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reportage

Viva Västerås

Il Power Big Meet è il più grande raduno di macchine americane al mondo—e si tiene a Västerås, una piccola città della Svezia.

Il Power Big Meet è il più grande raduno di automobili americane al mondo—e si svolge a Västerås, una piccola città nell'entroterra della Svezia. Quest'anno, a inizio luglio, per i tre giorni dell'evento si sono riuniti 17.000 proprietari di auto da tutto il mondo per fare ciò che fanno gli amanti delle auto, ovvero gironzolare, guardare le macchine altrui, far rombare i motori e chiacchierare.

L'evento nasce dalla sottocultura svedese dei "raggare", emersa negli anni Cinquanta e ispirata ai greaser americani. Solitamente i raggare vengono da piccole cittadine e sono famosi per il loro amore per la musica rockabilly, la pelle, la brillantina e, ovviamente, le macchine—il loro mezzo di trasporto/letto/metodo di rimorchio/luogo per far festa.

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Grazie a questa particolare sottocultura, la Svezia è un polo di importanza mondiale per le macchine americane anni Cinquanta restaurate. Secondo alcune stime ce ne sono più in Svezia che in tutti gli Stati Uniti. Al Power Big Meet potete trovare Street Rod, Custom, cruiser anni Cinquanta, muscle car anni Sessanta, Corvette, Mustang, Camaro… qualsiasi cosa vi venga in mente. Ci sono andata per fotografare i partecipanti e vedere cosa avevano da dire.

Nathalie Rothschild è una giornalista freelance. Il suo sito è nathalierothschild.com.

Le bandiere americane e i simboli della cultura pop anni Cinquanta sono ovunque, al Power Big Meet. Dagli impianti stereo delle macchine esce a tutto volume musica rockabilly. Alle bancarelle improvvisate sono serviti hamburger e hot dog. È forse l'unico posto al mondo in cui i dadi di peluche vanno ancora di moda.

Non sono certa che i pappagalli facciano parte della cultura raggare, in ogni caso questo tipo ne aveva uno.

Bertil Johansson ha 67 anni e fa casette per uccelli in stile anni Cinquanta. Quelle a forma di macchina sono finite il primo giorno, ma al terzo ne restavano ancora a tema Elvis. Se ve lo state chiedendo, costano 800 corone svedesi (95 euro). "Mi interessano le macchine da quando sono nato," dice Bertil. "Ma al giorno d'oggi sembrano tutte uguali. Sono tutte orrende, di plastica. E bisogna portarle al concessionario per ogni minimo problema. Ormai non ti puoi nemmeno cambiare una candela da solo."

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Sebastian Stridh ha 24 anni e viene da Årjäng, nella contea di Värmland. Årjäng conta circa 10.000 abitanti. Anche suo padre è raggare, ma è troppo vecchio per fare il viaggio. Per Sebastian e i suoi amici la macchina è un simbolo di libertà. "La macchina è essenziale. È molto importante quando sei giovane e vivi in posti piccoli come Årjäng. Ti dà la sensazione di potertene andare. Io e i miei amici giriamo e beviamo in macchina."

Niklas Berggren, 28 anni, appoggiato alla Chevrolet del fratello, comprata in Florida, pensa che gli anni Cinquanta fossero un periodo molto più bello di quello attuale. "Mi sarebbe piaciuto vivere allora," dice. "Tutto sembrava così facile. Si prendeva la vita come veniva. Trovare un lavoro non era difficile. Bastava andare da qualcuno a chiedere un lavoro, e te lo davano. I miei genitori non hanno avuto nessun problema a trovare lavoro, nemmeno all'inizio, quando erano giovani."

Una giovane coppia assiste alla cerimonia di premiazione, che prevede premi per 12 categorie, tra cui Hot Rod, Custom, Street Machine, pick-up e jeep, e migliore auto in concorso.

Berra Andersson di Upplands Väsby, nella contea di Stoccolma, ha vinto il primo premio per la categoria Hard Top 1964-1973 grazie alla sua Buick Wildcat rossa immacolata del 1968, con cui posa nella foto. "Sono cresciuto con le auto. Anche a mio padre piacevano e, be', è una specie di malattia ereditaria."

