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A10N2: L'ottavo numero di VICE dedicato alla moda

Some Cat from Japan

Kansai Yamamoto non poteva immaginare quanto le sue creazioni avrebbero segnato la storia dello stile nel rock: intervista all'uomo dietro i migliori vestiti di David Bowie.

Ritratto di Kazumi Asamura Hayashi

Nel gennaio 1972 David Bowie partì con la sua band per lo Ziggy Stardust Tour, un viaggio di 18 mesi attraverso tre continenti per promuovere gli album The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars e Aladdin Sane. Così come le canzoni di questi dischi hanno segnato un’epoca, si potrebbe dire che fu il personaggio di Bowie, Ziggy Stardust, che ebbe l’impatto maggiore sul sesso, sulla moda e sulle tendenze androgine di tutto il glam rock anni Settanta.

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Molti di questi incredibili outfit—kimono folli e tute dalle strutture fluttuanti—sono frutto della creatività di Kansai Yamamoto, un designer originario di Tokyo che non poteva immaginare quanto le sue creazioni avrebbero segnato la storia dello stile nel rock ’n’ roll. La fotografa ed editor giapponese Kazumi Asamura Hayashi ha raggiunto Kansai—che nei decenni dopo Ziggy ha continuato a creare moda sempre all’avanguardia—per parlare del primo incontro con Bowie e di come il suo interesse per i tessuti dell’Asia Centrale lo abbia portato a cucirsi un cappotto capace di causare incidenti stradali.

Foto di Masayoshi Sukita

VICE: Ho sentito che Dawid Bowie voleva così tanto che fossi tu a disegnare i suoi costumi che è venuto da te col suo jet per chiedertelo di persona. Com’è stato incontrarlo per la prima volta?
Kansai Yamamoto: In realtà non avevo idea di chi fosse David Bowie prima di vederlo indossare i miei vestiti sul palco del Radio City Music Hall di New York. Yasuko Hayashi, la mia stylist, stava lavorando per Bowie e gli aveva dato alcuni capi. Era la prima volta che incontravo un artista che indossava le mie creazioni. Prima di allora, non conoscevo il suo talento immenso. (Una cosa del genere mi è successa con Lady Gaga. Ho scoperto quanto fosse talentuosa quando l’ho cercata su internet dieci minuti prima d’incontrarla.) All’epoca, David Bowie era un miscuglio di sessualità femminile e maschile. Non sapevo niente di concetti di questo tipo, quindi quando l’ho visto indossare i vestiti da donna ricordo di aver pensato alt!. Li avevo disegnati ispirandomi all’hikinuki, il metodo per cambiarsi velocemente i costumi usato nel teatro kabuki. Il pubblico di New York vide i costumi trasformarsi diverse volte durante lo show. Ho capito di aver fatto qualcosa di davvero incredibile Foto di Masayoshi Sukita. quando tutto il pubblico si è alzato in piedi e ha applaudito. Grazie a David ho incontrato molte persone famose del mondo della musica occidentale, e non solo, e l’unica cosa che posso dire per certo è che i migliori sono quelle con una personalità completamente fuori dell’ordinario.

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Hai definito il tuo lavoro “bellezza giapponese”, cosa intendi?
Perché Andy Warhol era ossessionato dal cibo in scatola? È lo stesso per me con i temi giapponesi. Ogni artista va avanti con ciò che gli appartiene. Uso spesso motivi giapponesi e ogni tanto mi chiedo se li sto scegliendo proprio perché io sono giapponese. Avendo vissuto in diversi paesi del mondo, con i background religiosi più diversi, tanti quanti ne ho io, a volte mi chiedo quali siano le mie vere origini. Sono giapponese, e ovviamente penso a me stesso come a un giapponese e mangio quasi sempre cibo giapponese. Difficilmente mangio occidentale. Detto questo, gli spaghetti fatti in casa di mia figlia Mirai sono davvero buoni! Certo, li mangio con i bastoncini. Sarebbe poco elegante da parte mia cercare di essere fine usando la forchetta.

Hai in programma dei nuovi progetti?
Non posso entrare nei dettagli, ma sto pensando di fare un “super show” a Istanbul. Dall’Afghanistan a Istanbul, ci sono tantissimi Paesi con “–stan” nel nome, da cui però non avevo mai preso spunto. Certo, ho studiato molto i materiali provenienti dall’India, dalla Cina, dal Tibet, ma non ho mai esplorato l’Asia centrale. I pantaloni che sto indossando ora sono stati fabbricati in uno di questi paesi “-stan”, e penso che siano di un materiale abbastanza insolito per dei vestiti. Si tratta di un tessuto intrecciato, quindi la parte esterna e quella interna sono diverse. Ho realizzato un cappotto con un materiale del genere ed era grandioso. Per dire, così grandioso che se lo indossassi per girare in centro la gente andrebbe a sbattere con la macchina a forza di fissarmi.

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Si dice che tu sia una persona determinata. Pensi che sia vero?
Ho sempre fatto tutto quello che mi ero proposto di fare. Tutto. E sarà così finché non morirò. Vorrei essere ricordato come qualcuno che ha vissuto all’altezza delle sue grandi parole. La conseguenza, a volte, è che sono troppo esigente con gli altri. Su qualsiasi cosa, fin dai dettagli più insignificanti. Ma non mi definirei un perfezionista. Se lo fossi, anche il più piccolo errore mi farebbe cadere in depressione e perderei il controllo. Divento triste soltanto a pensarci! A volte mi chiedo: qual è stato il periodo peggiore della mia vita? Quello in cui non avevo abbastanza soldi per essere alla moda. Il mio desiderio più grande è di poter continuare ad essere il tipo più cool in circolazione, a prescindere da quanti anni ho.

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Foto di Tajima Kazunali (mildinc.com)
Modello: Takashi Matsuno (Switch)
Moda: Yashuhiro Takehisa (mildinc.com)
Capelli: Abe (M0 Management)
Trucco: Yuki (M0 Management)
Si ringrazia l'ufficio di Kansai Yamamoto.

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