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stili di gioco

L'incubo di Mourinho

In occasione del Clásico di domani, un play by play di Barcellona - Real Madrid del 2005.

Domani sera, con il Clásico di andata di Coppa del Re, per il Real Madrid e soprattutto per Mourinho comincia un mese decisivo: Barcellona in casa domani, Manchester United in casa per gli ottavi di Champions League (14 febbraio), poi, nel giro di una settimana, ritorno di coppa al Camp Nou (il 27), di nuovo Barcellona in casa in campionato (3 marzo) e trasferta a Manchester (il 6). Con la Liga già archiviata e il secondo posto che l'Atletico di Simeone difenderà fino all'ultimo, il ricordo che Mourinho lascerà a Madrid dipenderà soprattutto dal confronto diretto col Barça.

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Se il Barcellona dovesse vincere il doppio scontro di coppa o quello più generale sul piano del gioco, il pubblico madridista potrebbe decidere di far pagare una volta per tutte l'arroganza con la quale lo Special One si sta comportando ultimamente, disertando le conferenze stampa (alle ultime sei ha mandato Karanka), entrando sul terreno di gioco con mezz'ora d'anticipo così da farsi fischiare con calma e, per ultimo, mettendo in panchina Casillas (adesso infortunato). Sembrerebbe quasi che Mourinho abbia scelto di allenare una delle squadre con la storia più importante del mondo solo per dimostrare di essere superiore anche a quella storia.

Anche per il Barcellona quella di domani è la prima di tre partite importanti (in CL la sfida col Milan sulla carta dovrebbe essere meno impegnativa) e si tratta di capire se, nonostante l'addio di Guardiola e la momentanea (si spera) assenza di Villanova, questa in corso potrà essere un'annata altrettanto vincente di quella 2010-11. Sul piano del gioco è un Barcellona meno convincente, ma su quello dei risultati, potrebbe rivelarsi superiore all'ultimo Barcellona di Guardiola.

Per celebrare questo momento importante mi sono andato a rivedere Real Madrid – Barcellona del 2005. Il Barcellona di Rijkaard al suo massimo splendore, embrione del Barça che sarà, e il Real Madrid del brasiliano Lussemburgo, un patchwork di vecchie glorie che a sua volta anticipa l'idea di 4-2-3-1 del Manchester City. Quello che segue è un play by play della partita che, se fossi in Mourinho, mi farebbe svegliare di notte sudato.

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Contesto: nel novembre del 2005 il Barcellona veniva da vittorie consecutive, il Real due. La squadra di Rijkaard aveva vinto la Liga l'anno precedente e stava per vivere la sua stagione migliore da quando Laporta, due anni prima, aveva preso le redini del club. Ronaldinho, il simbolo della nuova presidenza, avrebbe vinto il Pallone d'Oro appena dieci giorni dopo.

Il Real Madrid quell'anno aveva comprato Robinho, Baptista, Cassano e Cicinho. Nomi che a leggerli ora mi viene da ridere.

Barcellona col solito 4-3-3 di Rijkaard: Valdes, Oleguer, Puyol, Marquez, Giò (Giovanni Von Bronckhorst) – Edmilson, Xavi, Deco – Messi, Ronaldinho, Eto'o.

Real Madrid, come detto, con il 4-2-3-1: Casillas, Salgado, Ramos, Helguera, Roberto Carlos – Pablo Garçia, Beckham – Zidane, Robinho, Raul – Ronaldo.

Ok. Riflettiamo un momento sulla quantità di leggende del calcio che stanno per giocare questa partita.

Ronaldo e Ronaldinho si abbracciano prima del fischio d'inizio. Ronaldo ha vinto il Pallone d'oro nel 2002, il primo anno al Real Madrid. Questa è la sua ultima stagione da titolare, l'anno dopo con Capello e Van Nistelrooy giocherà solo sette partite in campionato.

Mentre i due Ronaldo si abbracciano (in Brasile li chiamavano entrambi “Ronaldinho”) un tizio con una maglietta nera e un cappellino rosso entra in campo. Si chiama Jimmy Jump. È stato lui a entrare in campo durante la finale dell'Europeo del 2004 tra Grecia e Portogallo lanciando una bandiera del Barça addosso al traditore Luis Figo. È anche quello che ha provato a mettere il cappellino alla coppa del mondo nel 2006 e a uno spaventatissimo Federer. Diciamo quindi che una sua invasione sancisce l'importanza dell'evento.

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La regia inquadra prima Laporta e Perez seduti vicini e poi David Beckham. Adesso che ci penso, quando Laporta è stato eletto presidente del Barça il suo primo acquisto doveva essere proprio Beckham. Solo in seconda battuta hanno deciso di prendere Ronaldinho dal Psg.