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Ma cos'hanno di così speciale le macchine americane vintage? "Prima di tutto l'automobile è stata una delle più grandi invenzioni della storia. Ma mi piace anche tutto quello che ci sta intorno: la musica, gli abiti, etc. C'è molto spirito di squadra."

Erik e Anita, 58 anni, vengono da Borås, sulla costa occidentale del Paese. Possiedono una Dodge Charger del 1966. Erik tiene in mano il premio al terzo classificato per la categoria Hard Top 1964-1973. Per Erik il Meet è la possibilità di ricordare il passato. "Giravamo per Borås e i poliziotti ci inseguivano," dice. "Quando avevo circa 20 anni sono stato fermato 23 volte in due anni. Ci sentivamo un po' dei ribelli."

Anita, che ha insistito per cambiarsi le scarpe—indossava delle sneaker—prima di farsi fotografare, dice di essere diventata una "raggare chick" negli ultimi anni a causa dell'hobby delle macchine del marito. "Amiamo andare agli eventi come questo e incontrare gente. Amo la musica anni Cinquanta e i vestiti… sono cose che non passeranno mai. Basta vedere quanti giovani e bambini ci sono qui. Sono nati in seno a questa cultura e la manterranno in vita."

Il Meet dà la possibilità ai proprietari di macchine americane vintage di comprare pezzi di ricambio e accessori che sarebbero difficili da trovare altrimenti. Come i cerchioni, per esempio.

A parte lo scambiarsi pezzi e ammirare automobili, al Power Big Meet si fa anche festa. Musica rockabilly e successi svedesi escono dalle casse delle auto in gara. Si trovano lattine di birra in tutto il prato e i ragazzi indossano vestiti da donna. Perché no?

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Anna-Lena Borgkvist ha 41 anni ed è una raggare chick. "Passo i weekend nella Chevrolet Nova rosa del mio uomo."

Bart Mazur e Jeanetta Izdebzka, una coppia polacca, erano due dei numerosi stranieri al Meet. L'anno scorso c'erano visitatori da più di 40 Paesi, tra cui Stati Uniti, Russia, Canada, Messico, Australia, Giappone, Israele, Turchia e Marocco.

Bart sa che la bandiera sudista che ha sulla maglietta è associata alla schiavitù e al razzismo, ma dice che se la mette perché "rappresenta la ribellione e l'essere contro tutte le regole sociali." Questa bandiera (come quella degli Stati Uniti, quella svedese e i simboli vichinghi) fa parte del tipico armamentario raggare. In passato è stata la causa di accuse di razzismo, ma i raggare sostengono di averla adottata in quanto simbolo degli stati del Sud, che loro ammirano per lo spirito ribelle e perché sono la patria del rock'n'roll.

Lucidata impeccabilmente, ecco una delle macchine più colorate del Power Big Meet.

Magnus Andsveden, Petra Lövqvist e la figlia Gloria vengono da Katrineholm, sulla costa sudorientale della Svezia. Negli anni Cinquanta a Katrineholm c'era una via "raggare", dove si andava per mettere in mostra le macchine e rimorchiare le ragazze.

Magnus e Petra sono attratti dalla sottocultura raggare e dagli anni Cinquanta soprattutto per lo stile, la musica, il design e i colori. "Mi piacciono i colori decisi e audaci," dice Magnus. "Oggi chi produrrebbe una macchina rosa o turchese?"

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Magnus e Petra credono che le cose andassero senz'altro meglio in passato. "Oggi i giovani stanno a casa davanti alla TV e al computer," dice Magnus. "Un tempo stavano più insieme e socializzavano fuori casa."

Al Power Big Meet ci sono molte giovani coppie.

A cosa serve una casa per ubriacarsi e svenire se hai una macchina?

Un'allegra combriccola di amici di Falun e Borlänge, due città al centro della Svezia. La sera, dopo il Power Big Meet, probabilmente si uniranno agli altri in un giro per Västerås. Queste "parate" danno la possibilità ai raggare di mostrare le auto, tenere la musica a volumi altissimi, flirtare e fare un putiferio. "Di solito i poliziotti sono tranquilli," dice il sito del Power Big Meet, "ma a volte ci sono parecchi controlli del tasso alcolico."