Cultura

I 30enni che spendono e guadagnano migliaia di euro con le carte Pokémon

Da un anno, il mercato delle carte dei Pokémon è in ebollizione, tra vecchi nostalgici, nuovi investitori e collezionisti.
Daniele Ferriero
traduzione di Daniele Ferriero
Milan, IT
Scambio di carte Pokemon
Foto per gentile concessione di Pauline Cutler via Alamy Stock Photo

Le carte dei Pokémon hanno percorso una strada lunghissima, se pensiamo ai giorni in cui le scambiavamo fuori da scuola.

È probabile che alcuni ex-ragazzini degli anni Novanta non se l’immaginassero, ma quelle stesse carte hanno raggiunto quel tipico status dell’oggetto da collezione, qualcosa di non troppo lontano dal vino o dagli oggetti d’arte pregiati. “C’è un vero e proprio boom in questo momento”, sostiene Idir, un collezionista francese di lungo corso. “Carte che a gennaio del 2020 erano in vendita per 70 euro ora vengono vendute a 1.000 euro. Il mercato è fuori controllo.”

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Idir sostiene che i semi di questo revival siano stati piantati nel 2016 con l’hype per Pokémon Go. Nello stesso anno, Pokémon ha pubblicato la serie Evolutions delle sue carte, appositamente simili alle prime realizzate celebrare i 20 anni del franchise. Ma il grande punto di svolta è arrivato nel 2020. “Improvvisamente tutti hanno avuto molto più tempo a disposizione per dedicarsi alle carte,” afferma Idir. “Nonché denaro da spendere, grazie al fatto che i cinema, i concerti e i musei fossero tutti chiusi.”

Poi, hanno cominciato a essere coinvolti diversi personaggi famosi. A ottobre del 2020, la star di YouTube Logan Paul ha fatto una diretta di unboxing di un raro set di carte Pokémon che ha sostenuto di aver pagato più di 165.000 euro. Il video, che in teoria serviva come fundraising per sensibilizzare sulle tematiche della salute mentale, è stato visto oltre 11 milioni di volte. Da allora, Paul ha postato altri video riguardanti la sua collezione, che dice di essergli costata più di 1 milione e mezzo di euro. Il 27 febbraio del 2021, durante il venticinquesimo anniversario del franchise, ha fatto l’unboxing di carte Pokémon “più epico di sempre”, durante il quale ha estratto carte per un valore di 840.000 euro.

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Da quando è andato online il suo primo video, il prezzo delle carte intonse è salito alle stelle. La carta più pregiata della collezione, Pikachu Illustrator—della quale si stima esistano solo 39 copie—viene venduta su eBay per 2 milioni e mezzo di euro. La seconda carta più cercata è la prima edizione olografica di Charizard, che il rapper e YouTuber Logic ha comprato per 190.000 euro a dicembre del 2020.

Se non riesci a farti una ragione di simili cifre, ecco spiegato come funziona. Le carte dei Pokémon vengono vendute in scatole, ognuna delle quali contiene 36 “booster pack” sigillati, che a loro volta contengono 11 carte, per un totale di 396 carte in ogni scatola. I collezionisti possono comprare sia la scatola intera che singoli booster pack e, ovviamente, singole carte.

Le prime edizioni sono le più preziose, visto che sono state prodotte solo per un breve periodo nel 1999. In più, le prime edizioni olografiche, le edizioni speciali e quelle limitate, nonché le carte con gli errori tipografici sono il massimo assoluto. Ad esempio, Pikachu Illustrator è un’edizione speciale creata in Giappone nel 1998 e solo come premio per i vincitori di una gara di disegno.

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Close up on the hands of two kids exchanging Pokémon cards.

Julio Etchart / Alamy Stock Photo.

