. La mia famiglia—be', mia madre, a dire il vero—l'ha capito; ha capito che si tratta di uno scherzo. Mi ha chiesto di non rilasciare questa intervista o comunque di non usare il mio vero nome perché è preoccupata e teme che la cosa possa rovinarmi la vita. La mia fidanzata invece mi odia. Lei adora gli animali e quello che faccio non la diverte affatto.

Ma tu stai continuando a postare foto di animali morti. 
Lo faccio con discrezione, ad esempio quando lei è sotto la doccia. L’argomento account è tabù, non se ne può parlare: se lo nomino la giornata è rovinata. La mia band è stata esclusa da un tour a causa del mio account.

Cosa è successo?
Avevamo una data a Boston, e mentre eravamo in viaggio mi è arrivato un sms dall'headliner. Aveva scoperto l’account Instagram e lo trovava offensivo. Poi mi ha anche detto: “Mi fa piacere sapere che uccidi creature innocenti,” e mi ha chiesto se per caso fossi stato io a uccidere il gatto di un nostro amico. Anche lui non ci trovava nulla di divertente.

Personalmente credo che la cosa divertente sia più che altro l'idea che su Instagram gira un giovane pazzo psicopatico che tiene traccia del suo percorso da futuro serial killer.

Ogni quanto posti foto? 
Cerco di postarle ogni giorno perché mi piace, ma non è facile: spesso trovare la foto giusta è un’impresa. Cerco un tipo preciso di foto: devono essere state scattate dall’alto verso il basso, verso il cadavere inerme. Online ci sono un sacco di foto di animali morti o sviscerati, ma io preferisco quando non ci sono ferite particolari, perché così chi le guarda può pensare che li abbia avvelenati. Forse questo personaggio che ho creato ama avvelenare alpaca e aquile. La foto dell'aquila calva ha fatto incazzare un sacco di gente: dicevano che avevo ucciso l'aquila del loro paese.

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A me piaceva, anche perché sembrava quasi che avesse il becco sanguinante. Lo sapevi che alle aquile sanguina il becco quando vengono uccise?

Hmm. 
In generale cerco di non postare foto sanguinolente perché già così mi segnalano 15 volte al giorno. E non voglio che le mie foto vengano rimosse. Fino ad ora comunque gli amministratori di Instagram sono stati gentili con me. Credo che abbiano un certo senso dell’umorismo.

C’è qualche animale che non vorresti "uccidere"? 
Diciamo che ora come ora non posterei la foto di un gattino morto, ma mi sto desensibilizzando, ed è possibile che nel giro di qualche mese lo farò.

Quali sono i tuoi commenti preferiti?
Cose tipo: “Se sapessi dove vivi verrei lì, ti ucciderei e poi scatterei una foto al tuo cadavere e la posterei su Instagram. Come ti sentiresti, brutto stronzo?”

E poi c’è stato un commento divertente di un ragazzino tedesco di dieci anni che parlava come il Dalai Lama: "C'è qualcosa in questo mondo, che ti fa provare che cosa aveva provato questo animale, e io sono l'unico che posta in questo momento su Instagram." Ci ho riflettuto per un po'.

Gestisci questo account da un anno. Hai intenzione di fermarti? 
Quando mi hai chiamato per chiedermi l’intervista la mia fidanzata era seduta vicino a me e mi ha detto “Per favore, non farti intervistare.” Anche mia madre, come ti ho detto, non era d’accordo. Eppure sono qui, quindi no, non ho intenzione di fermarmi.

Sei diventato dipendente
Tra un anno forse scoprirai che ho ucciso davvero io tutti questi animali. Senti, possiamo non usare il mio vero nome nell’intervista?

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