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Come dimezzare le vostre condanne per droga

Ora che il decreto Lorenzin è stato convertito in legge, abbiamo preparato un manuale per le persone con condanne o processi basati sulle norme della Fini Giovanardi.

Via Flickr/1ncognito.

Qualche giorno fa è stata ufficializzata la conversione in legge del decreto Lorenzin riguardante la disciplina degli stupefacenti. Il decreto era entrato in funzione a sostituire la legge Fini Giovanardi, dichiarata incostituzionale dalla Corte.

Il testo che ora è diventato definitivo non è esattamente una ventata di freschezza sulla disciplina: al di là del ridimensionare parte del sistema sanzionatorio della norma (quello collegato alla cannabis, non più presente sulla tabella delle droghe “pesanti”) e di definire meglio il concetto di “uso personale” è sostanzialmente un ritorno alla norma precedente, la Jervolino-Vassalli.

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Nonostante il Parlamento italiano abbia espresso tutta la possibile volontà politica di non fare assolutamente nulla di nuovo in materia, ci sono state conseguenze concrete per moltissime persone colpite dai provvedimenti della Fini Giovanardi. Comunque, al fine di essere sicuri che tutti capissero la portata della presa per il culo, si è scelto Giovanardi come relatore della legge.

La Cassazione si riunirà a sezione unite il 29 maggio, per decidere in via definitiva se la nuova normativa dia diritto a nuove interpretazioni delle sentenze. Alcuni contestano il fatto che non sia stato abolito nessun reato, ma solo un sistema sanzionatorio, e che questo non dia diritto a chiedere una riformulazione della pena. In questi giorni molti giudici stanno rinviando le decisioni in attesa del 29 maggio, ma ci sono dei precedenti positivi (come nel caso del reato di clandestinità), che fanno sperare che la Corte si pronunci nel senso di modificare tutte le condanne.

Per tutte queste persone che siano state interessate da condanne o processi basati su norme della Fini Giovanardi abbiamo pensato di redigere una piccola guida  per capire meglio chi ha diritto a fare cosa e come può farlo, quindi ci siamo fatti aiutare dall'avvocato Carlo Alberto Zaina:

1 CONDANNE PASSATE IN GIUDICATO

Chi abbia ricevuto una condanna relativa a reati di coltivazione o piccolo spaccio o detenzione—generalmente una condanna che si aggira fra i due e i cinque anni—può richiedere un incidente di esecuzione (ai sensi dell’art.673 c.p.c.) al giudice che gli ha inflitto la pena diventata definitiva. In poche parole si può chiedere che i termini della propria pena vengano ridiscussi in base ai parametri previsti dalla legge attuale, e quindi passare da detenzione a affido ai servizi sociali, diminuzione degli anni di carcerazione etc etc. Il calcolo della pena, infatti, deve essere fatto su un parametro più favorevole, quello della Jervolino-Vassalli.

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2 CHI STA ANCORA AFFRONTANDO UN PROCESSO

È importante verificare la data in cui sia stato commesso il reato. Se è stato commesso entro i termini della pronuncia di decadenza della Fini Giovanardi si deve applicare il sistema sanzionatorio più favorevole, cioè quello attuale. In poche parole: se state affrontando un processo perché l’anno scorso, o ancora prima, fino al 2006, siete stati beccati per qualche reato commesso alla Fini Giovanardi il giudice deve applicare lo stesso il trattamento sanzionatorio che è in vigore adesso—aka vi deve dare meno anni di quelli previsti quando il processo è iniziato.

Inoltre nel caso il vostro reato ricada nella fattispecie della “lieve entità” (comma V art 75 dell’attuale legislazione) è importante sapere che ora i tempi di prescrizione del reato di lieve entità sono molto più brevi ( da venti sono diventati sei), per cui c’è la possibilità che processi in questo momento ancora in corso possano decadere de facto per decorso dei termini.

Dalla manifestazione antiproibizionista di Roma. Foto di Federico Tribbioli.

3 CHI È STATO CONDANNATO IN PRIMO GRADO

Per chi sia stato condannato in primo grado c’è la possibilità di chiedere la rimodulazione della pena in appello, arrivando a ottenere pene anche minori di due anni (e quindi pene per cui si può evitare il carcere con la condizionale). Persone a cui era stata comminata una pena frutto di un calcolo che partiva da sei anni la possono vedere commutata in un calcolo che parte da due, da cui ottenere sconti e attenuanti. Appunto per le pene lievi sotto i due anni si può riconoscere la condizionale e quindi evitare il carcere agli incensurati, che è un cambiamento discretamente sostanziale, direi.

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4 SMART SHOP E SIMILARI

Moltissime condanne sono avvenute a carico di titolari di attività commerciali perché rivenditori di sostanze tabellate come illegali dalla Legge Fini Giovanardi. Con la decadenza della legge anche le tutte le tabelle ad essa collegate, redatte fra il 2006 e il 2014, sono nulle. Circa 300/400 fra queste sostanze sono tornate regolarmente commerciabili. Chi sia stato colpito da questo tipo di provvedimento dovrebbe andare incontro, oggi, ad assoluzione piena.

5 CHI È INCENSURATO

Per i fortunati che non si siano mai trovati a dover spiegare in Questura parte del loro stile di vita in realtà non ci sono molti cambiamenti in vista. Nonostante il gran parlare che si è fatto negli ultimi mesi sulla depenalizzazione la legge non ha accolto nessuna delle nuove proposte, limitandosi a sollevare il piede dai merdoni più puzzolenti. La coltivazione è tuttora reato, così come la sola detenzione porta con sé delle sanzioni. Le condanne che si rischiano per reati connessi alla cannabis ora sono minori (da due a sei anni) ma continuano a rappresentare un deciso orientamento ideologico della norma. Il ritorno alla legislazione in vigore nei Novanta non si può onestamente considerare espressione di progressismo in materia, semmai un compromesso al ribasso.

Segui Laura su Twitter: @lautonini