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Il piagnone dell'anno

Negli ultimi mesi i piagnoni di tutto il mondo ci hanno accompagnato con le loro storie. Di settimana in settimana abbiamo premiato i più valorosi, ma non ci sembrava abbastanza: chi si aggiudicherà il titolo di piagnone dell'anno?

Negli ultimi mesi i piagnoni di tutto il mondo ci hanno accompagnato con le loro storie. Di settimana in settimana abbiamo premiato i più valorosi, ma non ci sembrava abbastanza: chi si aggiudicherà il titolo di piagnone dell'anno? Di seguito, i dieci piagnoni della settimana che hanno ottenuto più voti. Sarete voi a scegliere il vincitore.

Piagnone #1: Olga Rozhoav

Il fatto: Un'insegnante salva una classe di bambini da un edificio in cui è in corso un incendio.

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La risposta appropriata: Congratularsi con lei, e magari premiarla con un qualche tipo di riconoscimento o medaglia.

La risposta effettiva: È stata licenziata.

Michelle Hammack si trovava al lavoro, al Little Temples Childcare di Jacksonville, in Florida.

Mentre i bambini stavano facendo il pisolino pomeridiano, Michelle ha sentito odore di bruciato e si è messa in cerca della fonte. In cucina il forno mostrava un principio d'incendio. Quando ha aperto lo sportello, il fumo fuoriuscito ha innescato l’allarme.

È tornata in classe, ha svegliato i bambini e li ha portati fuori per metterli al sicuro.

Mentre gli altri insegnanti contavano i presenti, Michelle è rientrata nell’edificio per essere sicura che non ci fossero altri bambini. Dato che l’incendio era contenuto, ha spento lei stessa le fiamme.

Tornata al lavoro il giorno dopo, è stata licenziata.

Parlando a Action News Jackson, Olga Rozhoav, proprietaria del Little Temples Childcare, ha detto, “L’ho licenziata perché ha lasciato la stanza. Gli insegnanti devono sempre essere presenti, anche se i bambini stanno dormendo. È inaccettabile, e se la cosa si ripeterà, licenzierò di nuovo. Non si discute.”

Piagnone #2: Austin Davis

Il fatto: Qualcuno l'ha mollata in una macchina.

La risposta appropriata: Ridere o mostrarsi disgustato, a seconda della tolleranza alla puzza.

La risposta effettiva: Non potendo determinare chi tra i suoi figli avesse scoreggiato, Austin Davis (in foto) li ha picchiati tutti e tre.

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Austin, la cui testa ha una forma difficilmente classificabile, si trovava in macchina coi tre figli a DeLand, in Florida. A un certo punto, uno dei bambini ha mollato.

Austin, infuriato, ha chiesto al responsabile di confessare e dopo aver incontrato il silenzio dei suoi piccoli si è tolto la cintura e ha picchiato tutti e tre.

Una parente ha scattato alcune foto delle ferite riportate dai bambini e le ha consegnate alla polizia, che ha arrestato il padre accusandolo di percosse aggravate.

Secondo la polizia, le foto mostravano il bambino di sei anni "con lividi su gambe, sedere e cosce" e quello di 12 anni "con lividi su gambe e cosce." Il figlio di nove anni ha rifiutato di farsi fotografare perché temeva ripercussioni dal genitore.

:(

Piagnone #3: Kimberly Hall

Il fatto: Una donna ha notato che i suoi figli avevano avuto conversazioni online con alcune ragazze.

La reazione appropriata: Nessuna, o al massimo assicurarsi che le ragazze in questione siano coetanee dei figli.

La reazione effettiva: La madre ha controllato la loro lista di amici e ha bloccato tutte le ragazze che le sembravano troiette.

La blogger cristiana Kimberly Hall ha scritto un post chiamato “FYI (if you’re a teenage girl)”.

Il post, che è una lettera aperta, è rivolto alle amiche dei suoi tre figli adolescenti.