Da quando ha esordito nel 1996, il franchise dei Pokémon ha portato a casa il maggiore incasso di tutti i tempi—nell’ordine degli 80 miliardi di euro, una cifra ben più alta persino rispetto a Star Wars o Hello Kitty. “I Pokémon sono un’icona culturale”, afferma Nasser, un collezionista di 35 anni che vive in Germania. “Sono come Topolino. E, proprio come lui, sono destinati a durare.” Nasser ha cominciato a collezionare queste carte sin dai loro esordi, tenendosele ben strette per tutti questi anni e controllando giusto ogni tanto i siti dei fan nei primi anni Dieci. Poi, nel 2016, ha ceduto all’appeal nostalgico della serie Evolutions e si è lanciato di nuovo a testa bassa nel collezionismo.

“Un sacco di persone ci si stanno nuovamente dedicando,” sostiene Vincent, un altro collezionista parigino. “Gente che era giovanissima quando i Pokémon hanno fatto la loro comparsa, e che ora ha un lavoro e uno stipendio da investire sulle proprie memorie d’infanzia.”

Il fenomeno non è del tutto una coincidenza. Negli ultimi anni, i brand hanno puntato molto sulla nostalgia per spingere i millennial a spendere—e il franchise Pokémon è tra i case studies più riusciti. 

Pokémon non è di certo l’unica impresa a comportarsi in questo modo, basti pensare al successo di Disney, con i suoi mille reboot e i format filmici ormai standardizzati e sempre riconoscibili.

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Alcune persone hanno persino trasformato le loro memorie d’infanzia in un vero e proprio lavoro a tempo pieno. I collezionisti professionisti di carte dei Pokémon trascorrono dalle 5 alle 6 ore giornaliere nei siti di aste online, in cerca di qualche buon affare. Circa 5 anni fa, anche Idir ha deciso di dedicarsi a questo hobby, cominciando dai mercatini delle pulci per puro slancio nostalgico, prima però che la passione assumesse connotati più seri. “È come possedere dei cimeli di guerra,” afferma. In questo momento stima che la sua collezione valga tra i 10.000 e i 20.000 euro, una cifra non troppo lontana da quello che i suoi genitori guadagnano in un anno.

“È la rivincita dei nerd,” sostiene il rapper francese Florian Ordonez, conosciuto anche come Bigflo. “A scuola erano malvisti e per questo hanno continuato a fare la loro cosa. Dieci anni più tardi, boom: quella ‘cosa’ sta esplodendo e tutti vogliono farne parte.”

Il rapper è un grandissimo fan dei Pokémon “da sempre”, tanto da avere persino una Magikarp tatuata sul braccio, e ricorda il suo primo investimento nel 2016: una carta Charizard comprata a 120 euro. “I miei amici mi prendevano in giro e in effetti persino io pensavo fosse una cosa un po’ sciocca, però la volevo davvero,” ammette. “Oggi, probabilmente vale tipo 5.000 euro.”

Tuttavia, è facile anche essere spennati. A ottobre del 2020, il collettivo d’investimento finanziario Dumb Money ha comprato per oltre 310.000 euro una confezione di carte che poi si è rivelata falsa. È il motivo per cui molte persone si appoggiano ai broker, che mettono in contatto compratori e venditori e tengono per loro una parte del guadagno. È una buona idea anche quella di comprare soltanto le carte valutate dalle agenzie di rating come la PSA, che le classificano secondo una scala che va dall’uno al dieci basandosi sull’autenticità, sulle condizioni della carta e su altri fattori.

Se pensi di avere qualche gemma nascosta in soffitta, potresti farti fare una valutazione ufficiale; di solito è gratuita. E, non per guastarti la festa, ma sappi che le carte usate sono di poco valore. Per farti un’idea puoi controllare cosa è in vendita su EBay o PWCC, leader nel settore del commercio e delle aste di carte.

I collezionisti di lungo corso sono divisi a riguardo di questo boom. Molti sono felici che le loro carte ora valgano uno sfracello di soldi, però hanno anche notato quanto la loro passione coinvolga ormai investitori molto facoltosi. In più, questa smania è destinata ad espandersi anche verso altri franchise. Insomma, è giunto il momento di recuperare quella vecchia e impolverata confezione di carte Yu-Gi-Oh!.