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Gli scienziati hanno scoperto perché gli orsi fanno sesso orale, ed è deprimente

Alcuni studiosi di biologia evolutiva hanno quello che in apparenza è un lavoro fantastico: studiare i comportamenti sessuali degli animali.

Immagine via Flickr/Spencer Wright

Prima di tutto, mi spiace deludervi se pensavate che parlassi di orsi nel senso di orsi. No, intendevo gli animali veri e propri.

Qualche tempo fa su Zoo Biology è comparso l'articolo di una team di biologi scritto a conclusione di uno studio di diversi anni su un campione di orsi in cattività. Ho buona ragione di credere che lo studio, anche in virtù della sua durata, avesse molti spunti da offrire, ma la questione dell'esemplare maschio che praticava sesso orale su un altro esemplare è certamente una delle più degne di essere approfondite.

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I due orsi bruni sono cresciuti in cattività, e dovendo prendere in parola gli scienziati che dicono di non essere mai intervenuti per insegnare loro come darsi piacere a vicenda, sembrerebbe logico pensare che gli orsi abbiano sviluppato questo tipo di comportamento da soli. I biologi scrivono che gli animali “praticavano fellatio più volte al giorno, fino almeno ai 10 anni,” e quell'atto non consisteva solo in un contatto genitale ma in una “vigorosa suzione del pene che sembrava portare all'eiaculazione.”

Alcuni studiosi di biologia evolutiva hanno quello che in apparenza è un lavoro fantastico: studiare i comportamenti sessuali degli animali, speculare sul perché potrebbero rappresentare un beneficio, e poi cercare di dimostrarlo. L'esempio più famoso è forse quello fatto da Carin Bondar nel TED Talk “Gli uccelli e le api sono solo l'inizio,” nel quale fa l'occhiolino e si lecca le labbra mentre ci parla dei genitali delle anatre.

Per quanto sia divertente scoprire di animali come i bonobo, che fanno sesso orale con la facilità con cui gli umani si scambiano strette di mano, il più delle volte si arriva a una spiegazione molto asciutta. Gli scoiattoli, per esempio, si praticherebbero un'auto-fellatio dopo aver avuto un rapporto per prevenire infezioni sessualmente trasmissibili. I maschi pteropodidi userebbero il sesso orale nella speranza di ottenere un rapporto più lungo.

Per quanto riguarda gli orsi, lo studio arriva a una conclusione deprimente: non è naturale. Gli orsi erano rimasti orfani ancor prima di poter essere allattati, e uno dei due sembrava aver deciso che il pene dell'altro fosse una mammella. Così avrebbe semplicemente continuato a praticare sesso orale fino al raggiungimento della maturità sessuale. A quel punto, compreso di essere un orso fortunato, non avrebbe avuto alcuna ragione di modificare le sue abitudini.

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Come molti altri comportamenti di animali in cattività, le vite degli orsi si erano trasformate in un baccanale perché i due erano annoiati e non avevano mai conosciuto le loro madri. A dire il vero probabilmente hanno avuto più fortuna di altri compagni che vivono in natura, perché durante la stagione dell'accoppiamento gli orsi selvaggi si riducono in brandelli.

Carin Bondar potrà anche far alzare qualche sopracciglio quando parla del clitoride delle iene, ma con poche eccezioni il sesso tra animali allo stato brado sembra sempre piuttosto doloroso. Con le parole immortali di Werner Herzog: “Kinski dice sempre che [la giungla] è piena di elementi erotici. Non ci vedo nulla di erotico, piuttosto dell’osceno. Qui la natura è violenta, ignobile. Non c’è niente di erotico. C’è solo promiscuità, asfissia, soffocamento, si lotta per crescere e sopravvivere, si marcisce."

Se ha ragione, allora è probabile sia meglio passare la vita cercando invano di bere latte dal pene di un altro orso.

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