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Attualità

Anche l'Italia ha il suo Dan Bilzerian

La risposta italiana al modello di Dan Bilzerian è il cinquantenne imprenditore bolognese Gianluca Vacchi.
Niccolò Carradori
Florence, IT

Se esiste una figura digitale che ormai accomuna quasi simultaneamente l'ammirazione, il disprezzo, lo scherno e soprattutto l'interesse del pubblico mondiale, questo è Dan Bilzerian—il multimiliardario trentacinquenne che negli ultimi anni ha dominato i social network ostentando vittorie a poker, donne, armi e muscoli ipertrofici.

Ormai Bilzerian (con quasi 13 milioni di follower su Instagram) ha travalicato da tempo il termine di web star ,entrando a far parte dell'immaginario comune della maggior parte di coloro che dispongono di una connessione. Italiani inclusi.

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Proprio interrogandomi su questa fama e sugli esiti del tour estivo di Bilzerian—quando i giornali avevano titolato "Dan Bilzerian a Viareggio a caccia di ragazze" e realizzato gallery su gallery delle sue serate in discoteca—mi sono chiesto se fosse possibile trovare un personaggio comparabile nel nostro Paese.

La risposta è arrivata, iluminante, sotto forma di Gianluca Vacchi.

Vacchi è un imprenditore bolognese di 48 anni che negli ultimi due si è fatto un nome sui social network postando foto e post in cui espone, quasi in modo invasivo, il suo stile di vita. Al momento ha 245.000 follower, ma dopo aver analizzato quasi scientificamente i suoi profili, sono giunto alla conclusione che sì, se c'è un Dan Bilzerian italiano, è lui. Anche l'algoritmo associativo di Facebook, del resto, era di questa idea:

Vacchi aveva già ottenuto una leggera fama a cavallo degli anni Zero, prima dell'avvento pervasivo dei social network. Chi come me è appassionato di settimanali patinati da evacuazione intestinale e Un Giorno In Pretura probabilmente se lo ricorderà per qualche liaison con vari esemplari della nomenklatura orgiastica italiana più ambita (Belen Rodriguez, Nina Senicar, Melissa Satta), e per essere finito nella carte processuali dell'inchiesta su Vallettopoli nel 2007 in quanto facente parte di quella schiera di personaggi famosi ricattati da Fabrizio Corona.

La visibilità definitiva, però, l'ha raggiunta solo da un paio d'anni. Quando ha cominciato a farsi largo nel sistema egotico dei social network e si è veramente potuto vedere chi o cosa fosse Gianluca Vacchi.

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Come Bilzerian, Vacchi deve, almeno in parte, la propria ricchezza alla capacità imprenditoriale del padre. Che nel 1961 ha fondato la multinazionale IMA, "specializzata nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, e alimentari." Partendo da queste basi, e subentrando al padre, Vacchi ha saputo ampliare i propri campi di interesse acquistando partecipazioni in importanti gruppi come Eurotech, e comprando brand come Toy Watch. Di cui ha aumentato vertiginosamente i fatturati in pochi anni per poi rivenderli.

Fa parte di quel gruppo di 'imprenditori mondani' tipo Lapo Elkann o Matteo Marzotto, che hanno ereditato il ruolo di tombeur de femmes dell'aristocrazia industriale italiana e che fanno la spola fra Cortina e la Costa Smeralda; ma è abbastanza riduttivo e miope pensare che la popolarità che riscuotono i suoi profili Facebook e Instagram (tanto da valergli l'appellativo di "Re dei social") sia dovuta semplicemente a questo. Se così fosse, basterebbe avere un pessimo taglio di capelli, indossare un k-way con scritto I Love Barolo e fotografarsi su una barca a vela per riscuotere successo.

Vacchi non è un'eminenza social perché è un membro del mondo del jet set italiano (questo è solo un dettaglio aggiuntivo), ma perché è entrato a far parte di quel filone, coniato proprio da Bilzerian, di maschi palestrati ricchi ed edonisti che sfruttano i social network come strumento di accrescimento del proprio ego.

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Un modello che negli ultimi anni è diventato imperante, creando epigoni un po' ovunque, e che ha fatto tornare questa era di internet ad uno stadio evolutivo in cui la simbologia fallica e le gare a chi ha il cazzo più grosso sono spietate ed esposte senza il minimo timore del ridicolo.

Per questo secondo me è interessante studiare il profilo di Vacchi: perché essendo l'esponente principe di questa 'tipologia social' in Italia, riesce bene ad esemplificare quali sono le regole da rispettare se vuoi partecipare alla grande gara del nuovo maschio alpha. Le somiglianze con il 'modello Binzerian' sono tante, e c'è tutta una liturgia comunicativa che lo dimostra.

