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Quali paesi sopravvivranno al cambiamento climatico?

Ogni anno il Global Adaptation Index dell'Università di di Notre Dame stila un elenco delle nazioni più pronte al cambiamento climatico, e la classifica di quest'anno riserva ben poche sorprese.
Immagine: Vincent Van Zeijst / Wikimedia

Ogni anno il Global Adaptation Index dell'Università di di Notre Dame stila un elenco delle nazioni più pronte al cambiamento climatico—e di quelle che invece sono destinate a essere investite da un caldo soffocante.

Il ND-GAIN prende in esame soprattutto la resilienza dei vari paesi, proponendo una classifica "di più di 175 paesi, ordinati sulla base della loro vulnerabilità ai cambiamenti climatici e alla velocità con cui sono in grado di adattarsi alla siccità, agli uragani e tutte le calamità naturali causate dal cambiamento climatico."

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I risultati di questa classifica non riservano troppe sorprese. I paesi apparentemente più pronti ad adattarsi a un mondo più caldo, tempestoso e arido sono quelli più ricchi, più tecnologicamente avanzati o con più risorse. La Norvegia, con una massiccia disponibilità di petrolio, occupa il primo posto della classifica, nonostante abbia chilometri e chilometri di coste vulnerabili.

Tutta la Scandinavia, pur essendo dotata di coste particolarmente vulnerabili, sembra destinata ad adattarsi senza particolari problemi a un mondo più caldo.

Gli Stati Uniti, il Canada e l'Australia sono molto grandi e ricchi di risorse. E, fatto ancora più importante, hanno vasti terreni coltivabili a nord che li rendono adatti a sopportare l'aumento delle temperature. Quantomeno per un certo periodo.

Le posizioni peggiori sono occupate, come sempre, dai paesi più poveri, nei quali i cambiamenti climatici provocheranno un calo del rendimento agricolo e una ulteriore diminuzione delle risorse idriche a disposizione. Come se non bastasse inoltre questi paesi non hanno le tecnologie e le politiche economiche necessarie a far fronte ai danni causati dalle intemperie.

Tra tutti questi paesi il Chad occupa l'ultima posizione perché la siccità e il caldo tendono a distruggere i terreni già privi di sbocchi sul mare.

È importante comunque notare che i ricercatori non prendono in considerazione quei piccoli paesi o quelle piccole isole che rischiano di scomparire letteralmente dalle carte geografiche a causa del surriscaldamento globale: Maldive e Kribati sono quelle che dovranno affrontare la più grande minaccia climatica.

Tutti i paesi che occupano le ultime posizioni della classifica sono accomunati da una serie di tratti: sono poveri, le loro produzioni agricole e industriali dipendono fortemente da un ecosistema in costante mutamento, e soffrono di una problematica instabilità politica.

Il cambiamento climatico ci pone di fronte a una dura realtà: se a causarlo sono principalmente i paesi più ricchi e industrializzati, i paesi più poveri saranno comunque i più colpiti. Leggere attentamente questa classifica significa dover rispondere ad un'esigenza morale ben precisa: bisogna ricordare ai paesi ricchi e inquinanti che cercare di riparare ai danni che loro stessi hanno fatto nei paesi più poveri è un imperativo categorico.