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Le foto belle dei telefoni prima di Instagram

Intervista all'autrice di "Land Of Sunshine", un libro di foto fatte con un vecchio Nokia 2610 che cagano in testa al vostro instagram.

Giorgia Malatrasi, una donna che io amo profondamente, è stata la mia diretta superiore per circa un anno e mezzo (ok Sigmund, le due cose sono collegate, grazie). Per il primo anno l'ho osservata come uno stalker dal mio lato della scrivania e ho notato che si accompagnava sempre con device telefonici di un certo livello subculturale che lei utilizzava per immortalare le cose più imbarazzanti e strane e belle che le capitavano intorno. Poi un giorno è arrivata in ufficio con una triste novità: un iPhone. Fortunatamente la tecnologia non l'ha cambiata, nonostante ciò, chi ha apprezzato in fieri il suo lavoro di utente Nokia capirà perché la casa editrice The Milan Review abbia deciso di pubblicare come primo libro fotografico una raccolta dei migliori scatti a bassa risoluzione del vecchio 2610 di Giorgia, che cagano in testa al vostro instagram.

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Questa sera a Milano ci sarà l'evento di presentazione del libro, che si chiama Land Of Sunshine proprio come questa canzone qui (ricordiamoci che Giorgia prima di essere un occhio è un orecchio e che la sinestesia è la fonte delle cose più fighe della vita). Ora ecco alcune domande e alcune risposte che ci siamo scambiate.

VICE: Ciao Giorgia, come stai?

Giorgia: Ciao Virgi, sto bene. Ho appena chiuso la valigia, quindi per oggi il peggio dovrebbe essere passato.

Dove ti trovi ora?

Al tavolo deIla cucina, guardando Bologna-Udinese in streaming assieme a Tom, nel nostro bilocale al piano terra a Berlino/Mitte. Domenica pomeriggio. Sto finendo una bottiglia di Chianti di tre giorni fa per vedere se mi vengono meglio le risposte.

Raccontami del tuo libro: quando è stato il momento in cui ti sei resa conto che le tue foto del 2610 potevano diventare una cosa seria? 

Cosa seria? Se per cosa seria intendiamo che qualcuno ci ha speso dei soldi, ancora di questo non mi capacito. È tutta colpa di Tim, il Claudio Cecchetto dell’editoria indipendente contemporanea. Io quindi sono un po’ la Tracy Spencer della fotografia col cellulare. Magari.

Spiegami la tua connessione con il mondo della fotografia.

Dal punto di vista curriculare sono laureata in Comunicazione, Alma Mater Studiorum Bologna, vecchio ordinamento. Poi ho studiato fotografia, sia al circolo fotoamatori del quartiere Mazzini, sia a una scuola vera; sono una dei tanti privilegiati che hanno il timbro di garanzia IED sul proprio diploma di master.

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Ho spippolato con macchine fotografiche per un bel po’. Ero uno di quei soggetti con la reflex analogica ai concerti, per dirne una. Negli ultimi forse cinque anni ho tenuto un flickr su cui carico le scansioni di quello che scatto con una compatta. Lì sopra c’è tutto un archivio che è il corrispettivo in pellicola di quello che è Land od Sunshine con il telefonino. Adesso su flickr si possono vedere solo le ultime perché non ho rinnovato l’account pro, grande momento di svolta nella mia carriera.

Perché ti viene voglia di scattare una foto?

Questa domanda la salto.

Quali sono le foto a cui sei più affezionata e perché?

Se intendi all’interno di Land of Sunshine, eccone qualcuna.

Lui è Vingenze, un muratore che veniva a fare i lavori a casa mia a Milano.

Sophia, compagna di mille avventure.

Qui mi stavo innamorando.

Questa la scelgo perchè è concettuale.

Qual è la foto di cui vai più fiera?

L’ultima di quelle qui sopra, e sempre per lo stesso motivo.

Ora che hai un libro all'attivo vedi il tuo telefono in un modo diverso? 

Più che altro lo vedo meno, da quando sono passata all'iPhone.

Trovi che questo libro sia arrivato nel momento giusto, ovvero che possa riassumere una fase della tua vita che è passata? Ovvero, come vedi le foto che sono qui raccolte? Come un album di ricordi o come qualcosa che continua a rappresentarti?

Queste foto mi fanno principalmente ridere. Proprio rido quasi ogni volta che le riguardo, come una mamma che si diverte allo spettacolo della scuola dei figli, quindi con sempre il dubbio che al resto del mondo possa non sembrare divertente, però in fondo chi se ne frega.

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Sono sempre stata convinta che le foto "non serie", fatte con il telefonino, abbiano un valore aggiunto rispetto a quelle scattate con la macchina fotografica, che è quello dell'immediatezza, del "non me ne frega niente" e siano per questo più dirette. Che riescano, anche se la qualità e la precisione dello strumento sono molto basse, a immortalare molto meglio la portata della foto che va oltre l'immagine. È un po' come se tu fossi un'espressionista della fotografia, sei d'accordo in qualche modo o ho solo detto cazzate?

Virgi, io ti stimo perché sei una che ha le idee chiare.

Credi che sarà possibile in futuro avere una seconda parte di Land Of Sunshine?

Dipende. Intanto vediamo se il Milan Review riesce a rientrarci con i costi di produzione di questo libro. Dicono sia bellissimo, con la copertina rigida telata GIALLA, pazzi.

Grazie mille, ci vediamo stasera.

Non vedo l’ora.

Per altre mirabolanti avventure telefoniche, anche se ora sono meno pixelate, potete seguire Giorgia su Twitter: @ggmalatrasi