Posta continuamente foto in cui pompa come un ossesso e mette in mostra il fisico, proprio come Dan:

Foto in cui è attorniato da uno stuolo adorante di ragazze, proprio come Dan:

Foto in cui se la comanda incontrastato su jet privati, proprio come Dan (con la variante-combo jet privato+ragazze, proprio come Dan):

Foto in cui se la comanda incontrastato su barche di varia tipologia, proprio come Dan (con la variante-combo barca+ragazze, proprio come Dan):

Foto di mascolinità edipica selvaggia ed esibita (talvolta rurale), proprio come Dan (anche se forse queste mutuate da un altro personaggio spiccatamente social):

La formula che accomuna entrambi e che rende possibile questo tipo di post ovviamente è la disponibilità economica e la sua espressione. Il punto, però, non è tanto l'ostentazione del denaro, ma il modo in cui lo si utilizza, il genere di invidia/ammirazione che suscita, e soprattutto la falsariga attraverso cui lo si comunica.

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Oltre ad aver creato questo immaginario, Bilzerian e Vacchi condividono l'intuizione che esponendolo così pedissequamente, e in maniera così standardizzata, avrebbero ottenuto una presa inossidabile su un certo tipo di pubblico—tanto che Bilzerian ormai è diventato una specie di celebrità itinerante, e Vacchi ha aperto un sito internet interamente dedicato all'insegnamento del suo stile di vita, e allega a ogni post o foto l'hashtag #GVlifestyle (se l'è addirittura tatuato sul quadricipite).

E difatti moltissimi dei commenti sotto le loro foto si dividono (in maniera tanto standardizzata quanto lo sono i post) fra attestati di stima goliardica e cameratesca (quasi esclusivamente maschili) e osservazioni acuminate piene di disprezzo e risentimento (quasi esclusivamente maschili per Vacchi, unisex per Bilzerian).

Volendo fare una specie di analisi antropologico-espressiva potremmo metterla così: esemplificano entrambi quel genere di profilo che la gente segue perché sa già che riproporrà continuamente lo stesso tipo di contenuto, e fidelizza i follower attraverso il meccanismo "vediamo, anche stavolta, come hai pompato il tuo personaggio." Che poi nel caso di Vacchi e Bilzerian si concretizza nel "vediamo come sei nuovamente riuscito ad abbinare panfili+donne mezze nude+testosterone+ego."

Ora: date per assodate tutte queste correlazioni, esistono però anche delle differenze sostanziali. Bilzerian ha creato un personaggio la cui attrattiva è in parte fondata sulla devianza—le donne che lo circondano non sono starlette, ma pornostar; le armi sono una costante, e per sua stessa ammissione ha orgogliosamente avuto due infarti prima dei 35 anni. È smaccato, volgare, e criticabile praticamente da ogni tipo di persona che tenti di preservare qualche forma di etica morale.

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Vacchi non poteva, secondo me, proporre una cosa del genere. E questo per due motivi: ovvero che è pur sempre un imprenditore di quasi 50 anni, e che esiste una specie di intolleranza italiana per l'ostentazione che in qualche modo, anche solo apparente, non si mostra virtuosa. O almeno giustificata.

In un certo senso Vacchi è una versione edulcorata di Bilzerian. E al posto della morbosa attenzione verso tutto quello che c'è di salace ed eccessivo in quest'ultimo, possiede una serie di caratteristiche che lo rendono estremamente attraente per il pubblico italiano: le frequentazioni socialmente ragguardevoli, le perle di saggezza del guru ricco e felice, e la creatività.

I suoi profili sono inzuppati di piccole testimonianze dei momenti di fraterna amicizia che condivide con gente bella e famosa (Lapo Elkann, Claudio Marchisio, Zac Efron) mentre guarda finali dei tornei del Grande Slam da posti riservati. Questo tipo di post comunicano quel senso di esclusività che rende ancora più interessante la sua vita per chi lo segue: in poche parole fa cose che anche le persone molto ricche non possono permettersi di fare. Mentre Bilzerian è una specie di testimonianza incarnata dei livelli a cui si possono spingere i bassi istinti dell'essere umano medio quando dispongono di un fondo fiduciario.

Oltre a questo, poi, c'è il fatto che è un uomo ricco che tenta di trasmettere messaggi, anche se sono il genere di haiku euforici che suscitano rispetto nelle persone che leggono libri di self help per riprendersi dagli abbandoni e sono fermamente convinti che applicare alla realtà mantra come "devi sempre crederci fino in fondo" possa condizionare l'esito degli avvenimenti.

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Infine c'è la caratteristica che fa di Vacchi il classico esempio dell'italiano legittimato a mettersi in mostra: trasmette l'idea di essere un uomo creativo. Ovvero si veste in modo eccentrico, e intervalla alle donne e ai deltoidi anche immagini in cui lo si vede mettere su carta nuovi spunti per la sua linea di pigiami da sera.

Tutto questo contorno lo rende in un certo senso tollerabile. Ed è qui che tutto si fa più chiaro: non solo anche da noi ha cominciato a spopolare il modello Bilzerian, ma quelli che più gli si avvicinano sono riusciti a farcirlo degli stereotipi che facevano già parte del museo degli ego ipertrofici italiani prima dell'avvento di Bilzerian.

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