Primo Tempo.

La partita comincia e il Madrid pressa bene. Dopo 15'', Messi (col numero 30) perde palla a metà campo, Beckham verticalizza subito per Ronaldo. La palla è leggermente troppo lunga, o Ronaldo è leggermente troppo lento. Il pizzetto non nasconde il doppio-mento.

Quindi, nel 2005 Messi perdeva palla. Aveva diciott'anni e il primo contratto da giocatore della prima squadra glielo avevano fatto quello stesso settembre.

In questi primi minuti Raul copre Edmilson (vertice basso) e Marquez scavalca spesso il centrocampo. I terzini di Rijkaard sono prettamente difensivi, raramente si sovrappongono. Dall'altra parte invece Michel Salgado e Roberto Carlos fanno molto meglio la fase d'attacco che quella di difesa.

Ronaldinho ha sbagliato due controlli in due minuti mandando la palla in fallo laterale. Ride.

3': Messi stoppa di petto un lancio di Marquez, pressato da Salgado indietreggia e scivola in orizzontale, adesso si gira e può partire palla al piede, ma Eto'o gli toglie la palla. Se lo facesse qualsiasi attaccante oggi sarebbe assurdo. Poi Eto'o punta palla al piede tutta la difesa del Madrid, salta Garçia con un doppiopasso ma sbatte su Helguera.

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5'50'' lancio stupendo di Beckham, in diagonale verso Raul. La palla di Beckham non scende mai, plana sempre alla stessa altezza da terra fino a raggiungere l'obiettivo.

8'40'': Pablo Garçia (i tifosi di Milan e Venezia lo ricorderanno, forse) salta col gomito largo su Deco, poi fa fallo su Xavi. I telecronisti (culé) dicono che sarebbe stato giusto il rosso, ma l'arbitro non ammonisce neanche.

9'45'' Occasione per il Barça: Ronaldinho come sempre riceve palla vicino alla linea del fallo laterale e lancia Eto'o alle spalle di Ramos, Eto'o controlla, Ramos lo sbilancia col petto e Eto'o calcia di esterno aprendo troppo l'angolo.  Forse se si buttava era rigore.

I telecronisti chiamano Ronaldo “El Gordito”. IL 4-2-3-1 del Real diventa un 4-4-2 in fase difensiva, con Zidane e Robinho ali classiche. Zidane segue Oleguer.

14' Il Barcellona perde palla al centro (Deco si fa intercettare un passaggio da Raul), sugli sviluppi Beckham rasoterra verso Robinho che tagliava dietro alle spalle di Giò, ma il difensore blaugrana recupera in scivolata. Sul cambio di fronte…

Gol del Barcellona! Messi riceve a metà campo, ha troppo spazio, Pablo Garçia e Beckham non sono ancora tornati e Roberto Carlos indietreggia. Messi punta Helguera che si pianta, lo salta verso il centro e Eto'o gli toglie di nuovo la palla. Solo che poi Eto'o fa una cosa eccezionale che solo lui poteva fare. Controlla di destro, se la porta avanti di sinistro con una specie di piroetta e calcia di punta in spaccata. Eto'o esulta alzando gli indici al cielo. I telecronisti lo interpretano come: “Sono il numero uno”.

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I minuti successivi allo svantaggio il Real fatica a uscire dalla propria metà campo. Persino la tecnica di Zidane, Beckham, Robinho non è sufficiente. Il problema, mi sembra, è che vogliono tutti la palla sui piedi e a parte i terzini nessuno si muove in verticale a creare superiorità. Al tempo stesso nell'1vs1 nessun madridista sembra poter superare il proprio diretto avversario.

19'30'' Ronaldinho quando ha spazio è devastante. Prova un triangolo con Eto'o che Ramos intercetta. Anche Xavi sfrutta l'appoggio di Eto'o per inserirsi.

Mi viene da dire che nel 2005 Xavi giocava “alla Iniesta”.

23' Ronaldo colpisce goffamente col polpaccio una palla che voleva prendere di tacco. Nel replay si vede che la palla ha rimbalzato male.

25' Discesa di Salgado, Ronaldinho lo perde e escono male Marquez e Van Bronchost. Robinho taglia come prima dall'interno verso l'esterno (Oleguer lo tiene in gioco) ma così perde molto tempo a controllare e quando si gira la difesa del Barça è di nuovo in area. Il suo cross basso sul primo palo è inguardabile (gli inglesi direbbero sloppy).

