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LITIGARE CON MIO PADREIl motivo principale per cui mi sono ritrovato a tifare Inter è molto semplice: mio padre tifa Milan. Qualche anno dopo di me, proprio mentre mi innamoravo di Ronaldo, nasceva mio fratello, anche lui, oggi, milanista. Essere interista in una casa di milanisti mi è sempre sembrato un grande gesto di indipendenza.Non tifare né la squadra della mia città né, soprattutto, quella di mio padre, mi ha sempre portato a sentirmi in qualche modo "intellettualmente indipendente" dalla figura paterna, una cosa che specie nell'adolescenza mi rendeva stupidamente tronfio. Ovviamente guardare i derby in casa è sempre stato un qualcosa di doppiamente snervante, per l'eventuale sconfitta in sé aggiunta all'inevitabile sfottò casalingo.Ancora oggi, l'80 percento delle volte che parlo con mio padre, lo faccio per discutere e/o litigare e alla fine è la forma del nostro rapporto, in qualche modo mi piace scornarmi con lui. Anche questo lo devo a Ronaldo, ovviamente.L'AMORE È UNA MERDA
Quando qualcuno ti insegna qualcosa, solitamente lo fa facendo qualcosa di dannoso alla tua persona. Il più grande insegnamento di Ronaldo è che l'amore è una merda, specie se incondizionato. E ancora oggi c'è chi commenti lo reputa un traditore, un "non interista" e, per quanto non mi piacciano i fanatismi, non riesco a biasimarli.
La prima volta che ho capito che l'amore è una merda avevo otto anni ed era la mezzanotte dell'ultimo giorno di agosto. Ronaldo, scortato dalla polizia, abbandonava di notte—"come un ladro," diranno poi i tifosi—Milano, per approdare al Real Madrid.
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È brutto che la più grande storia d'amore calcistica tra l'Inter e un calciatore finisca con le lacrime, la disperazione, che l'ultimo ricordo che si ha di Ronaldo con la maglia nerazzurra sia quello di lui, in panchina, disperato.Vedere la ragazza che ti ha lasciato 5 anni prima a una festa, bellissima, accompagnata dal tuo peggior nemico mentre tu sei solo, in un angolo e uscirai dalla festa con il mal di testa per l'alcol e nulla più, penso sia la peggior esperienza possa mai accadere.LO SCHIERAMENTO POLITICOLa più grande concessione che l'inizio delle elementari mi portò in dono fu il poter finalmente comprare una maglia da calcio, a patto che non la usassi per andare in giro, ma solo per giocare ai giardini o per stare in casa. Ovviamente la maglia non era originale, la comprai in qualche bancarella—nello specifico, quella di una Festa dell'Unità.
Non ero entrato con l'idea di prendere la maglia di Ronaldo: certo, mi sarebbe piaciuto, ma volevo genericamente una maglia dell'Inter. Anche perché in quegli anni Ronaldo era in un periodo difficile, era passato non troppo tempo dal suo secondo infortunio, e in pratica il suo periodo nei nerazzurri era terminato (tornerà un anno più tardi, utilizzato con il contagocce). Eppure, nella bancarella che esponeva queste magliette di un materiale indefinibile, l'unica dell'Inter era quella di Ronaldo. Nel momento in cui tutti si chiedevano se sarebbe mai tornato mi ricordo che ero ancora più fiero di poter avere quella maglia.
A quell'età ovviamente uno non sa cosa siano destra e sinistra, ne ha un concetto vago. L'unica cosa che sapevo era che la Festa dell'Unità era una festa di sinistra. E nella mia mente prescolastica, quella fantomatica sinistra meritava un premio per avermi permesso di indossare la maglia di Ronaldo.
DIO NON HA CURA PER LE COSE BELLE
Nonostante il doppio tradimento, Ronaldo è e rimarrà la cosa più bella che il calcio mi abbia regalato. Il mio, da piccolo, era proprio un feticcio estetico: provai a farmi tagliare i capelli a mezzaluna sulla fronte, e mi arrabbiai perché non avevo i denti da castoro.
Per quanto non fosse canonicamente bello, Ronaldo riusciva a risultare armonioso nel suo essere, un'opera d'arte. Vederlo oggi, con la pancia e il viso rotondo, spezza il cuore. Non tanto perché lo sfaldamento del suo fisico sia legato a dei disagi fisici, a dei problemi di salute. Ma perché sarebbe stato giusto preservare quanto più a lungo possibile uno spettacolo del genere, dentro e fuori dal campo.
Se Dio non è neanche in grado di preservare le bellezze del mondo, per quale motivo continuiamo a crederci?
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