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La musica del cervello

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di it

Il professore Dan Lloyd è un geek della musica nel senso più letterale del termine. Crea testi musicali a partire da scansioni celebrali e li suona in stile trip-electro-computer. È un "neuro-filosofo," o uno "smart hippie," e insegna al Trinity College in Connecticut. Qualche sera fa i Lickets hanno suonato all'Issue Project Room con un mucchio di spartiti che Dan ha creato con le scansioni di attività celebrali. Sono andato a sondare il cervello di Dan per vedere come funziona la sua musica.

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Puoi descriverci quello che fai esattamente?
Sì, inizia tutto con uno scanner celebrale che produce un flusso di numeri. Quando vedi una scansione celebrale normale, quello che vedi sono quei numeri ricostruiti come immagini, ma io invece li ricostruisco in suoni. Devi pensare a parti diverse del cervello come fossero diversi strumenti musicali o anche i tasti di un pianoforte, e quando quelle parti sono più attive, esce un "tono" diverso, una vitalità diversa. Io le metto tutte insieme, poi le inserisco nel computer e si trasformano in suono.

OK, quindi attribuisci suoni diversi a livelli diversi di attività celebrale?
Esatto, uso le proprietà dell'attività celebrale stessa per determinare le proprietà del suono. Ci sono molte punte, e se sono più o meno attive, le note si fanno più forti o più deboli, e quello che ne esce è un'intera consistenza, una consistenza melodica e armonica. Ci sono modi diversi per impostarle però, a volte lascio che le proprietà del cervello determinino il volume, a volte l'armonia, a volte il tono, a volte tutto insieme. Quindi ci sono modi diversi per farlo e sono tutti ugualmente validi al fine di trasformare tutti i dati allo stesso modo.

Sembra una roba proprio elettronica.
Già, è fatto tutto con un linguaggio di programmazione scientifica Matlab.

I suoni elettronici sono abbastanza fighi, ma hai mai provato a prendere uno dei tuoi spartiti e suonarlo con un banjo o una brocca di whiskey?
Be', li facevo anche con dei mini sintetizzatori. I Lickets l'hanno fatto allo show di mercoledì sera. Ho creato degli spartiti da una scansione e li ho mandati ai Lickets. Così possono fare un po' di brain music strumentale live.

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Che storia. Se una persona è arrabbiata o sta pensando a molte cose, ha qualche effetto sulla musica?
Be', il livello di attività si vede. Non posso dirti con certezza quali siano le emozioni specifiche senza avere veramente un riscontro con un esperimento. Vedi, dipende dai dati che ho quando metto a confronto rabbia e non-rabbia. Ma, ad esempio, tra gente sana e pazienti schizofrenici c'è una differenza udibile che il pubblico riesce a percepire piuttosto chiaramente.

Che differenza c'è tra un paziente schizofrenico ed una persona normale?
Le aree celebrali del paziente schizofrenico tendono ad oscillare più rapidamente. Quindi o i toni sono più alti, se lo imposti in quel modo lì, oppure i toni individuali diventano più forti e più deboli più rapidamente-in altre parole, nel cervello del paziente schizofrenico il ritmo è molto più veloce. Questo comunque è stato confermato senza la musica, dall'osservazione scientifica delle statistiche sui cervelli. Quindi quello che senti è in effetti quello che c'è dentro.

Come hai capito che potevi fare della musica con l'attività celebrale?
Sono sempre stato affascinato dalla complessità del cervello e della coscienza. Forse intorno a sette anni fa, mi è venuto in mente che il suono poteva essere un modo per percepire simultaneamente molte informazioni complesse, perché le orecchie possono discriminare tra frequenze diverse senza confonderle insieme. E quindi ho pensato, questi sono dati complessi, dovrei riuscire in qualche modo a convertirli in suono.

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Le persone stupide fanno musica più di merda delle persone intelligenti perché hanno meno attività celebrale?
Non direi. Penso che la vera lezione di tutte queste tracce di "brain music" sia che alla fine siamo tutti piuttosto simili in molte cose. Creiamo sinfonie costantemente, e non cambia molto se stai riposando o apparentemente facendo nulla o stai avendo un'attività intellettuale molto intensa.

Puoi capire se è uno spartito buono o meno solo guardando i risultati? O devi trascriverli tutti e ascoltare per vedere cosa esce?
Posso anche solo guardarlo. Ormai ci ho lavorato così tanto che sono in grado.

Pensi che avrai mai delle studentesse single che agitano il culo al ritmo della tua brain music nei club?
Be', i miei studenti se la mettono sugli ipod, quindi non so se è un primo passo o meno. Ma i Lickets la inseriscono comunque nel loro stile musicale, quindi mi piace pensare che forse apparirà nel loro prossimo album.

Quindi i dati celebrali grezzi che forma hanno prima che tu li converta in musica?
Sono quattro gigabyte di numeri. Puoi immaginarli come un singolo flusso, oppure un enorme tabella di dati, ed ogni tabella di dati è un sito diverso del cervello. Dove c'è maggiore attività fisiologica il numero è più grande, quindi è come il mercato delle azioni che può andare da 20 a 100,000 grafici diversi. In pratica è enorme. La difficoltà per le neuroscienza consiste proprio in questa vastità di informazioni.

In media, quanto ci metti a trasformare i dati grezzi in uno spartito musicale?
Direi settimane o anche mesi, perché all'interno dei dati ci sono mille possibilità. Sono sempre alla ricerca di modi per mostrarli più chiaramente.

JONATHAN SMITH