La lettera si apre con la rivelazione preoccupante secondo cui lei e la sua famiglia a volte passano la sera a guardare le foto di Facebook delle amiche dei suoi figli. “Care ragazze, ho delle informazioni che potrebbero interessarvi. Ieri, come capita di tanto in tanto, la nostra famiglia si è seduta intorno al tavolo da pranzo per guardare le vostre foto sui social media.”

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Recentemente, la donna ha notato un’allarmante tendenza troieggiante nelle foto pubblicate dalle ragazze: “si vede che non indossate il reggiseno. Lo capisco—siete nella vostra stanza, quindi state andando a letto, no? Ma non riesco a non notare la posa da tappeto rosso, la schiena inarcata, e la faccia sensuale. Che vi prende?"

“So che le vostre famiglie non sarebbero entusiaste se i miei ragazzi vi vedessero in accapatoio,” continua, “non sapete che una volta che un maschio vi vede svestite, non riuscirà a dimenticarlo? Non volete che i fratelli Hall vi guardino con intenzioni sessuali, vero? Nemmeno noi.”

E questo non le ha lasciato che una scelta: bloccare qualsiasi ragazza postasse qualcosa da lei ritenuto inappropriato. “E così, a casa nostra, non ci sono seconde chance, ragazze. Se volete essere amiche degli Hall, dovrete tenervi i vestiti addosso. Se provate a postare un autoscatto sexy, o un video inappropriato di YouTube—anche solo una volta—sarete cacciate dalla nostra isola online.”

Per qualche ragione, Kimberly è convinta che questa sia una punizione per le ragazze, poiché venire bloccate da lei significa non avere la possibilità di sposare uno dei suoi desiderabilissimi figli, “Ci sono ragazzi che aspettano e sperano in ragazze con carattere. Alcuni stanno combattendo la dura battaglia quotidiana volta a rimanere puri di mente, affinché i loro pensieri siano degni di Dio.”

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Ma c’è speranza. La lettera, che è accompagnata da una foto dei suo figli senza maglietta, offrendo alle donne che non sono state bloccate la possibilità di redimersi, si conclude così: “Ragazze, non è troppo tardi! Se pensate di aver fatto un errore online (lo facciamo tutti—non vergognatevi—ne ho commesso anche io qualcuno piccolo piccolo), CORRETE sul vostro profilo e togliete tutto quello che potrebbe spingere i vostri amichetti maschi a immaginarvi nude.”

Quindi, se qualche lettrice è amica di questi ragazzi, cosa aspettate? Cancellate quelle foto di voi in accappatoio e pigiama. Se giocate bene le vostre carte, un giorno potreste avere una psicopatica per suocera.

Piagnone #4: Quin Woodward Pu

via Buzzfeed 

Il fatto: Un uomo ha deciso di smettere di uscire con una donna.

La reazione appropriata: Cercare un altro partner.

La reazione effettiva: La donna scaricata ha salvato gli screenshot di alcuni sms espliciti a lei inviati dall'uomo e li ha inoltrati al datore di lavoro di quest'ultimo nel tentativo di farlo licenziare.

Quin Wood Pu (nella foto sopra), una 26enne e aspirante scrittrice di Washington, ha incontrato un ragazzo in un locale.

I due si sono scambiati i contatti, accordandosi per un'uscita. Sono andati fuori a cena e poi a bere qualcosa.

Secondo Quin, "È scattato subito qualcosa, ma del resto per me è sempre così, perché mi piace parlare con gli altri e fare colpo sugli sconosciuti."

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Hanno quindi deciso di vedersi di nuovo il fine settimana successivo, sempre a cena. Soddisfatta di come erano andati i due incontri, Quin ha invitato il ragazzo al suo compleanno.

Poi, la tragedia. Il tizio le ha inviato un messaggio spiegandole che non era intenzionato a portare avanti il rapporto.

