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Abbiamo chiesto a dei ragazzi americani se sull'alcol devono davvero imparare dagli italiani

Il luogo comune vuole che gli americani non sappiano bere, e che sul tema abbiano molto da imparare da noi italiani. Abbiamo chiesto ad alcuni ragazzi americani che vivono in Italia quanto c'è di vero.

Ho vissuto diversi anni in America e ho passato svariate domeniche mattina in America a dribblare il corpo della mia coinquilina, che giaceva sdraiata in bagno con cuscino e lenzuolo, impossibilitata dall'istinto di sopravvivenza ad allontanarsi di oltre dieci centimetri dalla tazza del cesso. Con il tempo ho capito che quella di ingurgitare consistenti dosi di alcol nell'arco di poche ore era un'usanza abbastanza diffusa sul suolo statunitense, e ho sviluppato la superba convinzione— in quanto italiana—di saper "bere meglio".

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Ovviamente non tutti gli americani passano tutte le domeniche mattina sulle piastrelle del bagno. È probabile che la mia coinquilina avesse qualche problema con l'alcol, e quello stesso problema lo hanno molti italiani. Ma l'idea di americani che "non sanno bere" è ben salda nell'immaginario collettivo e, per quanto equivalga a generalizzare, non lo è senza ragioni.

Qualche giorno fa il tema è stato soggetto di un video prodotto da una media company americana e diffuso su Facebook col proposito di "riflettere sulla cultura dell'alcol in America." Nel video veniva messo a confronto il rapporto degli americani con l'alcol rispetto a quello degli italiani (non senza idee un po' forzate tipo la bottiglia di vino su ogni tavola da Aosta a Gela), per concludere che "gli americani possono imparare molto dagli italiani."

Per capire quanto c'è di vero e in cosa il modo di rapportarci all'alcol sia diverso rispetto al loro, ho fatto qualche domanda a cinque ragazzi americani che vivono in Italia.

Sarah, 24 anni, Connecticut

VICE: Gli italiani hanno un rapporto con l'alcol diverso rispetto a quello degli americani?
Sarah: Certamente. Ma non è giusto generalizzare, o farsi un'idea degli americani che deriva dai film. Sarebbe come identificare l'Italia con il Veneto o con la Sicilia. Tuttavia è vero, e credo che la ragione principale stia nel fatto che non possiamo bere fino ai 21 anni. Se puoi guidare prima di bere, naturalmente i tuoi genitori cercano di spaventarti. Ma dall'altra parte c'è anche la curiosità di provare.

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Per esempio, con i tuoi amici negli Stati Uniti come si svolge una serata tipica?
Non torno a casa molto spesso, ma di solito frequentiamo un pub in cui c'è birra artigianale a un prezzo economico. Ci piace far festa e sappiamo divertirci. Ma questo non vuol dire che ci ritroviamo in piedi sul bancone con la gonna alzata a urlare porcherie.

Il tuo modo di bere è cambiato da quando sei in Italia?
Non molto, anche perché credo che quello più che dalla cultura dipenda dalla persona, soprattutto dall'età. Oggi magari bevo più spesso, ma di meno, anche perché ho un lavoro molto stressante e fare altrimenti sarebbe impossibile.

Il binge drinking è davvero un problema negli Stati Uniti?
È più diffuso che in Italia. Ma è un problema che riguarda allo stesso modo paesi come la Germania o il Regno Unito. Diciamo che non siamo l'unico paese ad avere un rapporto complicato con l'alcol, ma di certo siamo un paese che ha reso la cosa più pubblica rispetto ad altri.

Shawn, 31 anni, Alabama VICE: In tema consumo di alcol, quanta differenza c'è tra il modo in cui bevono gli italiani e quello in cui bevono gli americani?
Shawn: Ovviamente ci sono un sacco di eccezioni, ma direi che sono due approcci totalmente diversi. Da quello che ho visto, gli italiani hanno un approccio moto più "sociale" all'alcol. Per esempio, all'aperitivo la gente si ritrova per fare un paio di bevute dopo lavoro e poi andare a cena a casa. Generalmente invece noi americani ci incontriamo per bere, e nella maggior parte dei casi lo scopo è bere fino all'eccesso. Ovviamente non voglio dire che ogni volta che beviamo vogliamo devastarci, ma l'obiettivo è sicuramente quello di raggiungere uno stato mentale alterato.

