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Foto dal backstage del festival dei Juggalo

Nate "Igor" Smith è uno dei veterani del raduno annuale dei juggalo, che fotografa sin dalla prima edizione. L'abbiamo incontrato per parlare di tutte le cose assurde che ha visto e fotografato.

Tutte le foto di Nate "Igor" Smith

Con all'attivo sei anni di lavoro come fotografo del Gathering of the Juggalos, Nate "Igor" Smith è uno dei veterani di questo festival. A differenza di quanto potreste pensare, non si limita a prendere in giro i partecipanti—anzi, in realtà fa tutto il contrario.

Abbiamo parlato con lui di cosa significa fotografare il festival, di cosa lo attrae e di come ha cominciato a fare il fotografo. Qui sotto trovate, oltre all'intervista, delle foto con Mike Busey e le ragazze del Sausage Castle.

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VICE: Da quanto tempo fai il fotografo?
Nate "Igor" Smith: Faccio foto da quando avevo 15 anni, e faccio il fotografo professionista dal 2008. Ho preso in mano per la prima volta una macchina fotografica alle superiori, per caso, e da allora la fotografia è diventata la mia vita, un po' per caso. A 15 anni ero un punk e con i miei amici a scuola avevo fondato un club di punk, con una fanzine e un'etichetta che si chiamava Outcider DC. Ho iniziato a fare foto per l'etichetta. Poi ho frequentato un corso di fotografia. Alla professoressa non piacevano le mie foto, finché poi non ho cominciato a fotografare la scena punk di Washington DC. Allora ha cominciato a incoraggiarmi.

Come sei finito a fotografare il raduno?
La mia prima ragazza amava gli ICP, quindi ho conosciuto il mondo dei juggalo tramite lei. Poi sono andato all'università e me li sono lasciati alle spalle, finché non è uscito "Miracles." Quando è uscito il video i più li prendevano in giro senza conoscere la storia… non sono ragazzi stupidi e sono tra gli artisti indipendenti più famosi di sempre.

Nel 2010 sono andato al raduno dei juggalo insieme al mio editor, quando lavoravo al Village Voice. Il pezzo doveva consistere solo in una serie di foto che mostrassero le stranezze dell'evento, ma nelle tre ore che ci abbiamo messo per arrivare dall'aeroporto abbiamo parlato della storia di quella cultura e della musica degli ICP. Così, all'improvviso, il festival è diventato la storia di copertina. Oltre a noi non c'era praticamente nessun altro membro della stampa. Quell'anno c'era anche Tila Tequila ed è stata aggredita, il caso ha fatto molto parlare e io ero l'unico fotografo presente a documentarlo.

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Cosa ti piace di più del festival?
Questo è il sesto anno di fila che ci vado. La cosa che mi piace di più è stare con la gente che ci va per la prima volta. Quest'anno ho parlato con un po' di persone della stampa che non ci erano mai state, e ho passato un sacco di tempo con Mike Busey e le ragazze del Sausage Castle. Ogni due minuti succede qualcosa di folle. È difficile da spiegare, bisogna proprio andarci.

Cosa rende così affascinante fotografare Mike Busey?
Mike Busey è un pazzo completo, e lo amo per questo. Gira per tutto il fine settimana con un gruppo di spogliarelliste, un uomo enorme, una star di Vine (Charlie Classic) e un ragazzo vestito da genio. Passano tutto il fine settimana a mangiare fuoco e fare spettacoli pazzeschi. Non è stato facile trattenermi dal fotografare solo loro..

Pensi che il festival continuerà ad esistere?
Sì. C'è da sedici anni e ancora ha la sua importanza. È diventato un po' più tranquillo. Quest'anno sembrava ci fossero più persone dell'anno scorso. Se sei un jaggalo è la tua Mecca. Ho incontrato gente che si è licenziata per andare al Gathering o che ci è andata a piedi dal confine con il Canada.

Cos'altro fotografi oltre al festival?
Al momento sto lavorando a un libro sui Juggalo con Jenn Rockwell, che trasforma le mie foto in quadri. Dentro ci saranno le mie foto e i suoi dipinti. Sto lavorando a una fanzine sul nudo in pubblico che sarà presentata alla New York Art Book Fair. Ho un sito che si chiama Driven By Boredom e un altro sito a pagamento che si chiama Girls of Driven by Boredom. Ho anche un portfolio di soli lavori a 35mm su Igor35.com

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