Ciao. Senti, sabato mi sono divertito, ma a dirla tutta sto attraversando un periodo particolare e non mi sento pronto per una relazione. Mi dispiace darti buca per il tuo compleanno, ma sono sicuro che non avrai problemi, perché sei una ragazza divertente, intelligente e in gamba! Buona fortuna.

Descrivendo sul suo blog il momento in cui ha ricevuto il messaggio, Quin racconta : "Ero paralizzata. Senza parole; non mi succede mai, mi mancava il fiato."

Poi ha fatto quello che qualsiasi ragionevole narcisista egomaniaco avrebbe fatto nella sua posizione: ha cercato di rovinare la vita del ragazzo. Questo è il messaggio di risposta che gli ha mandato:

In quanto 25enne con due libri all'attivo […], la relazione che speravo di costruire insieme a te dopo due sole uscite era la cosa più significativa della mia vita. Anche se non richiesti e completamente non corrisposti, ho trovato che i messaggi sessuali che mi avevi inviato dal tuo BlackBerry aziendale fossero molto dolci, ma forse i membri del tuo comitato esecutivo, guardando gli screenshoot che gli ho inviato, potrebbero ritenerli un po' eccessivi. Ma d'altra parte sono solo una ragazza isterica che si è innamorata di te dopo solo 20 ore passate insieme. Mi dispiace, sono una donna. Spero che un giorno incontrerai una ragazzetta con il cervello di una bambina di nove anni come te. Buona fortuna…davvero.

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Finora non ci sono state ripercussioni, e i datori di lavoro dell'uomo non hanno preso provvedimenti contro di lui dopo aver ricevuto i messaggi di Quin.

Va detto inoltre che i due libri a cui fa riferimento la ragazza nel messaggio citandoli come una misura del suo successo sono stati auto-pubblicati. E quindi non contano.

Piagnone #5: will.i.am

Immagine via/via

Il fatto: Il cantante Pharrell Williams ha inaugurato un canale Youtube, i am OTHER.

La reazione appropriata: Scansarlo come la peste, è chiaro.

La reazione effettiva: will.i.am sta provando a fare causa a Pharrell, perché sarebbe stato il primo a usare l’espressione "I am”.

La settimana scorsa, will.i.am (il cui nome è scritto in minuscolo perché è un coglione) ha sporto denuncia contro il marchio di Pharrel, i am OTHER (che è scritto in una combinazione di maiuscole e minuscole perché anche Pharrell è un coglione), sostenendo di possedere i diritti sull’espressione “I am”.

Nei documenti ottenuti da Rolling Stone, il pool di avvocati di will.i.am ha riferito che Pharrell starebbe usando il suo logo “i am OTHER” in maniera simile a quella in cui will.i.am usa il proprio “I AM”. “La registrazione del marchio […] potrebbe portare a una svalutazione del marchio I AM e del marchio WILL.I.AM,” si legge nel documento.

In una dichiarazione a Rolling Stone, Pharrell ha detto, “Sono dispiaciuto che Will, un collega, mi faccia causa. A me piace discutere dei problemi, e infatti è quello che ho provato a fare in molte occasioni. Sono sorpreso di come stiano gestendo la situazione e sono sicuro che le dichiarazioni sul marchio di Will saranno  riconosciute ridicole e senza senso, come credo.”

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Pharrell ha proceduto con una contro-causa, sostenendo che il suo uso dell’epressione “I am” sia “considerevolmente diverso” da quello di will.i.am.

L’espressione “I am” è già stata usata nel film I Am Legend, nella canzone “I Am the Walrus” e “I Am What I Am”, oltre alla serie di libri per giovani adulti I Am Number Four. Inoltre, è stata comunemente usata da quanti, nella storia del mondo, abbiano mai parlato in inglese. E anche da gente che parla altre lingue, probabilmente.

