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Come sta reagendo la politica italiana alla vittoria di Trump

Donald Trump è diventato il 45esimo presidente degli Stati Uniti. Mentre cerchiamo ancora di realizzare cos'è successo, ecco le reazioni della politica europea, dai tweet entusiasti di Salvini, Farage e Le Pen alle metafore di Bersani.

Foto via Flickr/Gage Skidmore.

L'impensabile è successo, e Donald Trump—la cui candidatura, nel caso in cui ce ne fossimo dimenticati, era nata come una specie di barzelletta—ha sconfitto nettamente Hillary Clinton ed è diventato il 45esimo presidente degli Stati Uniti.

Mentre in molti, i media su tutti, si stanno interrogando sul significato di questo voto e cercano di capire cosa sia andato storto, le reazioni della politica europea e italiana stanno oscillando tra un misto di incredulità, choc e giubilo.

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Naturalmente, il fronte che aveva sostenuto Clinton—le cancellerie europee in generale e il Partito Democratico in Italia in particolare—ha usato parole molto caute, limitandosi perlopiù a dichiarazioni di protocollo.

Matteo Renzi, ad esempio, ha mandato le congratulazioni di rito: "A nome dell'Italia mi congratulo con Trump e gli un auguro un buon lavoro convinto che l'amicizia resti forte e solida." Il presidente del consiglio ha poi aggiunto che "questo è il punto di partenza per tutta la comunità internazionale anche al netto di certe diffidenze da campagna elettorale. È un fatto politico nuovo che assieme ad altri dimostrano come siamo in una stagione nuova."

Da Bruxelles è arrivata quasi un'implorazione a Trump, sotto forma di una lettera scritta dal presidente del consiglio europeo Donald Tusk e quello della Commissione, Jean-Claude Juncker. "Oggi è più importante che mai rafforzare le relazioni transatlantiche," si legge. "Non dovremmo risparmiare alcuno sforzo per assicurare che i legami tra noi restino forti e duraturi."

Pierluigi Bersani invece ha espresso forte preoccupazione per le possibili implicazioni del voto a livello europeo e globale, scrivendo che "la mucca nel corridoio sta bussando alla porta."

I sostenitori—più o meno entusiasti—di Trump stanno invece festeggiando da ieri notte, e ognuno sta cercando di declinare il successo del candidato repubblicano in chiave locale. Naturalmente, i politici populisti di mezza Europa sentono che questo è anche il loro momento.

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Stando a quanto riporta Russia Today, anche il presidente russo Vladimir Putin, tramite il portavoce, si sarebbe congratulato con Trump per la vittoria elettorale, affermando che la Russia è pronta e vuole ripristinare relazioni a tutti gli effetti con gli Stati Uniti. "Ovviamente non era incollato alla tv a seguire l'esito delle elezioni, è pur sempre il presidente della Russia," ha aggiunto il suo portavoce.

Putin congratulates Trump. 'Russia is ready and wants to restore full-fledged relations with the US. It won't be easy but we'll do our bit.' — max seddon (@maxseddon)9 novembre 2016

Anche in Italia, i partiti populisti e di destra stanno festeggiando quello che vedono come un risultato storico. Dalle parti della Lega Nord, che ha sempre mostrato entusiasmo per la campagna di Trump, è ovviamente un tripudio. Matteo Salvini, tifoso della prima ora, ha postato una foto che lo ritrae insieme al nuovo presidente con l'hashtag #oratoccaanoi, mentre Roberto Maroni ha ritirato fuori una sua foto con Trump di dieci anni fa.

Guardate chi ha incontrato a Washington nel 1994 quel giovane ministro dell'Interno italiano… — Roberto Maroni (@RobertoMaroni_)9 novembre 2016

Il Movimento 5 Stelle, che fino a ieri aveva mantenuto un atteggiamento piuttosto ondivago sulla candidatura di Trump, ha finalmente deciso con chi schierarsi.

Beppe Grillo ha fatto un intervento sul proprio blog—"Il vaffanculo di Trump"—parlando di "similitudini tra questa storia americana e il MoVimento," e attaccando i media: "Questa è la deflagrazione di un'epoca. È l'apocalisse dell'informazione, della Tv, dei grandi giornali, degli intellettuali, dei giornalisti. Questo è un VAFFANCULO generale. Trump ha fatto un VDay pazzesco. […]

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Il capo politico del M5S ha poi concluso dicendo: "I veri eroi siamo noi! Eroi che sperimentano, che mettono insieme i disadattati e i falliti. Perché il fallimento è poesia. Honda ha detto: 'la mia vita è fatta di fallimenti'. Ma sono quelli che osano, gli ostinati, i barbari, che porteranno avanti il mondo. E noi siamo barbari! E i veri imbecilli, populisti e demagoghi sono i giornalisti e gli intellettuali di regime, completamente asserviti ai grandi poteri."

Per completare il quadro, al nuovo presidente americano sono arrivate anche le congratulazioni in inglese maccheronico del senatore Antonio Razzi.

Congratulations President — Antonio Razzi (@senantoniorazzi)9 novembre 2016

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