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Quali credi che siano le ragioni?
Credo che in America l'alcol sia un tabù. Gli americani ufficialmente non possono toccare alcol fino a 21 anni. Ovviamente quando poi raggiungono quell'età, l'obiettivo è di ubriacarsi. Diventa una cosa eccitante in quanto è proibita, e credo che questa mentalità rimanga anche in età adulta.

Il tuo approccio all'alcol è cambiato stando in Italia?
In America quando bevo con i miei amici di solito si tratta di "sessioni" di quattro-sei ore, soprattutto birra. Ovviamente ho cominciato a bere di meno con l'età, ben prima di venire in Italia, e piano piano anche qua le serate alcoliche si sono radicalmente ridotte. Il cambiamento maggiore dovuto all'Italia è che ho cominciato a bere più vino.

C'è qualcosa che gli italiani possono imparare dagli americani in materia?
Magari che è giusto lasciarsi andare di tanto in tanto. L'importante è essere intelligenti: circondatevi di persone fidate, pianificate la serata e iniziate a bere!

Chris, 20 anni, Arkansas

VICE: Gli americani dovrebbero imparare a bere dagli italiani. Quanto c'è di vero in quest'affermazione?
Chris: Moltissimo. Gli italiani bevono di meno, e bevono meglio. Lavorando in un pub ho notato che qua si bevono cocktail molto più elaborati, con le dovute eccezioni, e questo appunto forse anche perché il cliente medio beve uno o due cocktail, e vuole sentire il sapore di ciò che beve. Da noi vuoi ubriacarti, del sapore del cocktail non ti interessa molto. Detto ciò, non siamo tutti alcolizzati né siamo l'unico paese ad avere questo rapporto con l'alcol.

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Fammi un esempio: in una serata tipica con gli amici, cosa bevete?
Birra e liquori. Vengo dal sud dell'America, quindi bevo un sacco di rum e whisky. Di solito con i miei amici mischiamo i liquori con il tè freddo e ci facciamo delle bevute fortissime, casalinghe.

Quale credi sia il motivo dietro questo rapporto con l'alcol?
Il motivo è sicuramente da ricercare nel fatto che negli Stati Uniti non possiamo bere fino ai 21 anni. Cresciamo con l'idea che sia una cosa proibita, e quindi quando finalmente possiamo bere non ci sappiamo regolare.

Parli per esperienza personale?
No, per me la situazione è un po' diversa, ho sempre frequentato gente più grande e ho cugini più grandi, e non ho mai avuto problemi a trovare gente che mi comprasse alcolici. Ho bevuto per la prima volta quando avevo 12 anni, ho rubato una birra da mio nonno. Ho provato a farci il figo ma stavo morendo. La prima sbornia invece risale ai 16 anni, in una festa in cui miei cugini mi hanno fatto ubriacare.

Alexandra, 25 anni, California

VICE: In cosa il rapporto che hanno gli americani con l'alcol è diverso dal nostro?
Alexandra: Gli americani bevono con il preciso scopo di ubriacarsi completamente, perché nella cultura americana è considerato accettabile, o addirittura figo. Da americana che vive in Italia, invece, mi è parso fin da subito che gli italiani non considerino l'idea di bere per ubriacarsi, perché lo vedono come un segno di mancanza di disciplina, dignità o classe.

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Mi descrivi una tua tipica serata negli USA?
Vado in un locale verso le 10, di solito un posto in cui trasmettono sport: football, basket o baseball e di solito beviamo birra. Andiamo avanti fino all'alba a birra e shot, e ci ubriachiamo. Di solito se qualcuno si ubriaca e ci ritroviamo una storia divertente da condividere vuol dire che la notte è andata bene.

Cosa credi che si dovrebbe fare, premesso che lo consideri un problema, per cambiare il rapporto degli americani con l'alcol?
Credo che il cambiamento dovrebbe arrivare dalla cultura pop, dall'immagine che viene trasmessa dai film, la tv e le serie… se questi smettessero di glorificare il fatto di bere per ubriacarsi e mostrassero i problemi che ne derivano, credo che sarebbe un buon inizio.

C'è qualcosa in materia che invece gli italiani dovrebbero imparare dagli americani?
Magari dovrebbero imparare che non tutto quello che rappresenta l'America è figo o corretto—c'è questa percezione, e per certe cose dovreste abbandonarla.

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