Piagnone #6: Michelle Rowlinson

(via Angry People in Local News / Burton Mail)

Il fatto: Un ragazzino è andato in un negozio a comprare dei cerotti per un amico che era caduto.

La reazione appropriata: Nessuna.

La reazione effettiva: La madre del ragazzo ha contattato il giornale locale per denunciare il fatto che il figlio fosse stato obbligato a pagare.

Il dodicenne Charlie Rowlinson era fuori a giocare con l'amico tredicenne Ed a Stapenhill, Inghilterra. A un certo punto Ed è caduto, e si è sbucciato il ginocchio.

Allora, Charlie e Ed sono andati in un negozio lì vicino, il Wendy's News, per comprare dei cerotti e una bottiglia d'acqua per sciacquare la ferita. Come è normale che sia, hanno dovuto pagare (1.05 sterline, circa un euro e 25 centesimi) per la merce che avevano acquistato.

Indignata dal fatto che il figlio debba essere un ingranaggio di un sistema che esiste da oltre mille anni, la madre di Charlie, Michelle, ha contattato il giornale locale, il Burton Mail, per lamentarsi dell'accaduto.

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"Per me, è vergognoso che abbiano dovuto pagare per pulirsi le ferite," ha detto, aggiungendo, "Se il negozio fosse stato mio, non li avrei fatti pagare per l'acqua."

Il giornale ha contattato il negozio, e la proprietaria, Karen Taylor, ha sostenuto che i bambini non avessero chiesto aiuto, e che si fossero presentati alla cassa con già il denaro in mano.

"C'era mia madre in negozio in quel momento. Mi ha detto che i bambini sono entrati e le hanno chiesto se avesse dei cerotti," ha spiegato Taylor, "e ha dato per scontato il fatto che volessero pagarli visto che avevano già i soldi in mano. Non hanno chiesto aiuto. Sono tornati e hanno chiesto se avesse anche dei fazzoletti, e lei gli ha risposto di prendere pure un po' di carta da cucina da una parete. Poi è tornato lui solo, e ha comprato una bottiglia d'acqua."

Piagnone #7: William Leak

(Dallas Observer)

Il fatto: Un uomo è stato licenziato dal suo lavoro di custode.

La reazione appropriata: Nessuna, se il licenziamento è giustificato. Cercare aiuto legale nel caso in cui non lo sia.

La reazione effettiva: L'uomo ha sgozzato il cane del suo datore di lavoro.

William Skyler Leak (nella foto qui sopra) è stato licenziato dal suo impiego di custode di una stalla a Fort Worth, Texas.

Secondo un portavoce della polizia di Fort Worth, William è stato licenziato perché il proprietario "non era soddisfatto del suo lavoro."

A William è stato chiesto di sgomberare la roulotte in cui viveva e di andarsene. William si è rifiutato, ed è rimasto nella roulotte per un mese, fino a che il proprietario non ha ottenuto un ordine del tribunale che l'ha costretto ad andarsene.

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La notte successiva William è tornato nel posto in cui lavorava. Una volta dentro, ha sgozzato due border collie. Dopodiché ha lasciato un messaggio nella bacheca dell'edificio in cui definiva l'uccisione dei due cani "stupenda".

"Si sono arresi dolcemente mentre mi guardavano negli occhi," ha scritto nel messaggio. "È stato toccante."

:(

Il biglietto termina con una minaccia al suo ex datore di lavoro: "Se proverai a cercarmi, farai la fine dei tuoi cani."

William è stato arrestato e a suo carico ci sono due accuse per atti di crudeltà verso gli animali. Si è dichiarato colpevole, e dovrà scontare una pena di cinque anni.

Piagnone #8: La polizia di Houston

(via Gawker/immagine via Fox 26 News)

Il fatto: Giocando al dottore con un gruppo di amichetti, una bambina di nove anni ha toccato i genitali di un bambino di quattro.

La reazione appropriata: Spiegarle perché non si fa.