Robinho al cospetto di Zidane, Beckham e Ronaldo è umile come un ragazzo di bottega, al tempo stesso non ha idea di come giocare coi compagni di squadra.

29'18'' Messi in fuorigioco calcia a giro da due metri fuori area. Sotto l'incrocio. Per un attimo sorride, poi torna il muso di sempre.

30' Barcellona vicino al 2-0 (anzi, allo 0-2): Pablo Garcia taglia male il campo e Xavi intercetta sulla trequarti del Madrid, l'intercettazione di Xavi è anche un passaggio di prima per Messi che salta Helguera in scivolata (che bisogno c'era di scivolare?) e calcia di punta fortissimo sui pugni di Casillas. La palla si alza e sembra uscire in fallo laterale ma arriva a Ronaldinho che la stoppa e avanza fino alla linea di fondo. Poi sospende il tempo puntando Salgado (ecco da chi ha imparato Neymar). Un paio di doppi passi poi torna indietro, la passa a Xavi che taglia in area e gliela ridà di tacco, Ronaldinho a Messi che di nuovo di tacco prova a ridargliela per il tiro ma a quel punto Ronaldinho si è fermato.

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Di fronte alle spacconate del Barça il Madrid inizia a mostrare segni di frustrazione, Robinho non toglie il piede su un'uscita in netto anticipo di Valdes (31') e poco prima  Beckham aveva fatto il coatto con Edmilson. Ammonito Ronaldinho per essere saltato col gomito alto.

33' fallo di Zidane su Messi. È bello solo scriverlo. Zidane sorride sarcastico all'arbitro mentre Xavi mima il gesto del cartellino.

36' Zidane aspetta che si sovrapponga Roberto Carlos, bel cross ma Robinho non ci arriva. Oh, questa è un'azione (anche se la palla è arrivata a Zidane con una serie di rimpalli), il Real avrebbe dovuto insistere di più sulle fasce con un 4-4-2 più classico, ma sta giocando senza ali.

37' Un'altra azione avvolgente del Barça con Eto'o che di prima serve Ronaldinho (che si era spostato a destra) ma se l'allunga davanti a Casillas.

45' Palla filtrante di Messi per Eto'o che taglia esterno, fa scorrere la palla e calcia rasoterra. Casillas para coi piedi. Ma che fulmine. Poi Ronaldinho salta Slagado con un controllo eccezionale in controtempo, punta l'area ma Ramos gli sporca la palla che si allunga. Sul cambio di fronte Ronaldo si porta la palla in fallo laterale da solo.

Nel recupero Salgado dà una ginocchiata a Ronaldinho mentre il brasiliano batte un fallo laterale. Ronaldinho non fa scenate, altrimenti sarebbe stato rosso.

Finisce il primo tempo. 0-1. Ma poteva andare peggio alle merengues.

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Secondo Tempo.

Prima che inizi il secondo tempo c'è una nuova invasione di campo. Questa volta un tizio nudo.

Il Madrid sembra aver cominciato con più energia. Zidane sembra essersi spostato al centro a fare da vertice del triangolo con Beckham e Garcia, Roberto Carlos altissimo ma già dopo un minuto Deco anticipa Beckham e il Barça torna ad occupare la metà campo del Madrid.

7' Errore banale di Raul, Ronaldinho punta velocissimo palla al piede Ramos, si sovrappone Giò che in velocità crossa male. Eto'o era a terra in area di rigore: dal replay si vede Roberto Carlos fargli lo sgambetto (avrebbe potuto correre, e invece ha voluto fargli lo sgambetto).

8'30'' Il Madrid recupera per una volta palla nella metà campo blaugrana. Raul calcia da lontano, la palla si alza all'ultimo e lui si fa male al ginocchio.

10'40'' Ronaldinho serve Xavi che sale al centro smarcato. Helguera è andato a vuoto provando l'anticipo di testa su Eto'o che ha lasciato sfilare. Xavi per Messi solo a destra, calcia basso, Casillas para di piede.

Raul corricchia a bordo campo, poi rientra anche per un paio di minuti, ma si è rotto il menisco e lesionato il crociato anteriore sinistro. Questo è l'unico infortunio grave della carriera di Raul. Entra Guti.

Raddoppio del Barcellona (13'). Proprio quando il Real Madrid sembrava riuscire a mettere una pressione decente alla difesa del Barcellona arriva il raddoppio. Le due cose in realtà sono collegate: Salgado era salito per crossare e sul cambio di fronte, Deco ha verticalizzato di prima, Ronaldinho ha troppo campo. Sergio Ramos, forse anche inesperto, scivola e Ronaldinho lo salta come un ostacolo immobile, punta Helguera che prova a mandarlo sul sinistro, ma Ronaldinho rientra sul destro e calcia sul primo palo.

