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Il tè di Kratom è la bevanda di chi vuole smettere con l'eroina

Per i media americani il kratom è una “nuova droga legale”. Decisa a sapere di più sulle foglie di questa pianta diffusa in Indocina, sono stata in un locale frequentato anche da ex eroinomani che lo assumono per la riabilitazione.

Di recente mi hanno parlato di una specie di clinica del metadone e fumeria d'oppio legale di Wilmington, nella Carolina del Nord. Tra le specialità del posto—Kat 5 Kava,un tiki bar che non serve alcolici—ci sarebbe anche il tè derivato dal "kratom, che in Thailandia è illegale." Tutto questo mistero mi intrigava.

Anche se gira già da un bel po', infatti, per i media americani il kratom è una "nuova droga legale". Le foglie di kratom, un albero della famiglia delle Rubiacee diffuso in Indocina, vengono raccolte e fatte essiccare per creare la droga, che in Thailandia è stata bandita nel 1943, quando la gente ha iniziato ad usarla come alternativa all'oppio e il governo si è reso conto che non era tassata.

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La settimana scorsa ero in zona e ho deciso di andare al Kat 5 Kava per assaggiare una tazza di tè di kratom. All'interno del locale c'era un gruppo di persone pigramente sedute a un tavolo vicino al bancone e circondate da schermi che trasmettevano video sulla natura, balene che nuotano nell'oceano e cervi che saltellano nel bosco.

Ho dato uno sguardo al menù sul muro. Per una buona metà era composto da bevande ricavate dal kava, una radice usata per i suoi effetti sedativi e anestetici. L'altra metà invece constava di polveri e bevande di kratom, che, secondo il cameriere, avrebbero avuto "un effetto a metà tra quello degli oppiacei e quello della caffeina." Nel bar venivano venduti tre tipi di polvere di kratom: la White Borneo, la Red Mystic e la Green Peace, tutti a due dollari al grammo. Negli Stati Uniti girano vari tipi di polveri di kratom, come la Thai, la Indo, la Bali, la Malay e la Sumatra. Ma è stato "l'infuso" da dieci dollari del menù ad attirare la mia attenzione. "Quello non ti farà venire sonno… non proprio," mi ha detto un simpatico cliente con le borse sotto gli occhi.

Gli ho dato ascolto e ho ordinato una tazza dell'"infuso", ovvero acqua calda e polvere di kratom. Il cameriere mi ha detto che ogni miscela contiene circa 5 grammi, e mi ha avvertito che, non avendo resistenza, mi sarei dovuta limitare a meno di 9 grammi per evitare di incorrere in nausee e simili: 5/7 grammi sarebbero stati sufficienti.

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Con un mestolo, ha versato la miscela da una tinozza in una tazza di polistirolo. Sul bancone c'era del miele, utile ad alleviare il sapore amaro del tè. Nonostante il kratom sia "del tutto naturale", la bevanda aveva una consistenza densa e gessosa, come di pillole tritate. Per renderlo passabile ci sono voluti due cucchiai di miele.

Ho preso qualche sorso, ma era ancora troppo amaro. Ne ho buttato giù quanto potevo, finché non ho rinunciato e mi sono spostata in un altro locale di cerca di un po' d'alcol con cui togliermi quel saporaccio dalla bocca. Mi sentivo un po' alterata, ma non ero sicura se fosse a causa del kratom o dell'alcol che avevo bevuto in precedenza.

Polvere di kratom.

L'atmosfera di quel posto non mi aveva lasciata indifferente. Ho fatto un po' di ricerca sul kratom e ho trovato alcuni articoli dal tono piuttosto sensazionalistico che lo paragonavano ai sali da bagno.

Al tempo stesso ci sono molti siti che elogiano la pianta come alternativa più salutare per i dipendenti da oppio e un ottimo metodo per la riabilitazione degli eroinomani. Negli ultimi anni, il kratom ha acquisito sempre maggiore popolarità negli Stati Uniti, specialmente negli stati del sud, come in Florida e in Carolina del Nord.

Dopo qualche settimana sono tornata al Kat 5 Kava, stavolta di giorno e senza aver assunto alcol, per provare di nuovo la bevanda. Quando sono arrivata, alle 16:30, era già pieno zeppo. Tra i clienti c'era un uomo di mezz'età con gli occhiali da sole. L'unico posto libero era al bancone, così l'ho occupato e ho ordinato un altro infuso, determinata a berlo fino all'ultima goccia.

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Ero seduta vicino ad un diciannovenne di nome Bob Swinson, che mi ha detto che il kratom lo aiuta a controllarsi. "Ho l'ADHD e il kratom mi fa stare tranquillo. Non prendo medicine, tengo tutto sotto controllo col kratom," mi ha spiegato mentre alternava la discussione con gli altri clienti a momento in cui restava immobile, a mo' di statua, con la faccia appoggiata al bancone. Accanto a me, dall'altra parte, c'era un ex eroinomane appena uscito di galera. Secondo lui il kratom lo aiutava a tollerare le crisi d'astinenza.