La reazione effettiva: La bambina è stata arrestata e accusata di aggressione sessuale aggravata.

Stando al canale Fox 26 News di Houstoun, una bambina da loro chiamata “Ashley” (nome fittizio) era nel cortile della casa in cui vive con la madre, intenta a giocare al dottore con altri bambini.

A un certo punto, una vicina sostiene di aver visto Ashley toccare un bambino di quattro anni nelle sue “parti intime”. La donna ha chiamato la madre del bambino per avvisarla.

Qualche settimana dopo, Ashley stava giocando con alcuni amici quando sua madre l'ha richiamata a casa.

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Al suo arrivo, Ashley è stata arrestata dagli agenti della Polizia di Houston per aggressione sessuale aggravata.

“Piangevo; mi hanno portato in macchina e io non volevo salire e piangevo e cercavo di scappare per non entrare nell’auto della polizia, e mia mamma mi ha detto di calmarmi,” dichiara Ashley in un’intervista a Fox 26.

Ashley è stata condotta al centro di detenzione minorile della Contea di Harris. È stata interrogata per 45 minuti da un ispettore del reparto crimini sessuali. Sua madre non è stata ammessa nella stanza.

Ashley è rimasta nel centro di detenzione minorile per quattro giorni.

Cry-Baby #9: Gail Horalek

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Il fatto: Una ragazza ha letto il Diario di Anna Frank come parte di un progetto scolastico.

La reazione appropriata: Capire che le vittime dell'Olocausto erano come te, e che tu sei stato fortunato ad aver avuto la possibilità di crescere con tante belle cose ecc.

La reazione effettiva: La madre della ragazza ha presentato un reclamo alla scuola della figlia sostenendo che il libro era "pornografico."

Ad aprile, la figlia undicenne di Gail Horalek ha letto il Diario di Anna Frank come parte di un progetto scolastico.All'inizio Gail era "entusiasta."

Almeno finché la figlia non si è rivolta a lei mostrandosi preoccupata per alcuni passaggi. In particolare, uno in cui Anna parla dei suoi genitali, e che Gail, dopo averlo letto, ha giudicato eccessivo per una ragazzina di undici anni.

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Gail ha contattato la scuola e ha inviato un reclamo, per poi rivolgersi alla stampa. Ha annunciato che se la scuola non avesse ritirato il libro avrebbe proceduto in maniera legale.

Piagnone #10: Scuola elementare Park

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Il fatto: Un bambino ha morsicato un cracker dandogli la forma di una pistola.

La reazione appropriata: Nessuna.

La reazione effettiva: Il bambino è stato sospeso da scuola.

Josh Welch ha sette anni, vive a Baltimora e a luglio era a scuola. Stava mangiando un cracker, e secondo i suoi insegnanti avrebbe puntato il cracker morsicato verso un bambino dicendo "bang bang." Il cracker, così mangiucchiato, aveva l'aspetto di una pistola.

Parlando al telegiornale locale dell notizia, Josh ha detto, "Volevo morderlo e farlo a forma di montagna, ma alla fine non sembava una montagna. Era più una pistola. Ma non volevo farci una pistola."

Sono ovviamente delle cazzate. Quale bambino al mondo vuole trasformare il proprio cracker in una montagna? E come fa una montagna a trasformarsi in una pistola? E perché mai dovresti puntare una montagna contro qualcuno dicendo "bang, bang"? Questa storia fa acqua da tutte le parti.

Ma in fondo, Josh non deve neanche mentire. Dare una forma a un cracker non è poi un gran problema. E poi, la forma della montagna avrebbe comportato più rischi, essendo dotata di punta.

Ma non importa, perché Josh è stato allontanato dalla classe e sospeso per due giorni. Tutti i compagni hanno ricevuto una lettera da consegnare ai genitori, in cui si accennava a un "incidente" avvenuto il giorno stesso a scuola. Peccato non averla ricevuta, l'avrei incorniciata volentieri.

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