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La facilità con cui Ronaldinho mangia cinquanta metri di campo palla al piede è semplicemente mostruosa.

16' Il Real reagisce: Beckham ruba palla intercettando un passaggio telefonato di Edmilson, si butta dentro ma Ronaldo non riesce a servirlo in profondità. La palla arriva a Zidane che gira di prima a Robinho. Robinho in area fa la sola cosa buona della sua partita: finta un paio di volte il cross e manda a vuoto Puyol e Marquez rientrando di tacco sul sinistro. Sul suo cross Ronaldo non ci arriva per un soffio (o per qualche chilo, forse).

19' Il Real Madrid batte di fretta una punizione a metà campo, Ramos però non ha un appoggio libero, prova a portare palla lui nel buco al centro dove Zidane non viene incontro, si allunga la palla e Ronaldinho rientrando gliela toglie. Ancora una volta una verticalizzazione immediata di Deco che trova Eto'o con qualche metro di campo per puntare Helguera. In queste condizioni Helguera non può che indietreggiare fino all'altezza dell'area di rigore. Quando si ferma Eto'o lo salta in agilità puntando l'esterno dell'area. Poi Eto'o controlla (su di lui è scalato Salgado) e crossa basso ma per Ronaldinho anticipato da Ramos in spaccata.

21' Esce Pablo Garçia (fischiato?) ed entra Julio Baptista. Guti passa in mediana e Baptista sulla trequarti.

Il Real adesso si butta in avanti lasciando 3vs3 Salgado con Ronaldinho, Ramos con Eto'o, Helguera con Messi.

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22'30'' Altra occasione Barça: Zidane fa male la sponda a centrocampo e serve Eto'o. Eto'o a Messi che taglia al centro e calcia su Ramos, la palla ribattuta però è di Xavi che al volo (fantastico) serve Messi che (sempre di prima) triangolo con Eto'o e si trova da solo davanti a Casillas. Salgado in scivolata manda in angolo. Ma il Real Madrid è alle corde.

24' Gol annullato a Ronaldo in fuorigioco. Lo aveva servito Zidane. Esce Messi, entra Iniesta. Giovanissimo. Coi capelli.

I telecronisti dicono che Iniesta gioca più in profondità di Messi. Il che significa: 1) che non ci si rendeva ancora conto di come giocava Messi; 2) che non ci si rendeva ancora conto di come giocava Iniesta. Dopo le prime azioni Iniesta inizia a indietreggiare e a scambiarsi la posizione con Xavi.

32' nel giro di due minuti il Real Madrid fa il suo primo tiro in porta (Ronaldo debole da fuori area) e il suo secondo tiro in porta (più pericoloso: Salgado si inserisce alle spalle di Giò, stoppa e tira di punta).

Gol del Barcellona: 0-3. Di nuovo con Salgado alto c'è spazio per Ronaldinho. In realtà il tempo lo avrebbe per tornare ma non torna, Ronaldinho riceve palla sulla trequarti da Deco e punta direttamente Ramos che ancora una volta fa la figura della bella statuina. Forse però è più complicato di così, se prima Ronaldinho era rientrato su Helguera, qui se ne va sul sinistro, prende un metro a Ramos e poi è così veloce che riesce comunque a tirare di destro. Di nuovo, se prima calcia di collo sul primo palo adesso apre il dritto (tennis) e la mette sul secondo palo perché Casillas va sul primo.

Lui esulta in modo strano. È a questo punto che il pubblico di Madrid si alza in piedi e applaude.

Metà del pubblico. L'altra metà grida: “Fuera – fuera”.

La partita è finita, il Barcellona ha ancora qualche occasione ma per lunghi tratti lascia il possesso al Real Madrid. Il Barça non è ancora la “squadra orchestra” (Sandro Modeo) di Guardiola, i solisti Eto'o e Ronaldinho hanno fatto oggettivamente la differenza, ma Rijkaard ha gettato le basi di quel gioco su più linee al cui confronto il Real Madrid di Lussemburgo sembrava una squadra di rugby.

Le meringhe escono tra i fischi. Il Barcellona 2005-2006 vincerà la Champions League in finale contro l'Arsenal e per la seconda volta consecutiva la Liga. Rijkaard però non riuscirà più nelle stagioni successive a replicare il successo di questa e nel 2006-2007 Capello riporterà il Real Madrid in testa alla classifica.

Segui Daniele su Twitter: @DManusia