Per farmi un'idea della clientela mi sono rivolta a una delle cameriere, Brianna Garrett-Sanders. Mi ha detto che il locale ha iniziato a servire kratom nel gennaio 2012, e che adesso il "75-80 percento" dei clienti abituali sono tossicodipendenti in via di recupero. Secondo la sua versione, il kratom dà gli stessi effetti degli oppiacei. Agisce sulla stessa zona del cervello su cui agiscono gli, mi ha detto, ma invece di attaccarsi a questi recettori, rimbalza, così da non procurare dipendenza fisica. Il kratom è molto meno pericoloso dell'eroina e degli antidolorifici. "È olistico. È solo una pianta, ma è molto più sicura di molte delle medicine che ti prescrive il medico."

Alcuni clienti bevono tè di kava.

La prima volta dopo aver bevuto avevo incominciato a sentirmi le palpebre pesanti. Ero rilassata e leggermente alticcia. Ero riuscita a calmarmi concentrandomi su piccole cose—un sms, uno di quei film sulla natura o una conversazione.

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Ma dopo aver finito la mia seconda tazza ho notato che stavo scivolando da uno stato di relax a uno d'ansia. Sono andata in bagno e ho annaspato goffamente nel girare la maniglia della porta. Poi mi sono sentita come una lumaca gigante che cercava di afferrarla. Ho incominciato ad avvertire una certa disidratazione. Ho tirato fuori la lingua davanti allo specchio del bagno e ho visto che sopra c'era tutto uno strato bianco.

I miei occhi erano iniettati di sangue. Sono tornata indietro e ho ordinato dell'acqua. Poi ho fatto due chiacchiere con un ventottenne, Jordan Culler, che beve kratom tutti i giorni. Non aveva mai avuto problemi di droga, ma apprezzava i benefici della pianta: "È come un caffè, ma non ti rende nervoso. Sei più rilassato, puoi concentrarti. Ti fa essere solo un po' più sciolto," mi ha detto, aggiungendo che di solito lo beve prima di lavorare.

All'inizio, il kava del Kat 5 Kava veniva servito in gusci di noci di cocco, ma visto che le fessure nei gusci facevano schizzare dappertutto il kava, ora si usano i bicchieri di plastica. Gli amici di Jordan me ne hanno offerto un po'. Lo buttavano giù alla goccia, come uno shot. Io ho fatto educatamente un paio di sorsi. Aveva un sapore persino peggiore di quello del kraton. Non riuscivo a berlo, ma non per via del sapore.

Avevo una fortissima nausea. Ed era tutta colpa mia, dato che avevo ignorato il primo avvertimento del cameriere: nove grammi erano il numero magico. Si trattava di un tipo di nausea che avevo già provato una volta, quando avevo mischiato anfetamine e sedativi, o tutte le volte che ho bevuto un vodka-Red Bull di troppo. Mi sentivo uno schifo.

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L'esterno del Kat 5 Kava.

Ero arrabbiata con me stessa perché, guardando gli altri, ho capito che avrei potuto comprare pochi grammi alla volta e magari il cameriere avrebbe potuto versare nell'infuso un po' di succo di frutta per renderlo più bevibile. Avrei potuto consumarlo un po' meglio, insomma.

Ho pagato, sono uscita e una volta arrivata a casa ho cercato su Google "come farsi passare gli effetti del kratom". "Non c'è niente di meglio che mangiare," ho letto da qualche parte. Come soluzione più immediata erano suggeriti i carboidrati, quindi sono andata nella pizzeria più vicina e ho preso un pezzo di pizza al trancio. Nel giro di un quarto d'ora mi sono sentita meglio, ma una volta tornata a casa ho iniziato ad avvertire un forte prurito. Non riuscivo a smettere di grattarmi la pancia e le braccia. Non era così tremendo in realtà, ma era comunque piuttosto sgradevole. Ho iniziato a pensare che avesse qualcosa a che fare col kratom. Ho avuto problemi ad addormentarmi e il giorno dopo mi sono svegliata con un terribile mal di testa.

In passato mi è successo di sentirmi male e disidratata per aver bevuto troppo caffè: le due cose sono molto simili. Ho bevuto troppo per scoprire quale fosse il massimo dell'effetto, e se un po' di nausea e prurito sono il peggio che può accadere, allora gli effetti collaterali non sono poi così tremendi. Anche se è stato divertente provare, non sono proprio la fan numero uno del kratom. Non mi piace il sapore, né l'effetto di stordimento che dà. Trovo un po' strano che i suoi sostenitori sembrino volerlo assumere tutti i giorni. Ma se davvero aiuta le persone a liberarsi dalla dipendenza da oppiacei, allora un altro giro, per favore.

Segui Gina su Twitter @_GinaTron

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