Je suis Kafranbel

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Je suis Kafranbel

Dall'inizio della guerra in Siria Raed Fares e Ahmad Jalal, accompagnati dagli abitanti di Kafranbel, manifestano ogni settimana per denunciare i crimini di Assad e il silenzio della comunità internazionale.

Foto pubblicate per gentile concessione di Raed Fares/OccupiedKafranbel.com

Cabu, Charb, Tignous, Wolinski e Honoré, i cinque giornalisti di Charlie Hebdo uccisi la scorsa settimana durante l'attacco alla sede del giornale, non erano i soli artisti a denunciare in maniera satirica gli orrori di questo mondo.

Così come loro, dall'inizio della guerra in Siria Raed Fares, di quarant'anni, e Ahmad Jalal, di 33, accompagnati dagli abitanti di Kafranbel, un piccolo centro del nord-ovest della Siria, creano delle vignette per esprimere la loro opinione contro Bashar al-Assad e denunciare i suoi crimini. E non solo: le loro caricature sono un tentativo disperato di mettere in guardia la comunità internazionale sulla triste sorte del popolo siriano e fare luce sull'immobilismo dei paesi occidentali. In Europa e negli Stati Uniti sono state organizzate mostre per far conoscere il loro operato tra striscioni, caricature e video.

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Visti da fuori—tra varie fazioni in gioco, mentre l'IS controlla vaste porzioni di territorio a cavallo tra Siria e Iraq e i bombardamenti del regime continuano senza sosta—i manifestanti di Kafranbel sembrano rappresentare l'ultimo baluardo democratico in un paese dilaniato da guerra e terrore.

In un'intervista a Syria Deeply dello scorso ottobre Raed Fares spiega tuttavia che sono sempre meno i residenti che prendono parte alle manifestazioni settimanali in cui vengono presentate le caricature. "Non credono più che queste manifestazioni porteranno a qualche cambiamento." Dopo tutto questo tempo "non è cambiato nulla," prosegue, "anche se tutti sono al corrente della situazione in Siria. Non hanno mosso un dito. La seconda ragione di questo disinteresse sta nei bombardamenti: Kafranbel viene bombardata almeno tre volte a settimana, solitamente proprio nel corso degli assembramenti. La gente ha paura, e molti hanno smesso di manifestare."

Per vedere altre immagini visita OccupiedKafranbel.com