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Al diavolo il Giuramento di Ippocrate

Quanta coca è troppa?

Essendo un medico, in casi come questi mi fanno tutti la stessa domanda. Quanta ne devo prendere prima che il delirio cardiaco di 30 minuti finisca per uccidermi?

Cari lettori, è la dottoressa Mona Moore che vi parla. Ovviamente si tratta di un nome fittizio, ma non temete, sono un medico in tutto e per tutto. La cosa importante, ad ogni modo, è che sono qui per dispensarvi qualche consiglio sulla salute, che si tratti di droga o masturbazione sperimentale.

Un mio amico dentista ha avuto come paziente una donna che si era pippata così tanta cocaina da guadagnarsi un bel buco marcio fra naso e bocca e una perforazione al setto nasale. Aveva una cavità nera e putrida sul palato, larga diversi centimetri, attraverso cui era visibile il suo naso marcescente. In pratica, la bocca era diventata la sacca da colostomia del suo cervello.

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Era sulla quarantina, e aveva fatto uso di coca ogni giorno per 18 mesi—che non si direbbero così tanti da giustificare le cavità nel suo scheletro. L’intervento ricostruttivo era andato così: staccato un pezzo di lingua, l'avevano rigirato e attaccato a quel che rimaneva del palato. La paziente riportava anche seri danni alle pareti nasali laterali, che sarebbero degenerati nella cosiddetta deformazione "a sella". Detto in altre parole, a meno che non fosse riuscita a stare lontana dalla polverina magica il naso le sarebbe crollato sulla faccia.

Se questa storiella vi ha spinto a cancellare il numero dello spacciatore e a infilarvi un dito nel naso per controllare che le vostre delicate cavità nasali siano ancora intatte, non preoccupatevi. Prima di ritrovarvi sul cuscino un pezzo sanguinolento del vostro adorato setto nasale, il corpo vi darà una serie di segnali inequivocabili. Inizierete a sentire un prurito al naso e poi compariranno delle croste ispide, che non potrete evitare di strappare. Dopodiché noterete una frequente epistassi, soprattutto al mattino, e forse avvertirete un po’ di dolore dovuto al blocco dei seni paranasali. Infine, qualche pezzo inizierà pure a staccarsi. A quel punto, saprete che è fatta. Avreste dovuto smettere molto prima.

I numeri di chi si sfonda di cocaina sembrano piuttosto elevati, quindi presumo includeranno anche qualcuno di voi o dei vostri conoscenti. Essendo io un medico, in casi come questi tutti mi fanno la stessa domanda. Quanta ne devo prendere prima che il delirio cardiaco di 30 minuti finisca per uccidermi?

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Sfortunatamente non c’è una risposta. Potreste tirare su dieci grammi a colazione e avere una banconota rollata permanentemente su per la narice o essere una verginella che si è appena approcciata al mondo della droga. In una striscia ci sono in media 50 mg. Qualcuno è morto dopo averne pippati 25. Ma c’è anche chi ne ha il sangue letteralmente invaso (sopra i 2 mg per litro) e suda semplicemente di più. Dipende da un sacco di cose, storia clinica, tolleranza, purezza della roba e fortuna. Teoricamente ogni singola striscia potrebbe bloccare l’afflusso di sangue al vostro cuore, ma di solito non accade.

Gli infarti non sono affatto divertenti. I pazienti lo descrivono come un elefante che ti si siede addosso, o come se qualcuno ti stringesse una cintura d’acciaio attorno al petto. A meno che non siate fatti di coca, perché in quel caso avvertireste soltanto un po' di dolore al petto. La maggior parte dei cocainomani fatti e finiti presenta delle cicatrici sulla superficie del cuore, tracce di precedenti danni cardiaci di cui con ogni probabilità non si sono quasi accorti.

Una volta, uno studente di medicina di 26 anni è arrivato in pronto soccorso lamentando dei dolori al torace, sorti dopo che si era iniettato una dose di cocaina con alcuni aghi rubati in ospedale. Si stava talmente cacando addosso di paura che ci ha confessato di essersi fatto di coca, tirandosi dietro una marea di problemi legali. Tuttavia, tacere avrebbe potuto portare conseguenze anche peggiori, considerato che in questi casi i farmaci usati per fronteggiare un attacco di cuore potrebbero peggiorare la situazione o uccidere il paziente.

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Se siete in cerca di parole rassicuranti, probabilmente questo post non vi farà sentire meglio. In Inghilterra, su 800 mila persone che assumono cocaina, almeno 800 l’anno hanno bisogno di trattamenti medici. Di questi, circa 200 muoiono. Uno su quattro non è un gran dato, lo so, ma quando si fotte il cuore, be', le speranze non sono molte.

Perciò, quand’è che la coca è troppa? Spiacente, c’è un unico modo per saperlo. Ma così come bere fino a far sanguinare il buco del culo costituisce una bomba atomica per le viscere, lo stesso vale per la coca. Anche se non vi uccide, con un po’ di dedizione garantisce comunque un naso inutilizzabile e un cazzo floscio. Ma diciamocelo, chi smette veramente di farsi? Forse giusto quegli sfortunati 200 l’anno.

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