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A8N8: Sei del deserto e non lo sai

La bambola ritardata non è la stronzata che sembra

La "bambola ritardata da trattare come una vera malata” è davvero uno strano strumento di sensibilizzazione.

Lo scorso maggio, nei negozi di Göteborg è apparsa una bambola molto speciale. Come riportato sulla confezione, la bambola dovrebbe essere affetta da paralisi celebrale. Sull’etichetta si legge, “GIL, la bambola ritardata. Trattatela come una vera malata!”, e sulla sua pagina Facebook compare l’avvertenza,” Non impreca, non fa sesso, non beve e non caga. Meglio di un ritardato vero!”

Le immagini della bambola hanno fatto il giro della Svezia, e i media si sono chiesti: Sarà uno scherzo? Sarà parte di una campagna anti-disabile?

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La bambola è stata creata dalla Gothenburg Cooperative for Independent Living (GIL), un gruppo di assistenza ai disabili che cerca di attirare l’attenzione della gente… non sono sicura, questa è l’idea che mi sono fatta.

Nel tentativo di chiarire le cose, ho chiamato il portavoce della GIL, Anders Westgerd (che guarda caso è su una sedia a rotelle).
PS: Non abbiamo idea del perché la GIL abbia deciso di inviarci questa particolare foto, ma vi possiamo assicurare che la sostanza bianca sulla faccia della bambola è solo gelato. Grazie a Dio, cazzo.

VICE: Perché avete fatto questa bambola? Voglio delle spiegazioni.
Anders Westgerd: Abbiamo pensato alla bambola GIL perché i membri della nostra cooperativa, me compreso, erano stanchi di sentirsi trattare come bambini, o idioti. Volevamo provocare, volevamo che le persone che ci trattano in un certo modo cominciassero a riflettere. Sono stanco di mi fa domande idiote, tipo: “Puoi bere anche se sei su una sedia a rotelle?”

Cosa ne pensi dell’accoglienza del pubblico? Non c’è stata un po’ di confusione?
Be’, sono stato intervistato dalla maggior parte dei media svedesi e anche dalla BBC, non mi lamento. Abbiamo voluto stupire, ecco perché abbiamo creato questa bambola.

Pensate che le persone ce l’abbiano con voi per le battute sui portatori di handicap?
La bambola GIL non è uno scherzo, per niente. Si tratta di una campagna di sensibilizzazione. Chi si trova su una sedia a rotelle vuole essere trattato come chiunque altro, tutto qui. La questione ‘disabili’ è qualcosa di cui la gente deve discutere.

Quante bambole avete venduto?
Non ho cifre esatte, ma ne abbiamo prodotte 300, e presto, molto probabilmente, saremo costretti a farne delle altre. Se qualcuno fosse interessato ci può mandare una mail.